Le dichiarazioni di Laura Boldrini ad Agorà su Spread e mutui
A seguito di un intervento di Laura Boldrini durante la trasmissione Rai Agorà qualche utente ha chiesto una verifica in merito alle sue dichiarazioni sul legame Spread e mutui: «ieri, grazie alle sparate di Salvini ci siamo trovati lo Spread a 290 e di per sé non sarebbe grave se non fosse che ricade poi sulla vita dei cittadini e delle cittadine perché se uno ha bisogno di soldi e deve andare a chiedere un mutuo adesso si troverà il tasso di interesse più alto».
La dichiarazione di Laura Boldrini viene etichettata «fake news» in quanto secondo alcuni non vi sarebbe correlazione tra le variazioni dello Spread e i tassi di mutuo. C’è un po’ di confusione. Partiamo dalla base e cioè domandarci che cos’è lo Spread: è la differenza tra il rendimento del Bund decennale tedesco – titolo di riferimento per l’area euro – e il suo equivalente titolo decennale italiano Btp. Ricordiamoci la dicitura «spread BTp-Bund»
I critici che sostengono che non vi sia una correlazione tra Spread e mutui stanno condividendo un articolo de Il Sole 24 Ore del 4 ottobre 2018 dal titolo «Mutui, perché non c’è correlazione tra spread BTp-Bund ed Euribor» che non va letto solo dal titolo, ma anche nelle piccole righe dove trovate la risposta alla confusione che gli utenti stanno riscontrando:
Quindi se lo spread BTp-Bund sale chi sta pagando un mutuo a tasso variabile non vede aumentare la propria rata.
In seguito l’articolo riporta un altra informazione che andrebbe letta dai critici della non correlazione tra Spread e mutui:
Detto ciò, lo spread BTp-Bund può avere nel medio periodo (circa sei-nove mesi) il potere di spingere le banche ad aumentare i costi dei “nuovi” mutui (ma non di quelli in essere)
Sono due cose completamente diverse: chi ce l’ha già non viene «colpito» dall’aumento dello Spread, chi non ce l’ha e lo vuole si. In questo caso Laura Boldrini, facendo riferimento ai nuovi mutui e non a quelli in corso, non ha riportato una «fake news».