Sparatoria a Napoli, il racconto del gestore del bar: «Noemi diceva solo che le faceva male il pancino» – Il video
«Non si lamentava. Diceva solo che le faceva male il pancino». Salvatore Leazza, titolare insieme al fratello Domenico del Caffè Elite in piazza Nazionale a Napoli, racconta così i primi momenti successivi alla sparatoria che ieri ha visto coinvolta proprio davanti al suo bar la piccola Noemi, la bambina di 4 anni operata nella notte per un proiettile che le ha perforato i polmoni.
«Hanno sparato credo sei o sette colpi, in pieno giorno», prosegue Salvatore. «Appena ho sentito i colpi mi sono abbassato per ripararmi dal fuoco. La mamma ha provato a calmare la bambina, le abbiamo dato un po' di acqua e zucchero. Si è accorta dopo che aveva il proiettile dietro la schiena».
Un agguato in pieno giorno in cui sono rimasti coinvolti anche la nonna della bambina, lievemente ferita, insieme a un uomo pregiudicato di 32 anni, «No, non è mai accaduto niente del genere, e sono qui da 30 anni», dice il titolare del bar. «I clan non hanno più rispetto neanche dei bambini. Anche se hanno messo più sorveglianza, la città è ampia. Non ci arrivano, la colpa non è loro. Non basta».