Alla conferenza stampa del Pd a Modena arriva la Digos
Quattro giornalisti e un agente della Digos: questo il pubblico che si sono trovati davanti gli organizzatori del Pd di Modena per la conferenza stampa dal titolo ‘Campagna elettorale tra fake news e manette’ del 20 maggio. Nella città emiliana si vota il 26 maggio per scegliere il successore del sindaco Pd Muzzarelli.
I relatori erano i parlamentari dem Piero Fassino (eletto nel collegio di Modena), Giuditta Pini e il segretario provinciale Pd Davide Fava. Contestavano i dati recentemente pubblicati dal Viminale secondo cui nel primo trimestre 2019 i reati nella zona fossero in aumento (+5,6%) e l’approccio «inadeguato» ai disordini delle manifestazioni dei centri sociali del 25 aprile, annunciando un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Salvini.
«C’erano dei giornalisti che non conoscevo e ho chiesto se potevano presentarsi – sostiene il segretario provinciale Dem -. Un signore ha detto ‘sono della questura’. Ho sinceramente percepito il suo imbarazzo».
La sede del Partito Democratico è al terzo piano di un palazzo sottolineano gli esponenti locali, quindi «ci sono venuti apposta». Si tratta dell’ennesimo episodio che agita la campagna elettorale per Amministrative ed Europee, che vede contrapposti gli esponenti di centrodestra e quelli di centrosinistra.
«Se io avessi saputo che era una conferenza stampa, cioè ne fossi stata a conoscenza fin da subito, non avrei mai mandato dentro i miei uomini della pattuglia», ha spiegato Valeria Cesarale (capo della Digos della questura di Modena) alla Gazzetta di Modena. «Ho capito che era nato un malinteso proprio sulla loro presenza. Presenza che sarà durata due minuti e mezzo».
Dopo la conferenza stampa del 20 maggio, i parlamentari Pd hanno annunciato un’altra interrogazione parlamentare per Salvini: «La vicenda a questo punto verrà chiarita dalla risposta a un’altra interrogazione (…), si tratta solo dell’ultimo di una serie di episodi a metà tra l’intimidatorio e il muscolare».