La stella che non sembra appartenere alla Via Lattea
Nome in codice «J1124+4535»: è quello di una stella scoperta all’altezza dell’Orsa Maggiore che, come spesso accade in ambito scientifico ha avuto
fasi di continui accertamenti, a partire da quando nel 2015 era stato notato uno strano «gioco di sfere» attraverso il Large Sky Area Multi-Object Fiber Spectroscopic Telescope (Lamost) in Cina.
Nuove conferme arrivarono nel 2017 attraverso il telescopio Subaru in Giappone. Infine sono arrivati gli ultimi accertamenti su Nature Astronomy il 29 aprile scorso.
Perché parliamo di una stella aliena
Analizzando lo spettro luminoso dei corpi celesti è possibile ottenere informazioni piuttosto precise sui materiali di cui è composto. Ogni elemento assorbe e riflette infatti la radiazione luminosa in modo diverso.
Con questo principio è stato pensato anche il telescopio spaziale Ariel che a partire dal 2028 scandaglierà lo Spazio a caccia di esopianeti dove potrebbe nascondersi la vita.
In questo modo, si è scoperto che «J1124+4535» ha un basso contenuto di metalli come il magnesio, mentre presenta molto più «europio» di quanto ci si aspetterebbe per una stella della Via Lattera, la nostra galassia.
Le nubi di polvere e gas che avvolgono la stella hanno una composizione di elementi molto più simile a quella che potremmo trovare in galassie nane, come quella del Sagittario, da cui sono stati captati in passato presunti segnali considerati un po’ fuori luogo, alieni.
Intrusione o collisione?
Per la verità l’intrusione potrebbe essere avvenuta per via di una collisione avvenuta tra la nostra galassia e un’altra più piccola. Del resto non è la prima volta che vengono scoperte stelle di questo tipo.
In un articolo pubblicato su Science nell’aprile 2018 e rilanciato recentemente su Twitter si documentava la scoperta avvenuta anche col contributo del satellite Gaia dell’Esa di una stella che viaggia veloce per la Via lattea proveniente probabilmente dalla Grande Nube di Magellano, una galassia nana che orbita attorno alla nostra.