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Insulti razzisti a Musli Alievski, candidato rom al consiglio comunale di Pesaro

23 Maggio 2019 - 16:08 Redazione
«Mi ha sorpreso una signora che ha detto che per candidarsi bisogna essere italiani da dieci generazioni», dice il candidato della lista civica dem. Ma le risposte agli insulti razzisti ricevuti diventano virali

Musli Alievski, candidato al consiglio comunale di Pesaro, è stato travolto dagli insulti dopo aver annunciato la propria condidatura in supporto del sindaco uscente dem Matteo Ricci. Alievski, 31enne macedone arrivato in Italia nel 1989 come profugo, è fondatore di Stay Human, una onlus che si occupa di sostenere i migranti in condizione di difficoltà. 

https://www.facebook.com/MusliperPesaro/posts/1282393005243033

L’«operaio nella vita di tutti i giorni», si definisce europeista convinto e promette che se verrà eletto si impegnerà «a portare nel consiglio comunale di Pesaro le idee di una società più aperta, equa e che garantisca a tutti gli individui pari opportunità». Alievski, giunto in Italia all’età di un anno, dice in un’intervista a Repubblica di sentirsi italiano. «La mia candidatura al consiglio comunale è un segnale di piena inclusione», spiega il giovane candidato. 

Gli insulti razzisti contro Musli Alievski

Il post di annuncio della candidatura pubblicato sulla sua pagina di Facebook ha però fatto da calamita a decine di commenti, per lo più costituiti da insulti a sfondo razziale. «Vai a comandare nel tuo Paese», «Perché non ci ritorni?», «Ma secondo voi questo Musli rappresenterà diritti di tutti o ci sarà un canale privilegiato per i musulmani?», scrivono gli utenti. 

La risposta ironica agli insulti razzisti

Alievski non si è perso d’animo, malgrado sia «dispiaciuto da tanta cattiveria ingiustificata» e, dopo gli attacchi subiti, ha iniziato a virare la propria campagna elettorale proprio utilizzando ironicamente i luoghi comuni discriminatori nei confronti dei rom. «Se verrò eletto non mi vestirò più da zingaro», «Più rame per tutti», scrive ironicamente il candidato, cercando di smorzare i toni della campagna elettorale non solo a Pesaro, ma in tutta Italia ed Europa. 

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