Agcom: come il Tg2 ha disinformato gli italiani in vista delle elezioni europee
Il Tg di Gennaro Sangiuliano, già vicedirettore di Libero e del Tg1, è stato diffidato dall’Agcom in quanto ha violato la par condicio. Lo ha fatto omettendo e alterando i contesti sostenendo, di fatto, un’area politica durante la campagna elettorale. In che modo?
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, attraverso la delibera 176/19 del 20 maggio 2019, riporta a chiare lettere le due violazioni contestate che hanno fatto seguito alla verifica e alla diffida nei confronti del Tg2: il servizio del ministro Matteo Salvini con un’arma in mano e un video del Sen. Mario Monti tagliato ad arte in chiave anti europeista.
Il servizio nato da Twitter
Ne avevamo parlato a Open il 26 aprile 2019 spiegando come il Tg2 aveva confezionato un servizio in difesa di Matteo Salvini a seguito delle polemiche del post Facebook pubblicato dal suo responsabile della comunicazione, Luca Morisi:
Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega? Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto! Avanti tutta, Buona Pasqua
Così recitava il post di Luca Morisi, ma il Tg2 non ne parla e lo evita del tutto.
Il servizio era andato in onda nell’edizione serale del 24 aprile 2019 per poi essere riproposto su Twitter il giorno dopo, durante la Festa della Liberazione.
L’obiettivo? Sostenere che il ministro dell’Interno non è l’unico leader ritratto con un’arma in mano, mostrando appositamente quelli considerati «di sinistra» o antagonisti alla politica leghista, come il presidente francese Emmanuel Macron.
La fonte del servizio? Le foto diffuse in precedenza su Twitter da diversi utenti di chiara identità politica nel tentativo di depistare le critiche rivolte a Morisi puntando sul paragone dell’uomo con l’arma da fuoco in mano.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazione è stata molto chiara a riguardo:
Con specifico riferimento al servizio in onda in data 24 aprile 2019 avente ad oggetto la foto che ritrae del Ministro Salvini con un’arma, è stato rilevato come il servizio abbia offerto una determinata ed univoca lettura di un fatto molto discusso che, come noto, aveva sollevato reazioni e opinioni di segno diverso e delle quali, al fine di assicurare la completezza dell’informazione, avrebbe dovuto essere reso edotto l’utente.
La guerra se vincono i sovranisti
L’Agcom contesta un servizio del 12 maggio 2019 basato sulle dichiarazioni del Sen.Mario Monti condiviso anche nella pagina Facebook ufficiale del telegiornale di Rai2:
«Ci sarà prima una fase di riduzione del ruolo dell’Unione Europea e poi quando questo ruolo sarà stato eliminato, distrutto, raso al suolo, la guerra in Europa», queste le parole estrapolate da un video pubblicato da Radio Radicale pubblicato il 9 maggio 2019:
Sergio Rizzo, moderatore dell’evento registrato da Radio Radicale, domanda al Senatore quali potrebbero essere le conseguenze del voto del 26 maggio. Monti a quel punto propone due scenari, il primo dove vincono i partiti sovranisti che nel tempo – dopo aver diviso l’Europa – rafforzeranno il proprio orgoglio nazionale e in mancanza dell’obiettivo comune si rivolgeranno l’uno contro l’altro, ma lo ritiene comunque uno scenario poco probabile. Il secondo scenario è quello di un successo del sovranismo in Italia rispetto agli altri paesi europei, ritrovandoci come nazione in una situazione di minoranza all’interno della Commissione europea accrescendo l’insoddisfazione nei confronti dell’Unione e rafforzando l’emarginazione del nostro paese. Il servizio del Tg2, oltre a estrapolare una parte dell’intervento evitando il resto, prosegue in chiave sovranista:
Il suo pensiero che sbagliare il voto del 16 maggio significhi tornare al 28 giugno del 1914 […] mette un po’ i brividi. Inoltre, se scenari conflittuali oggi possono essere intravisti da uno come Monti è perché malesseri e risentimenti dell’Europa degli ultimi 20 anni sono effettivamente cresciuti: impoverimento, precarizzazione, disoccupazione e trattamenti stile Grecia non restano senza conseguenze. E va aggiunta anche una ragione culturale di fondo: la costante demonizzazione dei concetti di patria, radici, tradizione e popolo iniziata già al tempo del preambolo della Costituzione europea, una delle battaglie perse da San Giovanni Paolo II, consegna di fatto l’ideale di un’Europa popolare, famiglia pacifica di nazioni, nelle mani di ristretti illuminati per lo più danarosi circoli, quelli che a ogni guerra comunque sopravvivono.
Ecco cosa riporta la delibera dell’Agcom:
– quanto al servizio del 12 maggio, la memoria della Rai fa riferimento all’attenzione riservata da alcuni quotidiani all’intervista rilasciata dal Senatore Monti. Tale rilievo, svolto dalla concessionaria per dare prova dell’imprtanza della notizia, conferma tuttavia l’incompletezza della notizia veicolata: il servizio, infatti, non riporta l’integrale posizione del Senatore, ma ne estrapola, decontestualizzandola, solo una parte funzionale alla descrizione che segue dell’Unione europea, come riportata nell’atto di contestazione.
Il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano ha dichiarato di volersi attenere ai richiamo dell’Agcom e che fino al giorno delle elezioni non manderanno in onda editoriali e cercheranno di mantenere «laddove possibile un riequilibrio». Nel frattempo il messaggio è passato.