Tessera elettorale: su quella delle donne è tornato il cognome del marito?
Michela Palladino, residente a Bruxelles, si è sposata poco meno di un anno fa, e nei suoi documenti è riportato solo quello che un tempo si sarebbe chiamato “il cognome da nubile”. Nonostante questo, sulla tessera elettorale che le è stata recapitata in occasione delle imminenti elezioni europee, figura anche il cognome del marito. Non si tratta di un caso isolato o di un semplice errore ma, stando a quanto scritto dalla stessa ambasciata italiana a Bruxelles, di un’iniziativa del ministero dell’Interno, di cui fin’ora non si conoscono i particolari.
Accortasi dell’anomalia, Michela ha contattato l’ambasciata italiana a Bruxelles. La risposta, via mail, è stata la seguente: «Buongiorno, nessun cambio di cognome è stato effettuato e lei resta con il suo nome, solo che per queste elezioni il ministero degli Interni ha stampato anche il nome dei coniugi sui certificati elettorali».
Anche la sorella, Maria Palladino, che lavora alla Commissione europea, ha ricevuto per la prima volta dopo dieci anni di matrimonio, un certificato elettorale in cui, a fianco al suo cognome, appariva anche quello del marito.
Non capendo la decisione, Michela si è rivolta al gruppo Facebook «Italiani a Bruxelles», condividendo la sua esperienza e chiedendo se altre utenti avessero avuto esperienze simili. Decine di donne hanno confermato di aver subito lo stesso trattamento: anche loro hanno trovato, inaspettatamente e contrariamente a quanto da loro richiesto, il cognome del marito accanto al loro.
Sorge spontanea la domanda: si tratta di una procedura consueta o recente? In realtà la pratica risale a quasi vent’anni fa: secondo l’articolo 2 del Decreto del presidente della Repubblica dell 8 settembre 2000, n.299, sulle modalità di rilascio, aggiornamento ed il rinnovo della tessera elettorale personale a carattere permanente, a norma dell’articolo 13 della legge 30 aprile 1999, n. 120, «per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito».
Dato che le tessere elettorali solitamente vengono rilasciate all’età di 18 anni, la maggioranza delle donne che le ritirano una volta raggiunta la maggiore età lo fanno da nubili, non essendo ancora sposate. Quando però la tessera è rilasciata a donne già sposate, come può più frequentemente accadere per i cittadini residenti all’estero o per coloro che si sono trasferiti da in un Comune nuovo, ecco che diventa possibile inserire il cognome del coniuge.
Ma, nonostante sia prevista dalla legge, questa pratica pare essere entrata in disuso da anni, come raccontato della stessa Michela Palladino. Il Viminale, contattato da Open, non ha fornito una spiegazione. Se si tratta di una misura con un fine pratico, come la necessità di identificare più facilmente gli italiani residenti all’estero, cos’è che l’ha resa improvvisamente necessaria? E se invece non fosse così, perché reintrodurla proprio adesso?