Se anche la chiesa cattolica diventa vittima degli hater: il post frainteso sulle famiglie omogenitoriali
La chiesa cattolica che viene tacciata di fare «pubblicità ingannevole». Succede anche questo nell’era dei socail e la dichiarazione di Umberto Eco, «i social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel», trova l’ennesimo riscontro nella realtà.
Questa volta, la vittima degli hater è la chiesa. Sulla pagina dell’8xmille era stato pubblicato un post per fare un esempio di come i soldi ricevuti dai cittadini finissero per finanziare una casa di accoglienza per donne rifugiate. Adesso il post è stato nascosto ed è raggiungibile solo attraverso questo link.
Tantissime le critiche, alimentate anche dalla didascalia che la pagina ha associato alla foto: «C’è un Paese che offre a chi ha bisogno lo stesso identico amore».
Apriti cielo (letteralmente). Le parole «stesso identico amore» e la foto di due donne con un neonato hanno fatto scatenare gli utenti più integralisti: «La chiesa ha perso la sua credibilità, e questo Papa è un immensa delusione, sta portando la chiesa all’estinzione. Il messaggio del Cristo non può essere interpretato a loro comodo è un messaggio integrale che non può accettare compromessi».
Cos’è l’8xmille
Si tratta di una quota d’imposta del gettito complessivo che lo Stato riceve dall’Irpef. Va versato obbligatoriamente e il destinatario può essere scelto tra lo Stato e le confessioni religiose che hanno stretto un accordo con esso. L’8xmille è stato introdotto dal primo Governo di Bettino Craxi nel 1985 e da sempre ha creato molte polemiche.
https://www.youtube.com/watch?v=iMLEpS4XyXE
Gli enti religiosi sono «gli unici che, nell’attuale contingenza di fortissima riduzione della spesa pubblica in ogni campo, si sono notevolmente e costantemente incrementati», si legge in una nota del 2014 della Corte dei Conti. «Nel corso del tempo, il flusso di denaro si è rivelato così consistente da garantire l’utilizzo di ingenti somme per finalità diverse – scrive, portando – a un rafforzamento economico senza precedenti della Chiesa italiana».