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Romeo (Lega): «Non si andrà alla conta su Siri. Dimissioni? Una scelta personale»

A pochi giorni dal consiglio dei Ministri sul caso del sottosegretario Armando Siri il capogruppo dei senatori del Carroccio assicura che il governo «andrà avanti in ogni caso».  A Palazzo Chigi siedono 9 ministri 5 Stelle e 6 della Lega: a questi si aggiungono i 'tecnici' (Moavero e Tria).

«Nessuna crisi di governo» a due giorni dal consiglio dei Ministri in cui il presidente del Consiglio Conte proporrà le dimissioni del sottosegretario Armando Siri. Il capogruppo dei senatori leghisti Massimiliano Romeo assicura che l’esecutivo gialloverde andrà avanti, come aveva già fatto Matteo Salvini pur lanciando un ultimatum.

«Non credo si andrà alla conta» nella riunione di mercoledì 8 maggio a Palazzo Chigi, sostiene il senatore Romeo commentando un’eventuale votazione sulle dimissioni di Armando Siri (sottosegretario alle Infrastrutture senza deleghe) chieste dal Movimento 5 Stelle. Nel Consiglio dei Ministrisiedono 9 ministri 5 Stelle e 6 della Lega: a questi si aggiungono i ‘tecnici’ (Moavero e Tria).

«Se Siri dovesse dimettersi prima di mercoledì sarà una sua scelta personale» dice il collega di partito, sottolineando come non sia stato ancora ascoltato dai pubblici ministeri di Roma che indagano su presunte tangenti in favore dell’imprenditore dell’eolico Arata.La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sul caso dell’acquisto da parte del sottosegretario Armando Siri di una palazzina a Bresso, nel Milanese.

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