Matteo Salvini e CasaPound, un rapporto lungo cinque anni
C'è un filo nero che unisce CasaPound alla Lega di Matteo Salvini da ormai cinque anni. Un rapporto fatto di alti e bassi, cene e palchi condivisi ma anche di strade che si incrociano e si separano senza mai una netta presa di distanza tra il vicepremier del Carroccio e i "fascisti del terzo millennio".
Il primo abbraccio tra i due partiti risale alle elezioni europee del 2014 quando Mario Borghezio (Lega Nord) viene eletto nella circoscrizione del centro Italia grazie ai voti del partito di estrema destra. A seggio ottenuto, saranno sia lui (ora fuori dalle liste della Lega) sia loro, i ragazzi di Casapound, ad ammettere il patto.
È il preludio a un'intesa organica e politica tra i due movimenti che si scagliano contro Bruxelles, predicano l'uscita dall'euro e urlano «tolleranza zero» contro i migranti, agitando lo spauracchio della sostituzione etnica.
Ansa|Simone Di Stefano (CasaPound) e Mario Borghezio (Lega Nord)
Non a caso, un anno più tardi, Matteo Salvini e Simone Di Stefano parleranno insieme dal palco di piazza del Popolo alla manifestazione organizzata dalla Lega Nord contro il governo Renzi. Sarannole tre spighedi Sovranità a unirli.
Ansa|28 febbraio 2015 – Simone di Stefano annunciato da Matteo Salvini alla manifestazione della Lega Nord in piazza del Popolo a Roma
L'esperimento si ripeterà poco dopo con un altro palco condiviso, questa volta in via Merulana, al teatro Brancaccio. Siamo all'Esquilino: a 500 metri c'è lo stabile occupato da CasaPound. Non solo dichiarazioni programmatiche ma anche brindisi a cena. Una foto ricordo di quella sera testimonia il legame del ministro dell'Interno con i «bravi ragazzi» di via Napoleone III.
Primato nazionale|11 maggio 2015 – Matteo Salvini e Simone Di Stefano al teatro Brancaccio per "Roma: si parte da qui"
Poi stop. I rapporti si raffreddano. O così sembra da fuori. Negli anni a venire ci saranno sempre diversi particolari che richiamano quel legame agli occhi dell'osservatore accorto. La foto allo stadio Olimpico, per esempio, che immortala Salviniin tribuna – durante la finale di Coppa Italia Juventus-Milan del 10 maggio 2018 – con addosso un giubbotto diPivert, marchio di abbigliamento di un militante di CasaPound.
Ansa|Matteo Salvini e Simone Di Stefano indossano il marchio Pivert, prodotto daFrancesco Polacchi, militante di CasaPound ed editore di Altaforte
Dopo una breve dichiarazione di supporto alla Lega – pronunciata il 9 febbraio 2018 alla Camera da Simone Di Stefano, durante la presentazione del programma elettorale di CasaPound: «Se uscisse fuori un governo di centrodestra conMatteo Salvini premierpotremmo dare il nostroappoggio esterno» – c'è un periododi silenzio rispetto ai rapporti tra il leader del Carroccio e gli esponenti del partito della tartaruga.
Ansa|La sede di CasaPound in via Napoleone III a Roma
Fino a quando non esplode la polemica sullo sgombero dell'immobile di via Napoleone III, occupazione sulla quale si riaccendono i riflettori dopo lo stupro e l'uccisione della piccola Desirée Mariottini, avvenuto in uno stabile occupato del quartiere San Lorenzo, a Roma. E poi il caso di Torre Maura – dalle proteste degli abitanti al confronto tra un militante di estrema destra e il giovane Simone -e quellodello stupro di Viterbo che ha portato all'arresto di due esponenti di Casapound: in tutte queste occasioni, il vicepremier leghista non prenderà mai posizione contro "i fascisti del terzo millennio".
Ansa|La protesta del pane degli abitanti di Torre Maura
L'ultimo capitolodi questo rapporto è impresso nella recente pubblicazione del libro Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio,con una casa editrice legata all’organizzazione di ispirazione fascista. Si chiamaAltaforte Edizioni ed è guidata da Francesco Polacchi che edita anche il Primato nazionale. Lo stesso Polacchi che è titolare del marchio di abbigliamento Pivert, indossato dal leader della Lega.
Borghezio (Lega Nord) europarlamentare grazie ai voti di CasaPound
All'indomani delle elezioni europee del 25 aprile 2014, in cui la Lega Nord riesce a ottenere 6 seggi, Mario Borghezio esprime apprezzamenti in chiaro nei confronti di CasaPound, grazie ai quali voti è stato eletto nella circoscrizione Centro Italia. Il presidente del movimento di ispirazione fascista, Gianluca Iannone, conferma il sostegno dei militanti della tartaruga nel momento di tracciare la croce sulla scheda di voto.
Borghezio ringrazia per l'appoggio ricevuto. Un'elezione arrivata «grazie all’influsso benefico della porta magica di Roma (roccaforte di CasaPound, ndr) e all’ispirazione del pensiero di Ezra Pound».
14 novembre 2014 – Mario Borghezio e Simone Di Stefano in un bar di Tor Sapienza a Roma
«Ho invitato gli iscritti a votare per la Lega Nord con preferenza a Borghezio – aveva chiarito Iannone – Siamo contenti che sia stato eletto, è una persona onesta, coraggiosa e merita il nostro rispetto».
A essere decisivi, secondo il presidente di CasaPound, i temi usati nella narrazione politica: dalla difesa delle fasce più deboli e dei confini nazionali allo stop all’immigrazione, dal ritorno dei marò al protezionismo dei prodotti nazionali. «Un discorso nazionalista», lo definisce Iannone.
22 novembre 2014 – Mario Borghezio e Simone Di Stefano durante una protesta contro gli immigrati
La condivisione del palco di Roma. Di Stefano: "Prima gli italiani"
Sarà la voce entusiastica di Matteo Salvini ad annunciare l'ingresso sul palco di piazza del Popolo di Simone di Stefano.È il 28 febbraio 2015, la manifestazione è organizzata dalla Lega Nord che ha invitato "Sovranità, prima gli italiani". In effetti, Sovranità si presenta come un'associazione fondataper «sostenere politicamente,culturalmente e organizzativamente le battaglie diMatteoSalvini». E sul quel palco Di Stefano inneggeràa Matteo Salvini: «unico leader possibile».
Facebook|Simone Di Stefano nella primavera del 2015, quando era candidato alla presidenza della Regione Umbria
Il supporto del vicepresidente di CasaPounda Salvini e viceversa è urlato a gran voce davanti a centinaia e centinaia di partecipanti. Urladal palco Di Stefano:
Ci chiedono: ma perché state in piazza con Matteo Salvini e con la Lega? Perché noi condividiamo ogni singola parola del programma di Matteo Salvini.I nostri tre capisaldisono: no euro perché questo popolo deve essere padrone e sovrano della nostra moneta, stop all'immigrazione in una nazione in cui si vedono gli anziani rovistare nei cassonetti, i bambini morire negli ospedali per la malasanità. Non c'è posto per nessun altro. Terzo punto: prima gli italiani, in tutto.
Slogan tutt'ora in uso dalla Lega di Matteo Salvini.
Ansa|Uno degli slogan di CasaPound
Al Brancaccio va in scena il cartello dell'estrema destra di Roma
Ansa|11 Maggio 2015 – Matteo Salvini al teatro Brancaccio per "Roma: si parte da qui" promosso da Lega "Noi con Salvini" e "Sovranità, prima gli italiani"
Il teatro è al completo. Il pubblico sventola le bandiere e il coro è quello da stadio: «Un capitano, c'è solo un capitano». Un saluto che poi sarà intonato costantemente, negli anni a venire, dai partecipanti di tutte le età aogni convention leghista, da Pontida a Milazzo.
Al Brancaccio, quella sera del 12 maggio 2015 , il pubblico in visibilio decreta il successo dei perfomers: Matteo Salvini e Simone Di Stefano che di nuovo condividono lo stesso palco supportandosi a vicenda. A fare daspalla al futuro vicepremier è più il leader del partito della tartatuga, di casa qui all'Esquilino: la sede di CasaPound dista 500 metri in direzione della stazione Termini.
L'intesa politica è chiara. Gli intenti comuni:«L'Unione europea è una associazione a delinquere. Nonl'Europa che può tornare ad essere un grande sogno. La burocrazia che hanno costruito è delinquenziale». I partecipanti sono convinti, sempre che fosse necessaria un'opera di persuasione: «Questo è l'unico Matteobono». Il riferimento è a Renzi e alla crociata che le due espressioni politiche di destra hanno intavolato contro il suo governo di centrosinistra.
Primato nazionale|Il pubblico dell'evento al teatro Brancaccio
Il dopoteatro: a cena con CasaPound
Next|La cena di Matteo Salvini con gli esponenti di CasaPound
Dopo il successo registrato sul palco del teatro Brancaccio, Salvini e Di Stefano siedono in una trattoria della Capitale. La tavolata è lunga e i partecipanti riconoscibili vengono dalla galassia di CasaPound. Oltre ai già citati,a cena ci sono anche Gianluca Iannone – fondatore, presidente di CasaPounde frontman degli Zetazeroalfa -e Davide Di Stefano – fratello di Simone, dirigente nazionale diCasaPounde fondatore del Blocco studentesco.
Allo stadio con Pivert, il marchio del picchio
«Sapete perché abbiamo scelto un picchio come simbolo? Perché volevamo picchiare tutti»: twitta così il militante di CasaPound Francesco Polacchi qualche anno fa a proposito del marchio di abbigliamento Pivert di cui è titolare.
Ansa|10 maggio 2018, stadio Olimpico – Matteo Salvini indossa un giubbotto di Pivert
I rapporti di Matteo Salvini con CasaPound nel frattempo sembrano essersi raffreddati, per lo meno quelli alla luce del sole. L'aspirante premier leghista deve rientrare nell'alleanza di centro destra e accantona – apparentemente – il legame con CasaPound.
Fino a quando, alla finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan il 10 maggio 2018, Salvini sfoggia un giubbotto diPivert, il brand prodotto appunto da Polacchi che è anche editore di Altaforte e Primato nazionale. La foto scattata dalla tribuna dello stadio Olimpico scatenerà molte polemiche e farà tornare a parlare del legame tra Salvini e CasaPound.
https://www.facebook.com/francesco.polacchi.page/posts/2447983511931540:0
Polacchi è stato responsabile nazionale delBlocco studentesco, costola di CasaPound,e nel 2013 è stato candidato per il partito della tartaruga come presidente del XIII municipio di Roma. Nel 2007 è stato condannato a 1anno e 4 mesi per gli scontri di piazza Navonadel 29 ottobre 2008 tra collettivi di destra e di sinistra.
Le beghe con lo sgombero dello stabile occupato da CasaPound
Gli ultimi fatti di cronaca che fanno tornare alla ribalta lo sgombero dell'immobile occupato da CasaPound rimettono Salvini davanti alle sue contraddizioni.Il primo caso è quello dell'omicidio di DesiréeMariottini, 16 anni, violentata e uccisa nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018, in uno stabile occupato del quartiere San Lorenzo a Roma.
In questa circostanza, il ministro dell'Interno promette «tolleranza zero» rispetto allsgombero di tutti gli immobili occupati della Capitale, «quasi tutti occupati da migranti o antagonisti di sinistra». A questo esatto punto della storia risulta evidente la contraddizione di Matteo Salvini,specie agli occhi degli altri soggetti politici.
Ansa|Lo stabile luogo della violenza nel quartiere San Lorenzo
Siapre la tensione con il M5s. Il campidoglio di Virginia Raggi lo mette di fronte all'incongruenza e lo invitaa disporre lo sgombero dello stabile di via Napoleone III, occupato dai fascisti del terzo millennio sin dal 2004 . Sgombero che può essere ordinato solo dal prefetto (allora, Paola Basilone) alle dirette dipendenze del ministero dell'Interno.
A questo punto, Matteo Salvini definisce la questione non prioritaria in quanto l'edificio, di proprietà del Demanio,«non risulta essere pericolante enessuno ne ha mai denunciato l'occupazione». Una situazione che si perde in anni di lungaggini burocratiche e rimpalli di responsabilità. Fatto sta che lo stabile dell'Esquilino non finisce nella lista di quelli da sgomberare con urgenza perché il titolare del Viminale non lo ritiene un intervento prioritario: «A Roma ci sono 27 edifici che devono essere sgomberati prima».
Ansa|La sede di CasaPound in via Napoleone III a Roma
Comincia un braccio di ferro politico. Il M5Slo attacca. Compreso Luigi Di Maio che supportaVirginia Raggi in quella che pare essere per lei una partita ancora più grande da quando le mani di Salvini sembrano volersi allungare anche sul Campidoglio. La linea del leader del Carroccionon si scalfisce. Da qui le accuse e il continuo rumore di fondo: «Il ministro dell'Interno protegge i camerati romani».
Lo stupro di Viterbo: il rilancio della castrazione e il silenzio su CasaPound
Non una parola sui due esponentidi CasaPound (espulsi dopo i fatti), autori delle violenzeai danni di una 36ennedi Viterbo lo scorso 29 aprile. Sono Francesco Chiricozzie Riccardo Licci, 19 e 21anni, ora accusati di violenza sessuale.Salvini rilanciacon una forte dichiarazione su Twitteril tema della castrazione chimica, ma non fa alcun riferimento all'appartenenza politica dei due arrestati. CasaPound non viene menzionata.