Povertà abitativa: in dieci anni, 70% di senzatetto in più
Dall’inizio della crisi economica, ovvero negli ultimi dieci anni dal 2008, il numero di senzatetto in Europa è aumentato del 7o percento. Oggi in totale sono circa 700 mila le persone nell’Unione europea che non hanno una casa e sono costrette a dormire per strada o in giacigli di fortuna. Nel 2017 l’8 percento di tutte le famiglie europee non è stata nemmeno in condizione di riscaldare a sufficienza le proprie case. Tra le famiglie meno abbienti il totale è ancora più alto: 18 percento.
Per gli autori del rapporto, la Fondazione Abbé Pierre e la Federazione Europea delle organizzazioni che lavorano con persone senza dimora (FEANTSA) migliorare le strutture attualmente inadeguate costerebbe circa 295 miliardi di euro, ma basterebbero 18 mesi per recuperare l’investimento, risparmando sui costi dell’esclusione.
La situazione italiana
In Italia nel 2014 le persone senza fissa dimora erano circa 50 mila, in aumento rispetto ai circa 47 mila del 2011. Nel 2017 però soltanto la metà, circa 28 mila persone in condizioni di povertà estrema, quelle che si sono rivolte ai centri di ascolto delle diocesi in Italia. Il gruppo più sostanzioso (che corrisponde al 30% del totale) si trova in Lombardia, seguita dall’Emilia-Romagna (19%) e dal Lazio (11,8%).
Circa un terzo delle persone sono molto giovani e hanno tra i 18 e i 34 anni. Oltre la metà – il 56 percento – ha meno di 44 anni. La povertà non è l’unica spiegazione: secondo l’ultimo rapporto di Medici Senza Frontiere, sono almeno 10 mila le persone straniere escluse dall’accoglienza in Italia.