Tangenti in Lombardia, il governatore Fontana è indagato per abuso d’ufficio
Anche il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana è tra gli indagati nell’intreccio criminale che ha coinvolto 96 persone, di cui 43 agli arresti in carcere o ai domiciliari.
Fontana è accusato di «abuso d’ufficio» per aver proposto alla giunta regionale di nominare il suo collega di studio legale, Luca Marsico, tra i membri esterni di un «Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici». Come riporta il Corriere della Sera , dopo che Marsico, ex consigliere regionale di Forza Italia, non era stato rieletto, Fontana si sarebbe preoccupato di usare il suo incarico per favorirne il «reinserimento professionale».
Il 7 maggio la notizia era quella che il Fontana fosse «parte offesa» di «istigazione alla corruzione». Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale forzista di Varese avrebbe proposto uno «scambio»: la nomina alla direzione Formazione della Regione di Giuseppe Zingale, attuale direttore generale di Afol Metropolitana, in cambio della nomina di Marsico a consulente esterno presso la stessa azienda, per un salario di 80/90.000 euro l’anno.
L’intercettazione di questa proposta, in risposta alla quale inizialmente Fontana aveva sviato, è costata a Caianiello un’accusa di «istigazione alla corruzione» in cui Fontana risultava «parte offesa». Nella giornata del 7 maggio però, Fontana si è presentato nell’ufficio del pm Francesco Greco, al tribunale di Milano.
Senza appuntamento, da solo, per avere informazioni sulle notizie di un giro di arresti che sarebbero avvenuti in Regione. È proprio in quel momento che in procura stavano emergendo indizi del fatto che il governatore avesse agito per trovare una soluzione alternativa alla proposta di Caianiello per piazzare il socio.
Presente regolarmente in Consiglio Regionale il 7 maggio, consapevole dei dubbi che aleggiavano intorno alla sua mancata denuncia del tentativo di corruzione di Caianiello, Fontana ha affermato: «Da oggi io vado avanti corretto e trasparente come sempre sono stato».
«Sul governatore della Lombardia Fontana è giusto aspettare la magistratura. Ci riserviamo di fare una valutazione politica per quello che conta. La valutazione politica deve farla la Lega», aveva commentato Luigi Di Maio. «Che lo facciano le opposizioni ci sta – dice con tono amareggiato il premier Matteo Salvini – Ma che Di Maio chieda un chiarimento alla Lega quando un suo uomo ha respinto, stando a quello che ho letto, eventuali proposte è bizzarro, è curioso».