Salone del libro, la Lega chiede le dimissioni del direttore Lagioia
La Lega chiede le dimissioni del direttore artistico del Salone del libro attraverso le parole del capogruppo del Carroccio nel consiglio comunale di Torino Fabrizio Ricca. per cui «Nicola Lagioia deve dimettersi e deve fare lo stesso il suo direttivo. Un clima di censura al Salone non doveva essere promosso e tollerato». La colpa di Lagioia sarebbe quella di aver estromesso dal Salone la casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound, che ha pubblicato il libro intervista di Chiara Giannini al ministro dell'Interno Io sono Matteo Salvini.
Per Ricca non è accettabile che il direttore «di un evento importante come il Salone del Libro, in crescita e con una credibilità democratica internazionale da difendere, faccia partire un boicottaggio contro lo stesso evento che organizza». E «non è accettabile che Lagioia non si sia scusato per la lista di proscrizione stilata dal suo amico Raimo».
Ricca, che parla di un «atteggiamento censorio e limitante della libertà di espressione messo in campo da Regione e Comune», se la prende anche con la sindaca Chiara Appendino e il presidente Sergio Chiamparino che «non hanno speso una parola per difendere giornalisti come Buttafuoco e Giuli, ed editori come Giubilei, marchiati come ‘razzisti’ e ‘non graditi’. Per questo chiediamo un passo indietro a chi non è intervenuto per difendere autori che con la loro presenza, negli anni, hanno contribuito al successo del Salone».
Arriva a stretto giro la replica della sindaca e del presidente della Regione. Per Appendino Lagioia non si tocca: «Non permetteremo alla Lega di distruggere il lavoro di tre anni col quale abbiamo faticosamente salvato il Salone. Nicola Lagioia, direttore della rinascita del Salone, non si tocca, è patrimonio della città». La prima cittadina rivendica inoltre la scelta di non aver accettato Altaforte fra gli stand del Salone: «Se la Lega vuole prendersela con qualcuno – aggiunge la sindaca – lo faccia con chi si è assunto la responsabilità politica della scelta, ovvero la sottoscritta».
Anche Chiamparino dello stesso avviso: «Lagioia non si tocca. Ha saputo raccogliere l'eredità del Salone, rilanciarla, rafforzarla. È il direttore ideale un questo momento e per i prossimi anni. Ci sono i risultati a dimostrarlo». E replica a Ricca: «Se fosse venuto qualche volta al Salone avrebbe colto che quel clima di confronto di cui parla».