In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
SOSTENIBILITÀCannabisIntervistePlastica

L’alternativa alla plastica? È la canapa – L’intervista

03 Maggio 2019 - 06:31 OPEN
«Canapa. Una storia incredibile» è il nuovo libro di Matteo Gracis. Lo abbiamo intervistato

E se la canapa fosse l'alternativa sostenibile al consumo della plastica? Secondo Matteo Gracis, potrebbe eccome. Gracis è un giornalista, autore del libro Canapa. Una storia incredibile (Chinaski Edizioni, 2019), che tratta il tema della liberalizzazione della canapa da 15 anni sul suo sitoLa Dolce Vita. Dopo aver letto il suo testo, Beppe Grillo gli ha chiesto di iniziare a scrivere anche per il suo blog. E nella prefazione è proprio il comico ad abbracciare l'idea tout court: «In alto la canapa!», scrive.

«La canapa può essere una rivoluzione globale», dice a Open Gracis. «Non è una materia di nicchia. Nell'ambito del cambiamento climatico, la canapa potrebbe diventare uno dei nostri più grandi alleati, se sostituisse sarebbe una strategia vincente».Dal 3 al 5 maggio, Milano ospiterà l'International Cannabis Expo. Ma quali sono i rischi e i vantaggi di un'economia che guarda alla canapa per mettere in pratica una svolta green?

La canapa un'alternativa alla plastica. è un'opzione credibile?

«Oggi uno dei materiali che inquina di più viene fatto con il nylon che è un derivato del petrolio. Fino all'800 le reti da pesca erano fatte con la canapa. Una volta finito di usarle venivano gettate nell'oceano e nel giro di qualche anno diventavano cibo per i pesci.

Quello che bisogna fare è cambiare tutta l'industria della produzione: ad esempio il portachiavi della mia auto è fabbricato di bioplastica ed è realizzato da una start-up siciliana. Ma lo stesso vale anche per la bioedilizia, il biocarburante (bioetarolo di canapa) e l'industria tessile che è tra le più inquinamenti al mondo. Non va dimenticato che i primi jeans Levi's avevano le tasche in canapa per poter sopportare il peso delle pepite d'oro dei ricercatori».

Industria della canapa e mercato del lavoro: quali conseguenze sull'occupazione?

«Da quando alcuni Stati americani hanno legalizzato la canapa il governo americano ha beneficiato di un introito di 4.07 miliardi di dollari dalla vendita della cannabis. Se si guarda ai dati statunitensi nel 2017 la legalizzazione ha portato a un incremento del 20 per cento dei posti di lavoro: sono stati 200 mila le nuove posizioni aperte grazie al mercato della canapa. E' innegabile che la legalizzazione crei posti di lavoro.

L'alternativa alla plastica? È la canapa - L'intervista foto 1

Matteo Gracis

Ma non è così per la cannabis light che è inserita in un mercato regolato da completa anarchia. E neppure per la cannabis terapeutica: è l'emergenza numero uno in Italia. La coltivazione è in mano a un monopolio statale gestito dall'esercito. Ci sono molte persone che hanno prescrizioni mediche regolari ma a causa dei prezzi elevati, molto spesso, non possono permettersi le cure.

Ci sono stati vari appelli al Ministro della Salute da cui non abbiamo avuto risposta. Dovrebbe esserci la possibilità di coltivarla in autonomia, così si potrebbero combattere i monopoli economici e creare un mercato sano».

Perché è così difficile far entrare la canapa nel dibattito istituzionale?

«Incredibilmente ci sono delle false notizie che erano state presentate al pubblico già negli anni 40 e che sono ancora dure a morire. I grandi cavalli di battaglia dei proibizionismi sono stati smontati da tempo: ad esempio, non è vero che sia la porta d'accesso al consumo di droghe piu pesanti.

Anzi, nei paesi in cui è legalizzata troviamo una diminuzione del consumo delle altre sostanze nocive. Si dice che con la legalizzazione ci sarebbe abuso, ma i dati parlano del processo inverso».

Hai trovato nel Movimento 5 Stelle un alleato nella tua battaglia per la legalizzazione?

«La mia collaborazione con Grillo è nata 6 mesi fa, quando gli inviai la prima bozza del libro chiedendogli una prefazione. A lui piacque e da qui che è nata la mia collaborazione con il blog. Nell' autunno scorso ho parlato di canapa durante un suo spettacolo. Ma io mi occupo di canapa da 15 anni, e il mio interesse è slegato dal Movimento. Io mi sento assolutamente apartitico e, anzi, sono anche molto deluso da loro per quanto riguarda la questione cannabis».

Non c'è proprio nessuna controindicazione nell'utilizzo della cannabis?

«Non proprio. Uno studio scientifico uscito alcuni anni fa che ha dimostrato che è sconsigliabile usare la canapa prima dei 20 anni, perché usare sostanze che alterano lo stato psicofisico del nostro cervello non fa bene alla sua crescita. E' uno studio attendibile. La canapa è una sostanza psicoattiva che va utilizzata in maniera consapevole».

Articoli di SOSTENIBILITÀ più letti