Treviso, i manifesti di Kyenge imbrattati di vernice bianca
L’ex ministro per l’integrazione Cécile Kyenge (Pd) durante il suo tour elettorale in Veneto, a Treviso, è stata ancora una volta vittima di episodi di razzismo. In occasione del comizio avvenuto martedì 21 maggio, dove la candidata alle europee per il Pd ha incontrato cittadini e cittadine per esporre il suo programma per l’Europa, i suoi manifesti elettorali appesi per la città sono stati imbrattati di bianco.
A commento del suo slogan «Siamo l’Italia. Siamo l’Europa», è comparsa la scritta: «Tu no».
Proprio lunedì è arrivata anche la conferma dalla Cassazione della condanna a mille euro di ammenda per l’ex europarlamentare della Lega Mario Borghezio, il quale aveva insultato l’ex ministro nel corso di una telefonata a La Zanzara, il 29 aprile del 2013. Borghezio era accusato di diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale.
Mentre il 18 gennaio scorso un altro membro della Lega, il senatore Roberto Calderoli era stato condannato a 18 mesi dal Tribunale di Bergamo, per diffamazione aggravata dall’odio razziale. Calderoli aveva paragonato l’esponente del Pd a un «orango».
Ad aprile era invece stata la volta di Tommaso Golini. L’ex leader di Forza Nuova è stato condannato a pagare una multa di 1.500 euro per una scritta comparsa nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 2013 davanti alla sede del Pd di Macerata: «Kyene torna in Congo». Per Golini il reato è di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale.