Perché è indagato il governatore Attilio Fontana? La spiegazione dei pm
L'inchiesta nei confronti del governatore della Lombardia ha destabilizzato la politica italiana, a Milano e non solo. Ma quali sono esattamente le contestazioni nei confronti dell'esponente della Lega Nord?
La procura di Milano contesta a Fontana, iscritto per abuso d'ufficio, in particolare due violazioni in relazione alla nomina del suo socio di studio Luca Marsico tra i membri esterni del "Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici".
La prima contestazione
La prima accusa riguarda il fatto che il presidente della Regione, proponendo alla giunta di nominare Marsico, avrebbe violato il principio di imparzialità scegliendo il suo socio tra i 60 candidati che avevano risposto all'"avviso pubblico".
Ansa |Attilio Fontana
Di fatto, in questa lettura da parte della procura di Milano, Fontana avrebbe effettuato una nomina fiduciaria, non rispettando il canone di imparzialità previsto dalla legge.
La seconda contestazione
La seconda violazione attiene allo stesso Marsico, il quale avrebbe dovuto astenersi dal partecipare alla procedura perché in conflitto di interesse in quanto socio di studio, anche se, prima delle elezioni che hanno visto trionfare Fontana, quest'ultimo aveva ceduto le quote alla figlia. Le accuse vengono spiegate nell'invito a comparire inviato a Fontana dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dai pm Adriano Scudieri, Silvia Bonardi e Luigi Furno.
Il governatore della Lombardia è stato convocato per lunedì 13 maggio, ma non è obbligato a presentarsi e a farsi interrogare. Lui e il suo legale, l'avvocato Jacopo Pensa, stanno ancora valutando l'opportunità di presentarsi in questa fase dell'inchiesta o se aspettare nuovi sviluppi. Sulla decisione peserà sicuramente anche la valutazione politica.
Il governatore ha già detto di voler chiarire la sua posizione prima possibile.