I vertici vaticani rispondono a Salvini: «Invocare Dio per se stessi è pericoloso»
Il rosario di Salvini non è passato inosservato, né la sua certezza del supporto della Madonna alle Europee. I vertici vaticani si sono fatti sentire, a partire dal segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin: «Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso».
Lo ha detto durante la Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano, dove ha celebrato una messa partecipata da tanti gruppi delle comunità migranti della Capitale.
È intervenuto anche padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, con un post su Facebook: «”Non nominare il nome di Dio invano” significa non usare il nome di Dio per i propri scopi», ha scritto nei commenti.
https://www.facebook.com/spadaro/posts/10157047637997508
Famiglia Cristiana ha criticato duramente il ministro degli Interni con un editoriale in prima pagina: «Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a Papa Francesco, ecco il sovranismo feticista. È andato in scena l’ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica nel nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capo polo della Lega esibiva il Vangelo un’altra nave carica di vite umane veniva respinta e le Nazioni Unite ci condannavano per il decreto sicurezza».
La risposta di Salvini non si è fatta attendere: «Sono l’ultimo dei buoni cristiani, ma sono orgoglioso di andare in giro col rosario sempre in tasca. L’Europa che nega le proprie radici non ha futuro. Io sono credente, il mio dovere è salvare vite e svegliare coscienze. Il confronto con le altre culture è possibile solo riscoprendo la nostra storia e riscoprendo i nostri valori, come peraltro detto negli ultimi decenni da tutti i Santi Padri».