Siri, la Lega non cede al pressing M5s. Salvini: «Io sto con lui». E il sottosegretario non si dimette
Da una parte c'è il capo politico del Movimento5 Stelle che lancia un ultimatum al Carroccio:«Se Siri non si dimette,si andrà in Consiglio dei Ministri e si voterà il decreto proposto dal presidente. Conti alla mano il M5S ha la maggioranza assoluto in Cdm, quindi i numeri sono dalla nostra parte. Spero che non si arrivi ad un voto», ha detto Luigi Di Maio a 'L'Intervista'di Maria Latella su Sky TG24.
Dall'altrac'è il segretario leghista Salvini, che risponde da Modena assicurando il suo sostegno al sottosegretario coinvolto in un'indagine su presunte tangenti.«Ho sentito oggi Siri. Io sto con lui». Armando Siri resta dunque al suo posto, pur non avendo più le deleghe al ministero delle Infrastrutture.
Il 2 maggio aveva annunciato di volere fare un passo indietro«entro 15 giorni» se dai pubblici ministeri non dovessero emergere novità. Fonti vicine alla Lega ribadiscono il sostegno all'esponente leghista:«Nessuno lo molla».
Il prossimo Consiglio dei Ministri potrebbe diventare dunque uno scontro palese tra Lega e 5 Stelle. Dopo due settimane dalla notizia sull'indagine a carico di Siri, il presidente del Consiglio aveva preso posizione convocando repentinamente una conferenza stampa (senza domande in realtà) a Palazzo Chigi.