Manduria, ora l’indagine si allarga ai ragazzi fuori dal paese che ricevevano i video dell’orrore
Nuovi nomi, nuove acquisizioni, nuovi sequestri. Il cerchio attorno la morte di Antonio Stano, il pensionato preso di mira da una baby gang e morto lo scorso 23 aprile, si allarga e valica i confini di Manduria.
Se finora dietro le vessazioni ad Antonio Stano sembrava esserci il branco di ragazzini del paesino pugliese che – «forse per noia», come ha dichiarato anche la mamma di uno di loro – hanno bullizzato per mesi il pensionato di 66 anni, ora sono stati coinvolti anche i giovani di altri paesi. Lo riporta la Voce di Manduria. Non è chiaro ancora se abbiano avuto parte attiva nelle vessazioni, ma è quasi certo che quei video li abbiano visti.
Video in cui il branco si “divertiva” ad aggredire l’uomo che urlava aiuto. Gli inquirenti sono arrivati ai nuovi nomi, alcuni sono stati già iscritti nel registro degli indagati, attraverso i telefonini precedentemente sequestrati ai membri del branco di Manduria.
Sono amici, compagni di classe degli «orfanelli». Nelle chat parlavano proprio dei video, in particolare delle immagini dell’assalto in maschera a casa di Stano quando quattro/cinque ragazzini hanno sfondato il portoncino d’ingresso della casa del 66enne, mentre due ragazze colpivano con bastoni le tapparelle.
Ogni chat dunque sembra portare a un’altra e un nome collega a un altro, in una matassa che sta diventando sempre più difficile da districare. Spunta poi un’altra questione: chi è l’adulto che ogni tanto faceva visita a Stano insieme alla baby gang?
È lo stesso Stano a parlarne alle forze dell’ordine. Si tratterebbe di un uomo tra i 30 e i 40 anni. Nel suo racconto il pensionato ha parlato anche di una Fiat Uno utilizzata dagli aggressori. L’uomo sarebbe arrivato a bordo di quell’auto insieme ai ragazzini e sarebbe stato lui a sfondare la porta e colpire Stano con un calcio.
Intanto non sono ancora certe le cause della morte del pensionato. Forse si sarebbe lasciato morire a causa di un’ulcera gastrica, troppo spaventato per uscire fuori di casa e chiedere aiuto. È stato trovato privo di vita nella sua abitazione lo scorso 23 aprile.