Zanda ritira il ddl sugli stipendi. M5s: «Abbiamo vinto» – Il video
Il tesoriere del Pd Luigi Zanda ha deciso di ritirare il disegno di legge, depositato a febbraio, sullo stipendio dei parlamentari che negli ultimi giorni aveva generato molte critiche tra gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Il capo politico del M5S Luigi di Maio aveva infatti usato questa proposta per attaccare la nuova gestione del Pd: «Zingaretti aveva detto che era un’idea personale del suo nuovo tesoriere. Aveva detto che l’avrebbe fatta ritirare. E invece no, è ancora lì, tanto che è stata assegnata alla commissione Affari Costituzionali», aveva detto Luigi Di Maio.
Poi è arrivata la decisione del neo tesoriere Pd di ritirare il disegno di legge sugli stipendi dei parlamentari. «Per me la questione è chiusa – spiega Luigi Zanda – ho dato incaricato ai miei legali di citare per danni l’onorevole Di Maio per via della manipolazione che ha fatto del mio disegno di legge».
Il senatore Pd sostiene che le retribuzioni dei parlamentari dovrebbero essere decise da un organismo terzo «come il Parlamento europeo», sottolineando che al momento i parlamentari europei guadagnano meno di quelli italiani.
Per la scelta di ritirare il ddl è stato ringraziato dal segretario Pd Nicola Zingaretti: «Ringrazio Zanda. Finisce un’altra bufala dei Cinque Stelle: non era previsto nessun aumento degli stipendi dei parlamentari, ma solo elementi di trasparenza e di passi in avanti per far decidere un corpo terzo sullo stipendio dei parlamentari». Mentre Luigi Di Maio si è detto soddisfatto: «Il tesoriere Pd oggi fa mea culpa sulla loro proposta di legge per aumentare gli stipendi dei parlamentari e poi minaccia di querelarmi (un po’ kafkiano…)».