In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
POLITICAGiovaniM5SSenato

Voto ai 18enni anche al Senato: la proposta M5S che sembra piacere a tutti

10 Maggio 2019 - 20:16 Redazione
In Italia ci sono due corpi elettorali diversi: chi ha almeno 18 anni può eleggere i deputati, chi ha almeno 25 i senatori. Il provvedimento non rientra nel contratto di governo; a beneficiarne sarebbero 4.127.851 under 25

Inizierà martedì prossimo la discussione nella commissione Affari Costituzionali della Camera la proposta di riforma costituzionale presentata da Giuseppe Brescia (M5S): i diciottenni potrebbero dunque votare anche al Senato (come già avviene alla Camera). Alle ultime politiche del 4 marzo 2018 gli aventi diritto al voto alla Camera dei deputati erano stati 50.835.751, mentre per il Senato (dove vota chi ha almeno 25 anni) erano stati 46.725.900.Uno squilibrio da colmare, modificando l’articolo 58 della Costituzione, su cui sembrano concordare sia gli alleati della Lega, che le opposizioni. «Ho voluto nominare due relatori, uno di maggioranza e di opposizione, per favorire un percorso condiviso e arrivare in tempi rapidi a una soluzione. Questa proposta è fuori dal contratto del cambiamento scritto dalla maggioranza, ma il Parlamento ha il dovere di intervenire con autentico spirito costituente», ha spiegato il deputato Brescia (presidente della Commissione Affari Costituzionali), che ha affidato il testo a due relatori, uno di maggioranza e uno di minoranza: Valentina Corneli (M5s) e Stefano Ceccanti (Pd).

L’emendamento Pd bocciato

Proprio con l’esponente del Partito Democratico c’erano state delle tensionidurante la discussione della riforma costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari:Ceccanti aveva presentato un emendamento alla legge taglia-parlamentari che abbassava l’eta del voto per il Senato a 18 anni, parificandola con quella della Camera ma l’emendamento fu dichiarato inammissibile per «estraneità di materia». Tesi contestata dai Dem per il quale c’è un nesso tra il numero dei parlamentari e l’elettorato attivo e passivo: l’onorevole Brescia si era impegnato a incardinare quanto prima un disegno di legge autonomo con questa riforma, che inizierà il suo iter martedì. La differenza di età come requisito per poter votare alla Camera e al Senato, ha comportato finora due corpi elettorali diversi, con risultati elettorali a volte diversi per i due rami del Parlamento: «Si tratta di un segnale importante per le giovani generazioni», ha detto l’esponente 5 Stelle.

Le proposte precedenti

Nel 2015 la Lega aveva presentato una proposta di legge per abbassare il diritto di voto a 16 anni (su questo si era detto favorevole anche il Pd di Renzi). Nel 2017 il Movimento 5 Stelle aveva lanciato una proposta di riforma costituzionale per abbassare l’età degli elettori di Camera e Senato su quella soglia. Si tratta solo di alcuni esempi, visto che negli anni in commissione Affari costituzionali sull’estensione del voto ai 16enni i provvedimenti presentati sono stati numerosi (due progetti sono stati presentati nella XV legislatura, cinque nella XVI e altri cinque nella XVI), ma è mancata finora la volontà politica di arrivare all’obiettivo.

Articoli di POLITICA più letti