È festa a Taiwan: sì alle nozze gay. Ed è subito boom di matrimoni
Oggi, 24 maggio, a Taiwan sono state celebrate decine di matrimoni gay. La settimana scorsa, il giorno della giornata mondiale contro l’omofobia, Taiwan era stato il primo paese asiatico a legalizzare le nozze gay e, a una settimana dal via libera parlamentare, la legge è entrata in vigore.
Malgrado le fortissime resistenze di frange conservatrici e religiose, l’isola ha confermato la sua leadership continentale nella difesa dei diritti Lgbt. Il 24 maggio, già alle 4 di mattina in Italia (le 10 nell’isola), si contavano 166 matrimoni gay celebrati, di cui 50 tra uomini e 116 tra donne.
Dal giorno del voto, «c’è stato uno sfogo di amore e accettazione a Taiwan, sia da parte delle coppie dello stesso sesso, che dei loro amici e delle loro famiglie», ha affermato Jennifer Lu, coordinatrice della Coalizione per l’Uguaglianza Matrimoniale a Taiwan in un’intervista al New York Times. «Molte persone Lgbt hanno detto che anche se non contano di sposarsi, ora si sentono accettate nel loro Paese», ha aggiunto.
Lo statuto delle unioni omosessuali è simile a quello che regola i matrimoni eterosessuali, tranne per quanto riguarda i dispositivi di adozione e i matrimoni con persone di nazionalità straniera. Nel 2017, la Corte costituzionale aveva stabilito che le coppie dello stesso sesso avevano il diritto a contrarre un matrimonio legale. Il parlamento ha poi avuto due anni di tempo per apportare le correzioni normative necessarie.