Il cardinale disobbediente risponde a Salvini: «Pago anche le sue di bollette»
«Mi assumo tutta la responsabilità. Dovesse arrivare, pagherò anche la multa». Parla al Corriere della Sera Konrad Krajewski, l'elemosiniere del Papa che il 12 maggio si è calato in un tombino e ha acceso il contatore della luce di un palazzo occupato in cui vivono 150 famiglie indigenti,
Un gesto di disobbedienza civile che ha fatto arrabbiare il ministro dell'Interno Salvini («Paghi lui la bolletta da 300mila euro»), ma che è stato considerato da molti come un atto di eroismo. Il palazzo si trova in via di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, ed è occupato dal 2013.
«Non devo dare spiegazioni – ha detto il Cardinale – perché c’è poco da darne. Ci sono quasi cinquecento persone in quel palazzo, un centinaio di bambini. Spin Time (il nome del palazzo, ndr) non è certo l’unico caso. Sgomberi, famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere. Roma è anche questo».
Nell'intervista, Krajewski dice che non vuole che il suo gesto sfoci nella polemica politica, ma risponde a Matteo Salvini che lo aveva invitato a mettere mano al portafoglio: «Da questo momento, da quando è stato riattaccato il contatore, pago io, non c’è problema. Anzi, pagherò anche le sue, di bollette».
Il cardinale è tornato da poco dai campi profughi di Moria e Kara Tape nell'isola greca di Lesbo - «campi di concentramento nella periferia dell’Europa», dice – dove ha consegnato i fondi della Caritas ai bambini: «Sarebbe bello combattere anche solo per una persona – dice Krajewski - figuriamoci per 500».
Foto copertina: Ansa | Konrad Krajewski in un campo profughi dell'Isola di Lesbo