Di Maio alla Lega: «Deluso dal dl sicurezza. Non vorrei che fosse l’ennesima iniziativa per coprire il caso Siri»
«Leggo che ci sarebbero state telefonate tra la Lega e Berlusconi dove si parla di far cadere il governo», queste le parole con cui tuona il vicepremier Luigi Di Maio dalla propria pagina di Facebook, rivolgendosi agli alleati di governo della Lega.
«Mi auguro siano smentite queste telefonate, poiché quello che stiamo facendo noi va proprio nella direzione opposta a Berlusconi ed è quello che la sinistra e il Pd non hanno mai avuto il coraggio di fare in 30 anni!», incalza il ministro del Lavoro.
«Ognuno pensi al suo e lo faccia col massimo dell’impegno»
Di Maio, nel post, risponde a Salvini e alla sua lettera inviata al premier Conte e al ministro degli Esteri Moavero Milanesi in cui ha richiesto, in tema di rimpatri, un’«azione di tutto il governo». «Se nel mondo del lavoro qualcosa non funziona – spiega Di Maio – io non me la vado a prendere con il presidente Conte o con qualcun altro».
Mancati rimpatri: «È la scusa dell’alunno che non ha fatto i compiti a casa»
«Non può essere colpa sempre degli altri, suvvia. E mi riferisco ai rimpatri. Questa è un po’ la scusa dell’alunno che non ha fatto i compiti a casa», aggiunge di Maio, che ha accusato Salvini di alzare polveroni in materia di rimpatri per «voler prendere qualche titolo di un giornale».
«Sono deluso dal decreto sicurezza»
«Io sono deluso dal decreto sicurezza bis perché non c’è nulla sui rimpatri. Il tema non sono gli arrivi, il tema vero è sui rimpatri. Sui rimpatri noi siamo pronti a dare una mano al ministero dell’Interno se serve, ma io non faccio il ministro dell’Interno», ribadisce il capo politico del Movimento Cinque Stelle in conferenza stampa.
«Bisognerà agire sugli accordi di cooperazione internazionale per i rimpatri e, per fare questo, la peggior cosa è allearsi con Orban che ti dice di tenerti i migranti in Italia», attacca ancora Di Maio, che poi aggiunge: «Non vorrei che il decreto sicurezza sia l’ennesima iniziativa per coprire il caso Siri e per coprire quello che è successo sulla corruzione in queste tre settimane, perché all’interno non vedo grandissime novità sui rimpatri che oggi sono il tema principale per l’immigrazione», chiosa il ministro.
«Il M5s sui rimpatri c’è: l’obiettivo è il risultato!»
Lo stesso Di Maio, però, ha teso nuovamente la mano al collega leghista: «Noi sui rimpatri ci siamo, ma il lavoro da fare adesso sono i trattati di cooperazione internazionale, per fare in modo che chi non può stare qui debba tornare nel Paese di provenienza». «Se c’è uno stallo, il MoVimento 5 Stelle è felice di dare il suo contributo e di aiutare. L’obiettivo è il risultato!», chiosa Di Maio.
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