Spari a Napoli, le voci dalla piazza dell’agguato – Il video
«Abbiamo sentito gli spari e poi ci siamo accorti della folla. Quelle che ci rimarranno per sempre in testa sono le grida. Le grida, credo, della mamma e della nonna della piccola». Pierluigi è il gestore del chiosco al centro di piazza Nazionale a Napoli, dove ieri un agguato in pieno giorno ha ferito gravemente una bambina di 4 anni, Noemi, la nonna – lievemente – e un pregiudicato di 32 anni. La famiglia, dice, frequenta il suo bar. «Questa è una piazza tranquilla, ci sono anche i giochi per i bambini. Forse un po' poco curata… Ma ci siamo abituati», dice Pierluigi.
«Forza Noemi» è la scritta comparsa oggi davanti all'ospedale Santobono di Napoli, dove la piccola è stata operata nella notte. Le condizioni sono stabili ma gravi, la prognosi ancora riservata. La bimba, secondo il bollettino medico, è in coma farmacologico.
A Napoli, nell'ultimo anno, «sono arrivati 137 poliziotti in più e il piano di riorganizzazione prevede una super questura: passerà dagli attuali 3.740 agenti a 4.332 con un incremento di 592 unità», fa sapere oggi, sabato 4 maggio, il Viminale in relazione ai fatti di cronaca di queste ultime ore. «I militari impegnati per "Strade sicure" sono 690, di cui 100 per la Terra dei fuochi».
«La zona è abbastanza controllata», dice l'edicolante della piazza. «Sono molti i posti di Napoli dove ci sarebbe bisogno di militari», dice una signora. «Si vedono in alcune zone del centro, ma altrove sinceramente non li abbiamo visti. Ci vorrebbe più azione da parte del governo. E del sindaco».
L'amministrazione, oggi, non vuole rilasciare commenti, per rispetto della situazione e in attesa di notizie migliori dall'ospedale dove la piccola Noemi è ricoverata. «Le forze dell'ordine sono sempre state presenti. È stato un caso. Poteva succedere in qualunque altra zona di Napoli», conclude Pierluigi.