Delusi, ma pronti a rimboccarsi le maniche e filo-Ue: alla vigilia delle elezioni ecco una fotografia dei giovani europei
Cosa pensano dell’Europa le generazioni nate con il Trattato di Maastricht e diplomate mentre il sovranismo cominciava a conquistare il continente? In molti hanno provato a capire cosa pensa del futuro chi è cresciuto portando sulle spalle il peso della crisi economica e l’evidenza del cambiamento climatico.
Tra questi, l’Osservatorio Giovani Politica e Futuro di Viacom International Media Networks Italia e MTV, che ha chiesto a 10 mila europei, tra cui mille italiani, tra i 18 e i 34 anni di raccontarsi e di commentare il loro rapporto con l’Europa e con il proprio Paese. Quello che emerge da questo sondaggio è il profilo di ragazzi pronti a rimboccarsi le maniche per riprendere in mano le proprie sorti.
Fiducia in se stessi, sfiducia nelle istituzioni
Dal sondaggio emerge un’attitudine attiva dei giovani europei, disposti a cercare una soluzione piuttosto che aspettarla: il 48% di loro crede che sarà grazie alle proprie capacità che la loro condizione migliorerà. Il 71% si dichiara disposto di rischiare nell’imprenditoria e solo l’11% crede che sarà determinante l’aiuto della famiglia.
Una risolutezza individuale che si traduce in un’isolamento rispetto alle istituzioni: soltanto il 7% pensa che saranno le istituzioni a migliorare la situazione attuale. Questa sfiducia nell’impatto della politica sembra però non impattare in modo significativo le aspettative dei giovani, che sono sempre meno disillusi.
Il 66% si dichiara ottimista e solo il 26% afferma di essere disposto ad accontentarsi. Il 59% dei 18-24enni italiani cerca opportunità in altri Paesi europei. Chi per fare ricerca di alto livello in ambiti innovativi (49%), chi per creare una propria impresa (41%), chi per viaggiare (39%) e chi per fare volontariato (17%).
Le elezioni europee del 26 maggio
In vista delle elezioni, i ragazzi italiani risultano piuttosto informati (l’83% è a conoscenza delle prossime elezioni europee) e sono tra i più propensi ad andare a votare (il 75% dei giovani italiani afferma che andrà alle urne, il 10% in più rispetto alla media europea). Confermano quindi la partecipazione dimostrata nel corso delle ultime elezioni politiche italiane e nelle precedenti tornate elettorali del Parlamento europeo.
Le tematiche a cui i giovani tengono di più sono l’ambiente, la situazione economica e l’immigrazione. In Italia, al terzo posto della classifica c’è la «situazione giovanile». Per i giovani l’Ue è «una grande risorsa seppur ancora non pienamente espressa», fondamentale per il 60% di loro per mantenere la pace e le buone relazioni fra i Paesi membri.
Per il 58% appartenere all’Ue è un bene per il proprio Paese, ma tra i giovani inglesi, la percentuale sale al 62%. Rispetto a Brexit, il 60% dei giovani italiani pensa che gli inglesi abbiano sottovalutato il rischio di questa scelta che causerà danni all’economia.