Referendum in Svizzera, vince il «sì» al giro di vite sulle armi
Gli Svizzeri sono a favore di un maggiore controllo sulle armi. È stata infatti approvata oggi, domenica 19 maggio, con il 63,7 % di voti a favore una modifica di legge che inasprisce le norme sul possesso d’armi.
Le urne hanno chiuso a mezzogiorno. Secondo quanto riporta l’agenzia svizzera Ats, solo il cantone del Ticino ha respinto la revisione.
Il testo, approvato dal parlamento e contestato da un referendum, prevede in particolare una disciplina più severa rispetto a quella sulle armi semiautomatiche: riprende la direttiva dell’Unione europea in materia e si iscrive nelle misure di lotta al terrorismo.
La Svizzera infatti, pur non essendo parte dell’Ue, è associata agli accordi europei di Schengen e Dublino ed è quindi chiamata ad adeguare varie direttive dell’Ue.
Gli svizzeri hanno votato sull’inasprimento della legge sulle armi ma anche su una riforma della tassazione delle imprese associata a una modifica dei meccanismi di finanziamento delle pensioni. Progetto di riforma fiscale che i cittadini hanno approvato.
Anche la riforma dell’imposizione delle imprese include modifiche per consentire alla Svizzera di adattare la propria legislazione alle norme europee e internazionali.
La riforma fiscale mira a sopprimere i privilegi concessi a certe imprese e permette alla Svizzera di rispettare le norme dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) che impongono l’abolizione dei regimi fiscali privilegiati accordati alle società straniere.
In copertina Brett Hondow | Pixabay