Camera, approvato il taglio dei parlamentari
Con 310 voti favorevoli (Movimento Cinque Stelle, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia), 107 contrari (Partito Democratico, LeU, +Europa, Civica Popolare) e 5 astenuti (NcI) la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge di riforma che mira alla riduzione dei numeri di parlamentari. Il testo, trattandosi di una proposta di modifica costituzionale, prevede che avvenga una doppia lettura in entrambi i rami del Parlamento italiano. Il testo era già passato al vaglio del Senato per una prima lettura lo scorso 7 febbraio 2019 e, dopo il voto della Camera, tornerà in Senato per una seconda lettura.
Cosa prevede la riforma del taglio dei parlamentari
La riforma prevede un taglio da 630 a 400 deputati alla Camera e la riduzione del numero di senatori da 315 a 200. Il taglio farebbe diminuire del 36,5% il numero complessivo degli onorevoli che, in caso di approvazione, passerebbero da 945 a 600. Il numero di parlamentari eletti nella circoscrizione Estero passerebbe da 12 a 8 nel caso degli eletti alla Camera, e da 6 a 4 per gli onorevoli eletti al Senato. Il numero massimo di senatori a vita in carica non potrà superare le 5 unità, a cui si aggiungono i «senatori di diritto a vita», ossia gli ex Presidenti della Repubblica.
Quando entrerà in vigore il taglio dei parlamentari
Il testo prevede che nessuna provincia né regione autonoma possa avesse meno di tre senatori in rappresentanza, mentre resta invariato il numero di senatori che rappresenteranno il Molise e la Valle D’Aosta (rispettivamente due e un senatore). Il taglio del numero dei parlamentari verrà applicato a decorrere dalle prime elezioni successive all’approvazione della legge, non prima che siano però trascorsi 60 giorni dall’entrata in vigore del testo, al fine di permettere la creazione di un decreto legislativo sulla determinazione dei collegi elettorali.
Video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev — Foto copertina Ansa | Aula della Camera dei Deputati