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I mille usi della canapa: dai cosmetici alla bioplastica. Il futuro è nella cannabis?

Cosmesi, bioedilizia e tessile. Le caratteristiche della canapa la rendono un prodotto versatile, ma il dibattito in Italia tra prodotti stupefacenti e non è ancora troppo chiuso per poter pensare seriamente alle potenzialità di un mercato in espansione

Per secoli l’Italia è stata tra i primi produttori di canapa al mondo. Grazie al clima mediterraneo, il nostro Paese si è dimostrato unluogo perfetto per la coltivazione di una pianta dalle tante proprietà.

Nel 1940, 90mila ettari del territorio italiano erano dedicati alla coltivazione di canapa ma, con il passare del tempo, la politica, la confusione normativa e la poca chiarezza tra spinello e canapa hanno portato all’associazione della pianta allo sballo della droga.

Lo scontro con la politica

Un dibattito che si è riproposto con la legalizzazione della cannabis light e in occasione del festival internazionale sulla canapa, a Milano dal 3 al 5 maggio, che ha attirato le critiche della politica da destra a sinistra.

Da Matteo Salvini al sindaco di Milano Giuseppe Sala, per tutti lo slogan del festival «io non sono una droga» è stata una provocazione troppo forte: «Al festival si parla di canapa industriale, e questa è una realtà – ha spiegato Sala – il manifesto è sbagliato, odioso, pericoloso perché un ragazzo giovane non distingue, vede una foglia di canapa, e può arrivare a pensare che la marijuana sia legale».

Ma come precisato dagli organizzatori, a essere protagonista dell’evento è stata la canapa sativa, ovvero una varietà con valori di Thcinferiori ai limiti di legge, e quindi lontana da qualsiasi definizione di prodotto stupefacente.

I prodotti

Tra gli stand dell’evento, oltre alle varietà di cannabis, a farla da padrona sono stati soprattutto i derivati della canapa, i prodotti di un mercato in espansione in tutta Europa che, nelle parole di Stefano Zanda, il direttore generale del consorzio italiano per la tutela della canapa, genererà entro il 2025 un fatturato di 180 miliardi di euro in tutto il continente.

E tra i prodotti, secondo Zanda, i più ricercati sono gli olii di canapa. È nel campo della cosmesi che questo prodotto sta attirando sempre più l’interesse di imprenditori e clienti.

Dall’olio per i dolori mestrualia quelli per il dopo sporto l’insonnia, grazie alle sue proprietà chimiche e nutrizionali i suoi usi sono molteplici. Al suo interno troviamo amminoacidi, essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo oltre a numerose vitamine: tra cui A, E, B1, B2, PP, C.

«L’industria della canapa, soprattutto in Europa, si sta sempre più sviluppando attorno alla produzione di questi olii che nei prossimi anni avranno un vasto mercato», conferma Zanda.

Non solo olii, anche il mondo delle creme, da quelle anti rughea quelle rassodanti, stanno riscoprendo i benefici della canapa su inestetismi, contratture e gonfiori.

Le proprietà del Cbd, derivato dalla canapa, sono stateprovatein numerosi studi medici. La miriade di beneficiper la salute vanno dal trattamento di psoriasi, dermatite atopica, eczemi, fino alla riduzione al minimo delle convulsioni, dello stress passando per la cura dell’insonnia. Secondo la società diricerca Brightfield Group , il mercato in rapida crescita dei Cbdha toccato 170 milioni di dollari nel 2017 e si prevede raggiunga 1 miliardo nei prossimi tre anni.

Nello stesso rapporto si evidenzia comeil successo della canapa nel mondo della cosmesi siadovuto all’estrema versatilità del CBD. Tanto che molte aziende hanno iniziato a utilizzarlo in svariati prodotti, dallo scrub facciale ai deodoranti.

Bioedilizia e plastica

Ma non è solo nel mondo dei prodotti di bellezza che si sta riscoprendo la canapa per i suoi benefici e caratteristiche. Anche la bioedilizia si sta sempre più affidando alla canapa per le sue fibre duttili e resistenti, oltre che flessibili, per la costruzione di compensati eisolanti per rifiniture.

Ambiente e sostenibilità. Il delicato dibattito sulla canapa ha toccato anche la questione della riduzione dell’uso di plastica. Dal 2021 l’Unione europea bandirà l’uso di plastica monodose, come cottonfioc e cannucce, e allora la domanda è come continuare a produrre plastica non inquinante e riciclabile? Per molti la risposta è nella canapa, un materiale biodegradabile e compostabile.

In un mercato dove c’è una grossa potenzialità di fornire manodopera e posti di lavoro, come afferma Zanda – che lo scorso anno grazie alla sua azienda ha dato lavoro a 200 persone -il dibattito sulla canapa diventa sempre più interessante.

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