I cannabis shop contro Salvini: «Vuole chiuderci ma noi coltiviamo le terre confiscate alla mafia» – Il video
Giacca e cravatta, Giulio non ha esattamente il look dei centri sociali. È il responsabile del punto vendita Easy Joint di San Lorenzo, a Roma – quartiere studentesco, storicamente di sinistra e tristemente famoso alle recenti cronache per la morte di Desirée Mariottini. Arrivato dalla Calabria a Roma 19 anni fa, Giulio è un dottore di ricerca e fa il giuslavorista. Di cognome fa Pignataro: proprio come quell'Antonio, questore, che nelle Marche ha chiuso tre cannabis storecon il plauso del ministro degli Interni Matteo Salvini, che ora giura lotta alla droga, citando anche questi negozi .che vendono (in tutta legalità), cannabis light. In merito è stata già stata emanata una direttiva dal Viminale.
Easyjoint è stata la prima società che in Italia ha messoin commercio i fiori di canapa industriale. Perché dal 2016 in Italia la marijuana si può comprare legalmente, purché, appunto,light. E può assumere forme che non ti aspetti: pasta, olio, biscotti. Il settore, legalizzato da 3 anni, impiega a detta degli esperti un migliaio di persone. E penalizzerebbe il mercato nero.
La difesa dei canapa shop
«Sono molto arrabbiato, sì. Forse le affermazioni del ministro Salvini servono a distrarre da ben altri, reali problemi». Nei canapa store «non viene assolutamente venduta alcun tipo di droga», spiega Giulio a Open. La cannabis «è stata eliminata dalla tabella delle sostanze stupefacenti dall'Organizzazione Mondiale della Salute nel report annuale di qualche mese fa», rivedendo quindi «quanto la stessa Oms indicava nel 1964». Ma vengono venduti prodotti come il miele, «realizzato dalla Cooperativa Giancarlo Siani in terre confiscate alla mafia. Salvini lo sa?». Tutti made in Italy, dice.
Giulio ricorda anche uno «studio di alcuni ricercatori dell'università di York per cui il mercato light ha inciso per circa il 12% sul volume delle attività di traffico illegale». Sono questi, secondo il giuslavorista, «i dati che Salvini dovrebbe tenere in mente quando parla di lotta alla droga, alla mafia e all'illegalità».
Abbiamo una fascia del 30% di giovani tra i 22 e i 25 anni. La fascia più corposa è costituita dalle persone dai 25 ai 50 anni, un 50%. Il resto è composto da persone over 50», dice Giulio Pignataro. «Abbiamo scelto volutamente San Lorenzo per dare un segnale, per portare qualcosa di legale dove per tanto tempo ha regnato l'illegalità».