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Tangenti in Lombardia, l’ordinanza di custodia cautelare per corruzione: «Tatarella indicava i politici da pagare»

07 Maggio 2019 - 12:51 OPEN
In trecento pagine è stato ricostruito un sistema criminale che aveva agganci in Comune e in Regione Lombardia 

Un sistema di tangenti per far arrivare ad alcune aziende, collegate al circuito della gestione dei rifiuti in Lombardia, gli appalti più rilevanti. E un tentativo di avvicinare persino il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che non sarebbe andato a buon fine (sebbene Fontana non abbia mai denunciato l’accaduto).

Sono gli elementi centrali dell’accusa della procura di Milano che ha portato questa mattina a 43 misure di custodia cautelare, e all’arresto dei consiglieri comunali di Forza Italia Fabio Altitonante e Pietro Tatarella. I finanziamenti illeciti, però, sarebbero andati sia a Forza Italia, sia al partito Fratelli d’Italianel corso della campagna elettorale del 2018.

Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare di 300 pagine – che elenca reati come associazione mafiosa, abuso d’ufficio, finanziamento illecito ai partiti, corruzione per spartirsi appalti pubblici – Daniele D’Alfonso, promotore ed organizzatore del sodalizio, sarebbe il leader dell’organizzazione.

L’alleanza tra D’Alfonso e Tatarella

D’Alfonso, titolare dell’azienda Ecol Service Srl, si legge, «poneva in essere una sistematica attività di corruzione di Tatarella Pietro, componente del Consiglio Comunale di Milano, di Altitonante Fabio, componente del Consiglio Regionale della Lombardia, di De Cillis Mauro, procuratore della società Amsa Azienda Milanese Servizi Ambientali s.p.a. nonché Responsabile Operativo della stessa», oltre che di alcuni dipendentidell’Amsa.

D’Alfonso, nel corso della campagna elettorale 2018, sia per le politiche sia per le regionali, avrebbe dato «sistematici finanziamenti illeciti»ad alcuni soggetti politici tra i quali Fabio Altitonante, Diego Sozzani, Angelo Palumbo e al partito Fratelli d’Italia,«tutti riconducibili alla coalizione di centro destra che risulterà vincente nelle elezioni regionali e politiche predette».

Ma a guidare D’Alfonso nei suoi affari sarebbe stato il consigliere Tatarella che, scrive il gip di Milano, «metteva il D’Alfonso in contatto con primari, vertici amministrativi regionali e di Amsa s.p.a., indicandogli, di volta in volta, i soggetti politici destinatari delle illecite erogazioni, accreditandolo, quindi, presso detti ambienti, gli assicurava, così, un “canale preferenziale” con la pubblica amministrazione in vista della partecipazione a gare pubbliche».

Non un nome di secondo piano quello di Tatarella, consigliere comunale di Forza Italia, coordinatore per la Lombardia,e candidato alle prossime europee, così come quello di Altitonante, ai domiciliari, sottosegretario allaRegione Lombardia con delega all’area Expo. Per il parlamentare forzista Diego Sozzani, è stata chiesta l’autorizzazione alla Camera per metterlo ai domiciliari.

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