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Il figlio di Roberto Maroni è di sinistra e si candida contro la Lega

04 Maggio 2019 - 16:12 Redazione
Si chiama Fabrizio, ha 21 anni, ed è il più piccolo dei tre figli dell'ex presidente della Regione Lombardia. Si è candidato per un posto da consigliere a Lozza, in provincia di Varese, e sostiene il candidato del Pd

Il figlio di Roberto Maroni, ex segretario e cofondatore della Lega Nord, candidato contro la Lega? Proprio così. A 21 anni, Fabrizio, il più piccolo dei figli di Maroni, ha deciso di imboccare una strada diversa dal padre: alle prossime elezioni amministrative a Lozza, in provincia di Varese (feudo maroniano), il ragazzo si candiderà con una lista civica che sostiene il sindaco uscente del Pd, Giuseppe Licata, che ha deciso di correre per un altro mandato. «Mi interessa che Fabrizio possa lavorare con la serenità e la gioia di uno studente universitario di 21 anni – ha detto Licata – quindi va protetto e sostenuto come tutti giovani. Per questo motivo ho anche tenuto sotto traccia la sua presenza in lista». La notizia della candidatura l’ha data il quotidiano La prealpina, che racconta anche qualche dettaglio in più sul ragazzo: Fabrizio è cresciuto all’oratorio del paesino in cui si è candidato (mille abitanti) e non aspira a una carriera politica, ma giornalistica. 

«Sono abituato a essere considerato “il figlio di”, credo che sia inevitabile – ha dichiarato il ragazzo alla Prealpina nel giorno della presentazione delle liste -. Mi aspettavo che questa mia scelta facesse notizia e comprendo anche che i giornalisti ne scrivano, del resto vorrei diventarlo anche io». Chi pensa che Fabrizio abbia rinnegato (politicamente) il papà farebbe meglio a essere più prudente: anche Bobo Maroni era animato da ideali di sinistra.  All’inizio della sua amicizia con Bossi, quando la Lega non era ancora nata, l’ex Governatore della Lombardia era iscritto al partito di estrema sinistra Democrazia Proletaria. Del resto anche Salvini, prima di diventare Salvini, è stato un frequentatore del centrosociale Leoncavallo e il segretario dei “comunisti padani”. 

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