Europee: oggi si vota a Malta, la piccola isola spaventata dall’immigrazione
L’ultima volta che i 28 Paesi dell’Unione hanno votato per eleggere i 751 membri del Parlamento europeo è stata tra il 22 e il 25 maggio 2014. Allora lo Stato dove si è registrata la maggiore affluenza era Malta: il 74,8% della popolazione scelse di recarsi alle urne.
Il partito Laburista di centrosinistra e il partito nazionalista di centrodestra ottennero tre seggi a testa. Un bipolarismo che persiste da tempo nella politica maltese, dove i piccoli partiti faticano a entrare nel Parlamento.
Si vota in anticipo
Le operazioni di voto a Malta per le elezioni europee 2019 iniziano oggi, 25 maggio. La legislazione del Paese non consente ai cittadini di votare dall’estero.
Insieme a Cipro e al Lussemburgo, Malta esprimerà sei deputati per l’europarlamento (numero minimo stabilito dai trattati, il numero massimo è di 96 e i seggi da attribuire a ciascuno stato sono stabiliti in modo proporzionale sulla base della popolazione).
Quando (e se) il Regno Unito lascerà l’Unione europea portando a termine la Brexit, Irlanda e Malta saranno gli unici Paese dove si parlerà inglese come lingua ufficiale.
Lo spauracchio dell’immigrazione
La questione migranti ha avuto un ruolo centrale in questa campagna elettorale. Malta è esposta agli sbarchi. Quello che più di ogni altro ha colpito l’opinione pubblica è avvenuto alla fine di marzo, quando 108 migranti salvati dalle onde da un mercantile turco hanno dirottato l’imbarcazione e si sono diretti verso l’isola, suscitando grande apprensione nella popolazione.
Malta è il più piccolo Stato dell’Unione. L’arcipelago si trova al centro del mar Mediterraneo, a metà strada tra il canale di Suez e lo stretto di Gibilterra. Con una superficie di 316 chilometri quadrati, è anche il Paese membro col minor numero di abitanti: solo 465 mila persone.
Nel 2017 Malta ha ricevuto 1.616 richieste d’asilo, l’ Italia 130.000. Numeri che fanno pensare a una sproporzione. Eppure, comparando queste cifre con la popolazione totale, il nostro Paese ha ricevuto una richiesta d’asilo ogni 461 abitanti, Malta una ogni 284.
Omicidio Galizia
L’omicidio di Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa, ha avuto risvolti politici e ha acceso l’attenzione del mondo intero sulla piccola isola del Mediterraneo.
Il 16 ottobre 2017, un’autobomba ha messo fine alla vita e alle indagini della giornalista che aveva dato un grosso contributo all’inchiesta sullo scandalo Panama Papers. Le inchieste di Caruana Galizia avevano costretto il primo ministro Muscat a indire le elezioni anticipate nel giugno 2017, ma il voto aveva confermato il consenso per il leader laburista.
La cronista 53enne aveva scoperto che la moglie del premier aveva aperto una società offshore a Panama per ricevere dei finanziamenti dalla figlia del presidente dell’Azerbaijan. Si parla di una tangente da un milione di dollari.
Gli unici arrestati per l’omicidio della giornalista sono i tre esecutori materiali dell’attentato. La popolazione e la comunità internazionale, però, spingono affinché vengano individuati i mandanti dell’omicidio.
All’affaire Caruana Galizia e alla sua soluzione sono legati problemi strutturali di Malta, come la concentrazione di potere nelle mani del primo ministro, la corruzione diffusa, la libertà di stampa sull’isola e una debole ricezione delle norme antiriciclaggio europee.
Exploit economico
Le percentuali di crescita del Pil dell’arcipelago viaggiano tra il 6 e il 7% annui. Moltissime aziende hanno scelto di trasferire la propria sede qui, sia per le agevolazioni di tipo fiscale sia per la leggerezza dell’impianto burocratico.
Turismo e offerta di servizi trainano l’economia. Le casse dello Stato si sono rimpinguate anche grazie a un’operazione di privatizzazione di asset pubblici. Una flotta fiorente, la più potente d’Europa per tonnellaggio, industrie tessili e di elettronica sono le basi più evidenti dei pilastri economici di Malta.
I settori in forte espansione sono quello finanziario e delle telecomunicazioni, con il trasferimento delle sedi di multinazionali nell’isola per godere di un fisco più vantaggioso.
Bastano due giorni per aprire una società sull’isola e nell’ultimo anno l’autorità maltese ha concesso 400 nuove licenze agli operatori del settore del gioco d’azzardo e delle scommesse.