Wikileaks, Chelsea Manning liberata dopo 62 giorni di carcere
L'ex analista dei servizi militari che ha passato a Wikileaks i file segreti sugli abusi degli Stati Uniti in Iraqè stata rilasciata dopo 62 giorni di carcere. Chelsea Manning era detenuta nella prigione William G. Truesdaledi Alexandria, in Virginia, con l'accusa di oltraggio alla Corte, perché si erarifiutata di testimoniare davanti aun gran giurì sulle vicende legate a Wikileaks.
Ma la sua libertà potrebbe durare poco, avvertono i suoi avvocati, perché è già stata raggiunta da un nuovo ordine di comparizione fissatoper il 16 maggio. anning aveva già scontato 7 anni della sua sentenza di 35, prima di essere graziata dall'ex presidenteBarack Obama. Non è dunque imputatama chiamata solo come testimone nel caso del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, accusato di hackeraggio e cospirazione. Sembra che anche questa volta Manning siadeterminata a non presentarsi in tribunale.
Quando lo scorso 8 marzoè stata di nuovo arrestata, dopo il rifiuto a testimoniare davanti al gran giurìdell'Eastern District della Virginia, i suoiavvocati hanno denunciato come la sua detenzione fosse punitiva. «Lei è convinta che testimoniare significherebbe tradire le cose in cui crede», avevano spiegato i legali la scorsa settimana. «Èpronta a pagare le conseguenze per le cose in cui crede e non dovrebbe sorprendere nessuno – avevano osservato – il fatto che abbia il coraggio di portare avanti le sue convinzioni».
L'arresto della Manning è scattato a un anno dal rinvio a giudizio negli Usa di Julian Assange da parte di un gran giurìdello stesso distretto, per i segreti militari divulgati nel 2010. Il giudice aveva minacciato di lasciare la Manning dietro le sbarrefinché non avesse acconsentito a testimoniare o fino a quando la procura non avesse concluso le indagini.
Intanto, gli Usa hanno chiesto l'estradizione di Assangeche è stato preso in consegna delle autorità britanniche nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dove si era rifugiato dal 2012. Manning ha messo sotto gli occhi del mondo le uccisioni di civili, le torture e gi stupri avvenuti dal 2004 al 2009 in Iraq, diffondendone nel 2010 tutti i retroscena.