CasaPound a Genova. Il questore: «I manifestanti ci hanno tirato di tutto». Cinque feriti negli scontri, colpito anche un giornalista
Dopo gli scontri a Genova fra manifestanti antifascisti, scesi in piazza contro il comizio di CasaPound, e la polizia è arrivato lo sfogo del questore del capoluogo ligure Vincenzo Ciarambino: «Ci è stato tirato di tutto addosso: da fumogeni a biglie, bastoni, pietre e quant’altro».
Secondo il responsabile dell’ordine pubblico quella del 23 maggio
«è stata una giornata campale. La polizia come al solito ha consentito l’esercizio dei diritti della democrazia soprattutto in una fase di campagna elettorale».
Parlando ai cronisti davanti alla questura “presidiata” dagli antifascisti, che chiedevano il rilascio dei due antagonisti sottoposti a fermo per gli scontri di piazza, Ciarambino ha spiegato la strategia seguita dagli agenti. «Non abbiamo reagito, abbiamo atteso con pazienza. Poi abbiamo eseguito un’operazione di alleggerimento e con i reparti abbiamo aperto una manovra semicircolare per liberare la piazza».
Per il questore sarebbe stato impossibile vietare il comizio di CasaPound perché è parte della campagna elettorale per le elezioni elezioni europee o spostare la manifestazione in un luogo diverso della città.
«Piazza Marsala», non molto distante da Piazza De Ferrari, cuore della città, dove si è tenuto il comizio di Casapound, «è stata indicata tra i siti elettorali, non sono stato io a sceglierla. Per noi era una piazza difendibile», ha aggiunto il questore. «Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica non poteva bloccare il comizio. In campagna elettorale i comizi non si vietano e si consente l’esercizio della democrazia a tutti».
Lo stesso Cirambino nella serata aveva fatto visita al giornalista del quotidiano la Repubblica, Stefano Origone, rimasto ferito in una carica della polizia durante gli scontri. Origone ha due dita di una mano fratturate e varie ecchimosi a causa dei colpi subiti. Il questore gli ha chiesto scusa.