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Appalti in Calabria, 20 indagati per corruzione. Tra loro, il presidente della Regione e il sindaco di Cosenza

07 Maggio 2019 - 17:25 Redazione
Gli indagati avrebbero favorito l'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione della metropolitana leggera di superficie tra Cosenza, Rende e l'università della Calabria. Nell'inchiesta della procura di Catanzaro, anche nuovo ospedale di Cosenza

Un'inchiesta sulla metro leggera e sul nuovo ospedale di Cosenza mette nei guai il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio del Pd, il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto di Forza Italia (aspirante candidato governatore) e l'ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo.

Insieme a loro finiscono iscritti nel registro degli indagati altri 17 nomi per i quali la procura di Catanzaro ipotizza i reati di associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d'asta e corruzione. Secondo la Procura di Catanzaro sulle due opere ci sarebbero interessi di alcuni politici, imprenditori e professionisti, tra questi anche due ex consiglieri regionali calabresi cosentini.

La vicenda

Il presidente della Regione Oliverio insieme all'ex consigliere regionale del Pd Nicola Adamo, al dirigente del dipartimento Infrastrutture della Regione Luigi Giuseppe Zinno e al direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, avrebbero favorito l'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione della metropolitana leggera di superficie tra Cosenza, Rende e l'università della Calabria. 

A trarne beneficio, il raggruppamento di imprese costituito dalla Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) e dalla Caf (Construcciones y auxiliar de ferrocarriles) insieme a Francesco Ventura Costruzioni ferroviarie. Il rappresentante di quest'ultima società, Pietro Ventura, è a sua volta indagato in quanto ritenuto il «contraente privilegiato e beneficiario delle principali commesse in ambito ferroviario».

Il governatore della Calabria: «Estraneo ai fatti»

«Questo ennesimo avviso di garanzia mi porta ad esprimere profonda amarezza per quanto mi sta accadendo - dice il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio -. Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di una'associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione. Ribadisco – conclude Oliverio - che combatterò con tutte le mie energie per dimostrare la mia assoluta estraneità ai fatti contestati».

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