In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
POLITICAVenetoVenezia

Addio a Gianni De Michelis. Chi era il socialista “mondano” della Prima Repubblica

11 Maggio 2019 - 11:28 Redazione
Il deputato "viveur" del Pentapartito, fu anche ministro degli Esteri durante il governo Andreotti. De Michelis fu uno dei protagonisti della Prima Repubblica, tra la firma delTrattato di Maastricht, i processi per Tangentopoli e le discoteche anni Ottanta

È morto nella notte tra il 10 e l’11 maggio Gianni De Michelis, deputato socialista di 78 anni, ex ministro degli Esteri e del Lavoro.

De Michelis è stato segretario del Nuovo Psi (Partito Socialista Italiano) dal 2001 al 2007, e durante gli anni della Prima Repubblica è stato più volte ministro nei governi di Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, De Mita e Andreotti.

Addio a Gianni De Michelis. Chi era il socialista

ANSA | Bettino Craxi e Gianni De Michelis al Teatro La Scala di Milano, 7 dicembre 199

Gli incarichi politici dagli anni Ottanta

Gli anni da deputato per De Michelis iniziano a metà degli anni 70, quando nel 1976 appoggia Bettino Craxi nelle elezioni alla segreteria del Psi. Durante i primi anni del Pentapartito al Governo (1980-1983), De Michelis ricopre il ruolo di ministro delle partecipazioni statali.

Nei successivi cinque anni, sotto i due mandati di Craxi (fino al 1987), diventa ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, per poi ricoprire per il biennio successivo la carica di vicepresidente del Consiglio al Governo De Mita.

Dal 1989 al 1992, durante gli anni della caduta del muro di Berlino, diventa ministro degli Esteri sotto Giulio Andreotti (Democrazia Cristiana). Durante la carica, firma il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992), l’accordo che fissa le regole politiche e i parametri economici necessari per l’ingresso nell’Unione Europea

Addio a Gianni De Michelis. Chi era il socialista

ANSA | De Michelis presenta una pubblicazione della Presidenza del Consiglio sul trattato di Maastricht, 25 marzo 1992.

Già alla fine degli anni Sessanta, De Michelis avea aderito al partito Socialista, entrando a far parte della direzione e diventando il responsabile dell’organizzazione. 

Gli anni di Tangentopoli

Come tutta la classe dirigente del Partito Socialista, De Michelis viene coinvolto nelle inchieste giudiziarie di “Mani Pulite”. I processi per Tangentopoli, iniziati nel 1992, lo vedono condannato in via definitiva a 1 anno e 6 mesi per corruzione ( attività che «alimentava il suo principesco stile di vita sia pubblica sia privata», come si leggerà nelle note del Tribunale) nell’ambito delle tangenti autostradali del Veneto, e a 6 mesi nell’ambito dello scandalo Enimont, principale processo della stagione di indagini.

Il De Michelis viveur

Durante gli anni da deputato, De Michelis non nascose la sua passione per il ballo e le discoteche anni Ottanta. Nel 1987 pubblica il libro Dove andiamo a ballare questa sera? Guida a 250 discoteche italiane, una «guida Michelin per i maratoneti della pista».

Addio a Gianni De Michelis. Chi era il socialista

ANSA | De Michelis al “Drive In” Milano, giugno 1987 

Come dirà scherzando in quel periodo, «nell’Italia di fine secolo le discoteche stanno sostituendo il servizio militare dell’Italia dell’inizio del secolo come prima grande scuola di vita e di comportamento per i giovani».

Celebre il commento del giornalista Enzo Biagi, che in riferimento ai suoi problemi giudiziari in seguito agli scandali di Tangentopoli, lo definì «un avanzo di balera».

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti