Theresa May annuncia (tra le lacrime) le dimissioni il 7 giugno
Era stato più volte richiesto dall’opposizione e anche da una parte del suo partito e più volte anticipato dai quotidiani, ma adesso è successo: Theresa May, la premier britannica, ha annunciato le sue dimissioni. Il 7 giugno, ovvero dopo le elezioni europee, lascerà la guida del Governo.
Come si è arrivati alla decisione
La decisione è arrivata dopo un incontro con il portavoce dell’influente gruppo conservatore, il Comitato del 1922, Graham Brady. La premier ha espresso il suo rammarico per non essere riuscita a terminare lo storico compito che le era stato assegnato dopo le dimissioni di David Cameron, ex primo ministro e leader dei conservatori, ovvero quello di negoziare l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Un compito che adesso spetterà al suo successore alla guida del partito conservatore, sempre che non abbiano luogo delle nuove elezioni, come più volte reclamato dall’opposizione e in particolar modo dal leader laburista Jeremy Corbyn.
La nuova bozza di accordo sulla Brexit
La decisione di lasciare il Governo è arrivata dopo la presentazione di una nuova bozza di accordo sulla Brexit – la terza – definita «di compromesso», che aveva aperto anche alla possibilità di un secondo referendum oltre a prevedere una serie di voti sull’unione doganale da adottare nel periodo di transizione dopo l’uscita dall’Ue, per evitare un ritorno a un confine duro tra le due Irlande. Proposte che non erano affatto piaciute a una parte consistente del suo partito, ma nemmeno al partito laburista, nonostante la promessa di maggiori tutele in ambito ambiente e lavorativo. Un disappunto che aveva portato alle dimissioni della portavoce della Camera Andrea Leadsom il 23 maggio, e alle minacce velate di ulteriori dimissioni da parte di ministri di spicco, come Jeremy Hunt e Sajid Javid.
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