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POLITICAElezioni europee 2019Olanda

Exit poll in Olanda, laburisti primi, gli euroscettici in calo rispetto al 2014: – 4%

Arrivano i primi dati dopo il voto. I partiti euroscettici potrebbero deludere le attese conquistando solo 4 seggi

È dall’Olanda primo Paese al voto insieme al Regno Unito, che arrivano i primi exit poll delle elezioni europee 2019. Le urne si sono chiuse alle 21 ora italiana: secondo i sondaggi sulle intenzioni di voto, i laburisti del PvdA (Partito del Lavoro) del Commissario europeo Frans Timmermans sono in testa col 18,4% dei voti e 5 seggi del Parlamento europeo conquistati.

Male le forze euroscettiche che conquisterebbero soltanto 4 seggi: il Forum per la democrazia (Fdv), neonato movimento populista di destra nazionalista, si classifica al quarto posto con l’11% e 3 seggi. Il partito della libertà di Geert Wilders, sempre secondo le proiezioni, rischierebbe di non ottenere nessun seggio a Strasburgo, 4 in meno rispetto alle scorse elezioni.

Secondo gli exit poll, l’altro partito considerato populista, ma di sinistra ecologista, “Sinistra verde”, conquista 3 seggi e il 10% dei consensi. La Cda (Appello Cristiano Democratico, affiliato al Partito popolare europeo), avrà 4 seggi, uno in meno rispetto ai socialisti.

Partiti europeisti vs partiti euroscettici

Tirando le somme, i partiti pro Europa (PvdA+GL+SP+PvdD) si attestano attorno al 36,1%. Gli eurocritici (FvD+PVV+SP ) perdono poco più di 2 punti percentuali passando dal 22,9% al 19,2%, mentre gli euroscettici (FvD+PVV+SP+PvdD+CU-SGP) perdono quasi 5 punti percentuali, passando dal 34,8% al 30,5.

Affluenza in aumento

La vera vincitrice della tornata sembra essere l’affluenza che si attesta al 40%, contro il 37,32% delle ultime elezioni euroee, con un incremento del 2,7%. Oggi, oltre che in Olanda, si è votato anche Nel Regno Unito, ma gli exit pool verranno diffusi solo nella serata del 26 maggio.

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