In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀConcussioneCorruzioneLombardiaTangenti

C’è chi dice no. La storia del dirigente incorruttibile nell’inchiesta sulle tangenti in Lombardia

10 Maggio 2019 - 14:27 OPEN
Si chiama Massimo Sandoni, è il responsabile del  servizio urbanistica del Comune di Gallarate e gli arrestati lo consideravano una «spina nel fianco»

C'è chi non si è piegato al presuntosistema di tangenti che ha portato all'arresto di politici di primo piano,imprenditori e funzionari pubblici tra Milano e Varese. Si chiama Massimo Sandoni ed è responsabiledell'ufficio urbanisticadel comune di Gallarate.

Sono due gli atti di eroismo civico che gli vengono attribuiti: Sandoniha contestato i commissari di gara scelti per una gara d'appalto indetta per apportare una variante al piano regolatoree ha accettato di collaborare con gli inquirenti, registrando le conversazioni con il "burattinaio" di Forza Italia in Lombardia, il potenteGioacchino Caianiello, figura centrale dell'inchiesta, già condannato in via definitiva per concussione, e con l'assessore all'urbanistica di Forza Italia aGallarateAlessandro Petrone, che sarebbe stato assunto proprio su indicazione diCaianiello.

Entrambi sono stati arrestati nell'ambito di un'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Varese anche grazie al contributo di Sandoniche ha accettato di trasformarsi in un«agente attrezzato per il suono», consegnando gli audio ai magistrati e raccontando loro i movimenti che avvenivano intorno a lui.«L'unica spina nel fianco all'agevolazione del programma criminoso – scrive il gip Raffaella Mascarino nell'ordinanza di custodia cautelare, riportata da Agi – è rappresentata dalla presenza e dalla dimostrata non malleabilità di Sandoni le cui dichiarazioni confortano quanto già emerge dalle intercettazioni».

Secondo il giudice per le indagini preliminari, Sandonisarebbestato testimone oculare di diversi illeciti, un soggetto non allineato che gli indagati avrebbero provato a rimuovere: «Caianiello- si legge nell'ordinanza – intima più volte all'assessore Petrone di spostare Sandoni dal suo attuale incarico ricollocandolo nel settore dei lavori pubblici. "Questo qua dovete toglierlo da lì, fare la rotazione" e Petrone lo conforta nell'idea: "È un elemento bloccante"».

Sandoni è in bilico, ma trova una sponda nel sindaco che lo considera«l'unico competente nell'Urbanistica», oltre che un uomo dalla schiena dritta. Il dirigentesi era già rivolto alla magistratura in passato, quando lavorava in un piccolo comune. Caianiello era a conoscenza di questo suo precedente, che non condivideva affatto:«Uno che si alza la mattina e va dove deve andare – diceva senza sapere di essere intercettato -deve avere qualche cazzo di problema!».

Articoli di ATTUALITÀ più letti