La Luna si sta restringendo: è destinata a sparire?
In che senso la Luna si starebbe progressivamente «contraendo»? Questo è quanto sarebbe emerso dai risultati di una ricerca che ha impiegato i numerosi dati raccolti grazie ai sismografi lasciati lassùdurante le missioni Apollo, unendoli ai più recenti della sonda Lunar Reconnissance Orbiter (Lro) risalenti al 2010.
Lo studio è stato pubblicato su Nature Geoscience ed è frutto delle simulazioni svolte dai ricercatori dell’Università del Maryland. Sono state così individuate delle faglie che suggeriscono una recente attività tettonica. Gli studiosi non si sonobasati solo sui dati dei sismografi delle missioni Apollo disposti in quattro differenti siti, ma anche su accurati calcoli mediante appositi algoritmi concepiti per lo studio di «reti sismiche sparse», calcolando quindi gli epicentri di otto terremoti vicini alla superficie.
Come nacque la Luna?
Sei sismi su otto si sarebbero inoltre verificati quando il nostro satellite naturale si trovava a 15 chilometri dal suo apogeo. I ricercatori tuttavia si limitano a suggerire che la Luna sia ancora tettonicamente attiva, saranno quindi necessari ulteriori studi per avere delle conferme.Rimangono tuttavia ancora molti enigmi su questo corpo celeste.
Oggi gli astronomi concordano sul fatto che la Luna possa essersi originata quando un oggetto delle dimensioni paragonabili a quelle di Marte entrò in collisione con la Terra miliardi di anni fa. Da allora il cuore del nostro satellite si sarebbeprogressivamente raffreddato e ristretto, provocando sismi.Questo processo potrebbe continuare tutt’oggi.
La Luna continuerebbea contrarsi tutt’oggi
Il geologo Nicholas Schmerr docente presso l’Università del Maryland intervistato dagli autori di Vice, ha affermato che «L’associazione dei terremoti superficiali con questi recenti difetti suggerisce che la Luna potrebbe raffreddarsi e ridursi ancora oggi, anche se molto lentamente». Niente panico quindi: la Luna non è come un pallone bucato in repentino sgonfiamento, si tratta di contrazioni che – se confermate da futuri studi – sarebbero estremamente lente.
Si tratta comunque di risultati allettanti anche per incoraggiare il nostro ritorno sulla Luna al più presto, come già auspicato dal Vicepresidente Mike Pence, il quale addirittura vorrebbe riuscire nell’impresa entro cinque anni. Staremo a vedere.