Elezioni europee, Salvini rilancia sulla Tav: «Se vinco io si farà»
«Se la Lega prende tanti voti in Italia e in Piemonte significa che le infrastrutture gli italiani le vogliono». Queste le parole che il vicepremier leghista Matteo Salvini si gioca a proposito della linea Torino-Lione durante le ultime ospitate radiotelevisive alla vigilia del voto europeo.
Poi, come da copione ripetuto in tutte le dirette, torna sui rapporti tesi con gli alleati di governo e sul calo dei consensi per il M5S: «Capisco che siano innervositi dai sondaggi, magari prenderanno meno voti rispetto a quelli dell’anno scorso». «Di Maio – sottolinea ancora Salvini a Pomeriggio 5 – mi insulta un giorno sì e un giorno sì, ma capisco che sia nervoso, la Lega è forte e i 5 Stelle hanno qualche problemino».
Nella serata di ieri il M5S ha chiuso la sua campagna elettorale a Roma, davanti alla Bocca della Verità, luogo simbolo per un partito che nasce sullo slogan “Onestà”. «Unico nostro alleato è il contratto di governo – tuona Luigi Di Maio durante il comizio conclusivo -. I nostri unici alleati sono nelle piazze non nei palazzi».
Il riferimento del capo politico del M5s è all’alleanza stabilita dalla Lega di Matteo Salvini con gli altri partiti dell’ultradestra a livello europeo. Un progetto di rete, quello della “Lega delle leghe”, voluto dal leader del Carroccio all’indomani del successo alle politiche. «Io sarò sempre leale a questo governo e ai temi che ci avete detto di realizzare», ha detto Di Maio.
Dalla piazza romana – che non ha spiccato per record di presenze, anzi – il leader del M5s prova a volgere lo sguardo al dopo elezioni. Tenta di riprendere il filo sulle questioni lasciate in sospeso negli ultimi consigli dei ministri, dal decreto sulla famiglia al salario minimo. «Basta sparate, si torni al lavoro sul contratto di governo».
E fissa gli obiettivi per la prossima settimana. «L’idea è quella di ripartire già lunedì, cercando di calendarizzare quanto prima il prossimo Consiglio dei ministri». Per il leader della Lega, tra le ragioni alla base dell’insoddisfazione dell’elettorato nei confronti del Movimento ci sono i tanti «no» pronunciati dai leader 5 Stelle.
«Se mi dici no all’autonomia, no alla flat tax, no alla Tav, oggi (ieri ndr) hanno detto no alla Pedemontana veneta, un’opera straordinaria che serve a tutta Italia. Non si può». E, dallo studio di Bersaglio mobile su La7, conclude: «Se vinciamo in Piemonte e vinciamo in Europa, poi, è chiaro che la Tav si farà».