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Europee 2019, Merkel vuole la Bce, Berlusconi pronto a collaborare per scegliere il Commissario Ue

27 Maggio 2019 - 21:52 Redazione
Secondo gli scrutini definitivi la Lega si afferma primo partito con il 34% dei voti, secondo il Pd con il 22,69%, terzo il M5S che si ferma al 17%

Ore 00.00 – Il nostro live blog finisce quì. Grazie per averci seguito. Un breve punto sul voto:

  • I partiti che si sono tradizionalmente spariti l’europarlamento – Partito popolare europeo e socialisti – si sono indeboliti, ma non c’è stata una vera ascesa dei partiti di estrema destra e dell’ala euroscettica. I sovranisti hanno rispettato le aspettative: vincono ma non sfondano. C’è stato un successo importante per i verdi europei che hanno ottenuto il più alto numero di seggi della loro storia politica.

Ore 23.11 – Ecco come potrebbe essere formata la maggioranza al Parlamento secondo i risultati attuali. Il PPE con i suoi 180 seggi continuerebbe l’alleanza storica con i socialisti e democratici a 146. Ma per ottenere la maggioranza per la prima volta si aggiungerebbe alla coalizione anche ALDE.

Ore 22.44 – A scrutini quasi completati ecco una proiezione del prossimo Parlamento europeo.

Ore 22.05Il punto.

Ore 21.52Steve Bannon, ex consulente strategico di Donald Trump, afferma che il processo di integrazione dell’Unione europea «è morto» dopo l’avanzata dei partiti nazionalisti e di ultradestra. In un’intervista realizzata da Afp Bannon afferma che i partiti sovranisti dovrebbero
«superare le proprie differenze e formare un supergruppo» nel Parlamento europeo. «Il processo di integrazione, che è sempre stato il senso dell’Ue, è morto», ha spiegato l’ex stratega Usa: «Non vedrete il presidente della Commissione Juncker o nessun altro di quella folla spingere per una maggiore integrazione. È questo il fatto storico sul voto di ieri».

Ore 21.33 – Il leader catalano Carles Puigdemont è stato eletto al Parlamento europeo, ma rimane ancora da chiarire se e come potrà giurare e sedersi all’Eurocamera. Puidgemont sarebbe obbligato ad andare in Spagna dove pendono su di lui le accuse di ribellione e sedizione. I parlamentari europei godono di immunità parlamentare ma solo nell’esercizio delle proprie funzioni di eurodeputati, ma le accuse rivolte a Puigdemont sono precedenti all’elezione del 26 maggio.

Ore 21.02 – «Certamente si deve volere che i partiti del centrodestra siano insieme nel chiedere un Commissario Europeo che curi gli interessi del Paese. È necessario avere questa collaborazione». Lo afferma il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in collegamento con Porta a Porta.

Ore 20.40 – Con il crollo del partito dei social democratici in Germania, la sua leader, Andrea Nahles, ha detto di essere pronta a dimettersi. «Se mi sfidano, mi presento a viso aperto» e «sono perciò pronta a fare chiarezza», ha detto Nahles a proposito dello scontento interno all’Spd e alla sua disponibilità a rimettere il mandato al voto del partito. Il voto potrebbe tenersi già martedì prossimo nel corso della riunione dei gruppi parlamentari. Nahles dice di non sapere chi saranno gli sfidanti. Ma tra i nomi circolati nei giorni scorsi è emerso quello dell’ex leader del partito ed ex presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Nahles ha ribadito la sua intenzione di rimanere a capo del partito e del gruppo parlamentare dell’Spd.

Ore 20.14 – Si terrà domani a Bruxelles il vertice per ridisegnare il futuro dell’Europa. Domani alle 18 i capi di Stato e di governo della Ue si incontreranno per iniziare a comporre la lista di nomine delle istituzioni europee per i prossimi cinque anni. Tante le cariche che verranno rinnovate: il presidente della Commissione, del Consiglio Ue, dell’alto commissario per la politica estera, del presidente del Parlamento e del successore di Mario Draghi, che a novembre lascerà la guida della Bce. Da ricordare che ad oggi l’Italia detiene sia la presidenza del Parlamento, con Antonio Tajani, sia quella della Bce e dell’alto commissario alla politica estera rappresentato da Federica Mogherini.

Ore 19.52Facciamo il punto. La composizione ancora provvisoria del Parlamento europeo riconferma il PPE, i popolari europei, come il gruppo con più voti con 180 seggi, 41 in meno rispetto al 2014. Scendono anche i Socialisti e Democratici che, con 146 seggi, rimangono la seconda forza a Strasburgo. Crescono invece i Liberali di ALDE a 109 seggi, 42 in più rispetto a cinque anni fa. Successo inaspettato per i Verdi che diventano la quarta forza del Parlamento con 69 seggi. Perdono anche i Conservatori e Riformisti che ottengono solo 59 seggi. Staccata, di un solo seggio, l’alleanza di Salvini, l’EANP, o ex ENF, che prende 58 seggi.

Ore 19.37 – Il Partito Socialista Spagnolo ha conquistato venti seggi al Parlamento europeo. Un risultato che potrebbe renderlo il più grande membro dell’alleanza dei Socialisti e dei Democratici all’Eurocamera da quando la Spagna è entrata nell’Unione europea nel 1986.

Ore 19.25 – Dopo i risultati nel Regno Unito, la Scozia potrebbe decidere di tenere un secondo referendum. A dirlo è la leader del Partito Nazionale Scozzese (SNP), Nicola Sturgeon. Il commento è arrivato durante una visita del primo ministro a Dublino, dove ha detto che la seconda metà del 2020 potrebbe essere il periodo migliore per una nuova votazione. «Ci sarà un altro referendum sull’indipendenza scozzese e secondo le mie previsioni questa volta la Scozia diventerà un Paese indipendente».

Ore 19.14 – Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha chiamato nel pomeriggio Silvio Berlusconi per congratularsi per la sua elezione al Parlamento europeo. I due leader – viene riferito – hanno convenuto di incontrarsi domani a Bruxelles. In queste elezioni Berlusconi ha ottenuto 2.2 milioni di voti.

Ore 19.00 – Elezioni europee, facciamo il punto. Il partito della Brexit issa la sua bandiera a Strasburgo: con 29 seggi aggiudicati, è la prima forza politica nell’europarlamento al pari della Cdu/Csu tedesca. Il leader Nigel Farage non esclude un’ipotesi di alleanza con la Lega di Matteo Salvini. Dovrebbe essere calato il sipario sulla candidatura di Manfred Weber come successore di Jean-Claude Juncker: Angela Merkel, che esce dalla tornata elettorale indebolita, non riesce a convincere Emmanuel Macron. Ed è proprio il presidente francese a fare una mossa inaspettata per lo scacchiere dell’Unione. Questa sera ha invitato all’Eliseo il capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez, per discutere dei futuri ruoli da coprire nelle istituzioni europee. Adesso è il socialista il suo primo interlocutore.

Ore 18.45 – Angela Merkel fuori dai giochi? No, ma diminuisce il suo peso specifico nella scelta di chi coprirà i ruoli di vertice nelle istituzioni europee. Al termine della tornata elettorale, il presidente francese Emmanuel Macron ha scelto come suo primo interlocutore il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. La prima riunione ufficiale del capo di Stato francese nel post-elezioni è con il leader socialista, vincitore in Spagna. Sanchez è stato invitato per questa sera a una cena all’Eliseo per preparare il vertice europeo di domani, martedì 28 maggio. Nonostante appartengano a famiglie politiche diverse, Macron e Sanchez mantengono posizioni vicine riguardo l’Europa e il suo futuro.

Ore 18.25 – Parigi e Berlino sono in rotta di collisione sul successore di Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione europea. Dopo il risultato negativo dei popolari alle elezioni europee, l’influenza di Angela Merkel sulla scelta dei ruoli di vertice dell’Unione si è indebolita. La cancelliera spingeva Manfred Weber come futuro presidente della Commissione, ma nei giochi di potere post-elettorali sta incontrando molte resistenze del presidente francese Emmanuel Macron.

Ore 18.00 – Non ci sarà un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea in tempi brevi. Nigel Farage, il cui Partito della Brexit ha ottenuto un inaspettato successo alle Europee, ha detto che è «altamente improbabile» che ci sarà una Brexit entro la fine di ottobre. Lo scrive il Guardian. «Il Partito conservatore è fortemente diviso e penso che non sia probabile che scelgano un leader in grado di portarci fuori dall’Unione europea prima della fine di ottobre».

Ore 17.50 – C’è stata una telefonata tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Hanno avuto uno scambio di opinioni e valutazioni sull’andamento delle elezioni in tutta Europa e hanno cominciato ad affrontare il tema delle nomine ai vertici delle istituzioni Ue in merito al quale si è convenuto che in questa prima fase ci si limiterà a discutere circa le questioni di metodo», riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Ore 17.30 – Matteo Salvini in diretta dal Viminale: «Manterremo l’impegno per cambiare gli equilibri in Europa, a maggior ragione se è in dirittura d’arrivo un’altra lettera alla quale risponderemo con garbo dicendo che l’Europa della precarietà e della disoccupazione si è chiusa».

https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/355253361794897/

Ore 17.20 – «Grazie 116.776 volte: vorrei abbracciare uno per uno tutti quei cittadini siciliani e sardi che mi hanno dato la loro fiducia», ha detto Dino Giarrusso, commentando il successo personale e del Movimento 5 Stelle al Sud e nelle Isole nelle elezioni europee. L’ex-Iena è il campione assoluto di preferenze del M5S in Italia, avendo ottenuto il maggior numero di voti su tutte le circoscrizioni.

https://www.facebook.com/ienadinogiarrusso/photos/a.1064490680235130/3250854861598690/?type=3&theater

Ore 17.10 – Come cambia la composizione del Parlamento europeo? Il partito con più seggi resta quello dei popolari: 179 posti a Strasburgo (-37 rispetto al quinquennio 2014-2019). Seguono i socialisti e democratici, anch’essi in contrazione: 150 (-35). Exploit dei liberali dell’Alde, terza forza politica con 107 seggi (+38). Crescono i verdi e i sovranisti, che però non sfondano.

europee 2019

Ore 17.00 – Anche Matteo Salvini, come il leader 5 Stelle, ribadisce che non vuole far cadere il governo: «La gente non ci ha certamente votato per far casino, ma per costruire. Costruire sia in Italia, sia in Europa, ed è quello che facciamo già da oggi», ha detto il vicepremier leghista al quotidiano la Prealpina di Varese. Nell’intervista, che uscirà nella versione integrale domani, Salvini rivolge anche un pensiero affettuoso alla Lega degli esordi e a Umberto Bossi. Alla domanda su quali ripercussioni il voto possa avere sul governo conferma di non staccare la spina, ma detta la linea delle priorità: «Se è per me, io vado avanti a lavorare e semplicemente metto i miei temi al primo posto: riduzione delle tasse, lavoro, crescita e autonomia».

Ore 16.45 – «Con il Pd ci sono iniziative politiche che sono state comuni. Ma tutte le alleanze si giocano in base alla legge elettorale, che non è irrilevante», ha detto Emma Bonino in conferenza stampa a Roma, commentando il risultato di +Europa. Per queste Europee «non avevamo nessun interesse a fare gli indipendenti di sinistra del Pd. Abbiamo scelto questo rischio di impresa ma, in tema di alleanze, staremo attenti a quello che succede attorno a noi, lo vedremo nei prossimi mesi e settimane».

Ore 16.35 – «Abbiamo perso la nostra sfida, che era raggiungere l’obiettivo di eleggere deputati italiani nel gruppo Alde, una sfida però vinta in Europa». Lo ha detto Benedetto Della Vedova di +Europa, in conferenza stampa a Roma con Emma Bonino. «Abbiamo fallito l’obiettivo anche se il risultato è migliore delle politiche di due anni fa. I sovranisti e populisti che hanno vinto in Italia non hanno vinto in Europa. I deputati Lega e 5 stelle finiranno in gruppi con ruoli marginali e destinati all’opposizione. Mentre finisce il duopolio Popolari e socialisti, si aprirà una partita che vedrà coinvolti Alde, Macron e Verdi, per un rinnovamento».

https://www.facebook.com/piueuropa/videos/305621097035592/

Ore 16.20 – Dopo la tornata elettorale, dall’Austria arriva il primo grande scossone a livello politico nazionale: il Parlamento di Vienna ha approvato la mozione di sfiducia presentata dal partito ‘Jetz’ (Ora) nei confronti del governo del cancelliere Sebastian Kurz (Oevp). I socialdemocratici hanno votato per la sfiducia con l’estrema destra dell’Fpoe, che fino alla scorsa settimana, prima dell’Ibiza gate sosteneva Kurz. Non è bastato l’exploit dell’Oevp alle europee (+7,5% dei consensi) per fermare l’ondata di indignazione per l’affaire collegato ad alcune ingerenze russe nella politica austriaca.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz

Ore 16.00 – La Commissione europea starebbe considerando di proporre per l’Italia una procedura d’infrazione sul debito del 2018. La multa salata potrebbe arrivare il prossimo 5 giugno. Lo scrive Bloomberg che cita fonti vicine al dossier europeo secondo il quale si profila una sanzione da 3,5 di miliardi di euro.

Ore 15.45 – I mercati reagiscono male al voto per le elezioni europee in Italia: continua a salire lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale è balzato a 276 base con un tasso di rendimento sul decennale italiano del 2,61%. Aumentano così gli interessi che l’Italia dovrà pagare per riuscire a piazzare i suoi titoli di Stato.

Ore 15.30 – «Porteremo avanti il programma di Governo, con assoluta lealtà al nostro principale alleato, che è il contratto». Luigi Di Maio cerca di porre fine alle voci che annunciavano un’imminente crisi di governo. «Non rinunceremo mai a dire quello che non ci sta bene, ad arginare proposte che non stanno nel contratto, tutelandolo da idee che possono essere estreme e favorire l’illegalità».

Ore 15.10 – Il vicepremier grillino ha risposto anche alle altre richieste che Matteo Salvini ha avanzato durante la sua conferenza stampa: Tav e autonomie. «La Tav è un dossier che è nelle mani di Conte. Sulle autonomie il fatto è come si scrive il provvedimento. Se si deve fare non deve creare scuole di serie C o sanità di serie C. L’unica cosa che mi interessa è mettermi al lavoro per mantenere le promesse fatte agli italiani, e tra queste c’è la coesione nazionale». Ma ha specificato anche che con la Lega si va avanti in un «rapporto alla pari».

Ore 15.05 – Di Maio comunque è deciso ad andare avanti. «Oggi ho sentito tutti coloro che rappresentano le anime del M5S, Grillo, Casaleggio, Di Battista e Fico. Nessuno ha chiesto le mie dimissioni». E ha detto di essere aperto alla flat tax, cara all’alleato di governo Salvini: «Pronti a fare la flat tax per il ceto medio».

Ore 15.00 – «Ho chiesto a Conte un vertice il prima possibile, dobbiamo lavorare alle promesse che abbiamo fatto. Il contratto di governo non si cambia e lo tuteleremo: saremo argine», ha detto di Maio. Il vicepremier grillino ha giustificato il fallimento dei 5S alle elezioni europee con l’astensionismo: «La nostra gente non è andata votare, ma la gente ora attende risposte, ci sono promesse da mantenere».

Ore 14.55 – «Per noi le europee sono andate male», Luigi Di Maio rompe così il silenzio e commenta le elezioni europee che hanno visto il M5s ottenere un 17% dei voti. «Ringrazio i 4,5 milioni che hanno votato il M5S e ringrazio anche chi non ci ha votato perché dal loro comportamento noi impariamo e prendiamo una bella lezione. Faccio i complimenti alla Lega e al Pd e a tutti i partiti che hanno avuto un incremento ».

Ore 14.20 – La Gran Bretagna ha visto il trionfo di Nigel Farage e del suo Brexit Party che all’indomani delle elezioni non esclude una coalizione con Matteo Salvini. «Un gruppo unico fra il Brexit Party di Nigel Farage e la Lega di Matteo Salvini? È un’opzione, ma per ora non c’è nulla di deciso», ha detto Farage, attualmente alleato in Parlamento Ue con il M5S.

Ore 13.45 – Youtrend ha diffuso lo scrutinio definitivo in Italia. È in linea con le proiezioni: la Lega è al 34,33%, il Pd è al 22,69%, il M5S è al 17,07%, Forza Italia ha ottenuto 8,79% dei voti, mentre Fratelli d’Itali è al 6,46%.

Ore 13.15 – Zingaretti vede comunque in modo positivo la vittoria del Ppe e di S&D (anche si sono visti diminuire la presenza in Parlamento). «In Europa l’attacco dei sovranisti è fallito. Ci sono le condizioni per una grande alleanza che guardi al futuro dell’Europa», ha detto il segretario del Pd. E ha assicurato che «Lega e M5S saranno marginali. Noi saremo protagonisti di una alleanza che governerà le istituzioni europee e difenderemo l’Italia».

Ore 12.45 – «Spero che, ora che è finita la campagna elettorale, sia finito il ritornello del fascismo», ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti in conferenza stampa. E si è detto soddisfatto per il risultato elettorale (22,7%): «Grazie a una crescita omogenea in tutta Italia, il Pd, dopo la Lega, è il partito che cresce di più».

Ore 12.20 – «I populisti non hanno vinto le elezioni, ma le hanno vinte le forze pro-Ue di tutto lo spettro politico», ha commentato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas.

Ore 12.10 – «Il messaggio è che gli italiani hanno votato per consegnare un’altra maggioranza rispetto a quella di oggi. C’è un’altra maggioranza possibile, formata da Lega e FdI. Gli italiani hanno detto che non vogliono il M5S al governo, siamo pronti ad assumerci la nostra responsabilità», ha detto Meloni in conferenza stampa all’indomani delle elezioni che hanno visto il trionfo della Lega in Italia.

Ore 12.00 – Giorgia Meloni festeggia e parla di «risultato straordinario». Il suo partito, Fratelli d’Italia, ha ottenuto il 6,46% dei voti, quasi il doppio rispetto al 3,67% delle scorse elezioni. Un risultato che ha permesso a Meloni di superare la soglia di sbarramento fissata al 4%, entrando così nel Parlamento europeo.

Ore 11.45 – «È in arrivo una lettera della commissione Europea sull’economia del nostro Paese e penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere in maniera pacata parametri vecchi e superati. Tria ha ragione ad essere prudente ma i prossimi mesi saranno i mesi di coraggio e crescita. Io sono pronto», ha aggiunto il vicepremier.

Ore 11.30 – Matteo Salvini commenta i risultati delle elezioni europee dalla sede del partito in via Bellerio. «A Riace e Lampedusa la Lega è primo partito. Evidentemente la richiesta di una migrazione regolare, qualificata, positiva è volontà degli italiani, non solo un capriccio di Salvini. È la prima battaglia in Europa che andremo a condurre e vincere», ha detto il ministro dell’Interno.

Ore 11.10 – «La priorità ora è ridurre le tasse, accelerare su autonomia e infrastrutture», ha aggiunto il vicepremier in conferenza stampa. A fargli eco il ministro Lorenzo Fontana che ha detto sempre dalla sede della Lega: «In Veneto la Lega ha preso più del 50%, questo significa che il tema dell’Autonomia non è più rinviabile».

Ore 11.00 – «Ribadisco che la lealtà della Lega al contratto e al governo non è mai stata in discussione. Non mi interessa il riequilibrio interno», ha detto Salvini durante la conferenza all’indomani della vittoria in Europa che ha visto la Lega trionfante con un 34% dei voti. E a chi gli ha chiesto se avesse sentito Di Maio – il cui Movimento ha incassato una sconfitta in questa tornata elettorale – Salvini ha risposto: «Sono rimasto ai messaggi di ieri notte. Testa alta, nervi saldi e si va avanti: questo ci chiedono gli italiani».

Ore 10.00 – Il giornalista Lorenzo Borga sintetizza in un tweet l’avanzata dei sovranisti per numero di seggi conquistati in Parlamento, Paese per Paese.

Ore 9.00 – Il Movimento 5 Stelle non ha ancora commentato la sconfitta. Beppe Grillo ha scritto su Facebook un post abbastanza eloquente sui risultati: «Oggi Radio Maria e Canti Gregoriani».

Ore 8.30 – Sul Corriere della Sera di oggi, 27 maggio, la vignetta di Giannelli a commento del voto delle europee in cui i movimenti sovranisti, pur crescendo nei consensi, non hanno sfondato nelle elezioni

Ore 08.00 – Lo spoglio in Italia sta per volgere al termine. Netto il trionfo della Lega con il 34%. Il Pd è il secondo partito del Paese con quasi il 23% dei voti. Il M5s crolla al 17%. L’affluenza è stata del 56,1%, in calo rispetto al 58,6% delle Europee del 2014.

Tra i risultati più rilevanti troviamo la vittoria di Marine Le Pen in Francia, il trionfo del Brexit Party di Nigel Farage e la vittoria dei socialisti in Spagna, così come in Portogallo. In Ungheria il partito di Orban ha avuto il 56% delle preferenze. In Grecia, dopo la sconfitta del suo partito contro la Nuova Democrazia, Tsipras ha dichiarato di volere elezioni immediate.

A livello europeo, il blocco sovranista ha visto un aumento dei consensi, ma non ha sfondato. Il Ppe guadagna 179 seggi, con il 23,8% delle preferenze. Al secondo posto troviamo l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici che totalizza 150 seggi con il 20% delle preferenze. 107 seggi vanno al gruppo dell’Alde che ha guadagnato il 14,2% dei voti degli europei. I Verdi guadagnano 70 seggi, i Conservatori e Riformisti Europei 58, EFDD 56 esponenti parlamentari europei, EUL/NGL 38 seggi, mentre i restanti 35 seggi vanno ad altri partiti. 

Ore 05.30 – Le prime pagine dei giornali esteri, tra trionfo del Brexit Party di Nigel Farage nel Regno Unito, sino al sorpasso di Marine Le Pen sul presidente francese Macron in Francia, passando per la vittoria di Sanchez in Spagna.

Prima pagina Daily Mail – 27 maggio 2019
Prima pagina El País – 27 maggio 2019
Prima pagina Le Figaro- 27 maggio 2019
Prima pagina The Independent – 27 maggio 2019
Prima pagina Guardian, 27 maggio 2019

04.42 – In Croazia l’Unione Democratica Croata (Hrvatska demokratska zajednica, Hdz) resta il primo partito con il 22,7% delle preferenze ma, rispetto alle elezioni del 2014, perde quasi 20 punti percentuali. I socialdemocratici dell’Sdp si fermano 18,7%, seguiti dalla coalizione sovranista del Mk che raccoglie il 7,9% delle preferenze. Zivi Zid si piazza al quarto posto, con il 5,66% dei voti. 

03.15 – Salvatore Gulisano, giornalista di Piazza Pulita, ha intercettato alcuni membri del M5s. Il Sottosegretario di Stato agli Affari Regionali Stefano Buffagni non ha risposto ad alcuna domanda. Il ministro della Giustizia Bonafede invece ha dichiarato: «Non faccio nessuna dichiarazione, sapete che domani c’è una conferenza stampa in cui il Movimento dirà tutto quello che c’è da dire». Non è chiaro se Di Maio abbia partecipato alla riunione dei Cinque Stelle a Montecitorio. 

03.00 – A Malta confermate le previsioni. A vincere è il partito laburista guidato da Joseph Muscat che totalizza il 55,9%, portando così 4 deputati del proprio partito nell’europarlamento. Il Partit Nazzjonalista di centrodestra resta invece fermo al 36,2%, perdendo uno dei tre rappresentanti in sede europarlamentare rispetto alla legislatura 2014-2019. 

02.58 – Il dato complessivo sull’affluenza in Italia è più basso rispetto al 2014. Solo il 56,1% degli aventi diritto al voto si è recato alle urne, contro il 58,69% del 2014. 

02.50 – Nelle quarte proiezioni di Swg per La7, la Lega sale al 34,1%. Il Partito Democratico mantiene il secondo posto con il 22,5%. Al terzo posto c’è il M5S con il 17,4%. Forza Italia si mantiene all’8,5%, mentre FdI raccoglie il 6,3% delle preferenze.

2:35 – A Cipro, il Raggruppamento Democratico è il primo partito del Paese che, con il 29% delle preferenze, conquista due seggi. A seguire il partito progressista dei Lavoratori (Akel), che guadagna altresì 2 seggi. 1 solo seggio per il Partito Democratico DiKo e 1 seggio per il movimento dei Socialdemocratici Edek. 

2.30 – In Danimarca gli alleati della Lega di Matteo Salvini del Partito Popolare Danese totalizzano il 10% dei voti, crollando di 16 punti percentuali rispetto alle scorse elezioni, aggiudicandosi così solo un seggio. A vincere con il 23,5% delle preferenze è il partito liberale del premier danese Lars Løkke Rasmussen, Venstre, che guadagna 3 seggi in sede europarlamentare, così come i social democratici che hanno raccolto il 21,5% dei consensi dei danesi. 

02.15 – Il capo politico del M5s e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio non rilascerà dichiarazioni in nottata, ma parlerà a margine del tavolo crisi del Mercatone Uno, programmato per le 14.30 del 27 maggio al Mise.

02.10 – Secondo i primi risultati del Regno Unito, il Brexit Party di Nigel Farage si attesta intorno al 32% delle preferenze. I I Liberaldemocratici risultano aver conquistato oltre il 20% delle preferenze. I Labour di Jeremy Corbyn totalizzano il 14-15% delle preferenze. I Verdi, con circa il 12% delle preferenze, risultano essere il quinto partito del Paese. 

02.05 – In Ungheria vola il partito sovranista di Viktor Orbán che raccoglie il 52.3% dei consensi. Una doppia vittoria vista anche l’alta affluenza alle urna. Si riconferma dunque il partito di Fidesz dopo il successo di cinque anni fa.

01.30 – In Portogallo, con il 100% di schede scrutinate, si riconferma il sostegno al primo ministro Antonio Costa dei Socialisti che raccoglie il 45% delle preferenze. Male la destra. 

01.30 – In Spagna il Partito Popolare di Paolo Casado registra un netto calo, perdendo quattro seggi in sede europea rispetto alla legislatura 2014-2019, raccogliendo il 20,13% delle preferenze. Il partito liberale di Ciudadanos raggiunge il 12,18%, ottenendo sette seggi nell’Europarlamento, cinque in più rispetto alla legislatura 2014-2019.

01.15 – La terza proiezione di Swg per La7, vede la Lega stabile al comando con il 34,1% delle preferenze. A seguire il Pd con il 22% e il M5s al 18%. In coda alla cinquina si posizionano Forza Italia con l’8,5% delle preferenze e Fratelli d’Italia con il 6,4%. 

01.05Silvio Berlusconi è stato eletto membro dell’Europarlamento.

01.00 – In Spagna, con quasi il 100% delle schede scrutinate, il vincitore di queste elezioni è il partito del primo ministro Pedro Sanchez che, con il suo Psoe, ha raccolto il 32,84% delle preferenze del Paese, e guadagnando 20 deputati nel parlamento europeo.

01.00 – «Da domani il nostro lavoro raddoppia. Usiamo questi consensi non per regolamenti di conti interni, gli alleati di governo per me sono amici con cui da domani si torna a lavorare serenamente e conto di riprendere in mano il contratto di Governo. Sarà un periodo economico complicato, tuttavia nessuno metterà patrimoniali, ‎nessuno aumenterà l’Iva». Queste le parole del segretario leghista Matteo Salvini in conferenza stampa sul futuro del governo con il M5s.

00.44 – Matteo Salvini pubblica un video di ringraziamento dopo le seconde proiezioni. «In attesa dei dati definitivi grazie grazie grazie Italia da tutta la squadra. Useremo bene la vostra fiducia. Primo partito in Italia si cambia in Europa», dice il vicepremier leghista e ministro dell’Interno.

00.23 – Nelle seconde proiezioni di Swg per La7, la Lega sale al 33,1%. Al secondo posto, con il 21,7%, si posiziona il Pd. Al terzo posto c’è il M5S con il 19%. Forza Italia guadagna l’8,5%, mentre FdI conquista il 6,3%.

Ore 00.15 – L’indipendentista catalano Carles Puigdemont è stato eletto in Spagna all’europarlamento. Puigdemont, in Spagna è accusato di sedizione, ribellione e malversazione s causa dell’organizzazione del referendum dell’indipendenza per la Catalogna. 

Ore 00.04 – Prima proiezione per l’Italia di Swg per La7. La copertura è del 13%. La Lega sale al 32%, il Pd supera con il 21,7% il M5s , che scende sotto il 20% (19,6%). Forza Italia totalizza l’8,6%, mentre Fratelli d’Italia raggiunge il 6,2%.

Ore 23.49 – Dati definitivi dal Lussemburgo: il Partito democratico (Dp) conquista due posti nell’Europarlamento, che si uniranno nell’eurogruppo dell’Alde. Anche il Partito popolare cristiano sociale (Csv) conquista due seggi, che confluiranno nel Ppe. I Verdi guadagnano un seggio, così come il Partito socialista operaio lussemburghese (Lsap).

Ore 23.48 – A Cipro Il partito conservatore al governo stacca di 5 punti percentuali la sinistra di Akel, dopo un lungo testa a testa.

Ore 23.35 – In Olanda, il Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders, alleato della Lega di Matteo Salvini alle Europee, con l’85% dei voti scrutinati non raggiunge la soglia del 3,85%, totalizzando 0 seggi all’Eurocamera. 

Ore 23.24 – Il vicepremier leghista Matteo Salvini pubblica su Twitter un messaggio di ringraziamento: «1° partito in Italia: Grazie»

Ore 23.20 – Secondo le prime proiezioni del voto europeo in Austria l’OVP risulta il vincitore della tornata elettorale, andando molto vicino al 35% dei voti guadagnati. I socialisti si fermano al 23,4%, mentre crolla il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) travolto dallo “scandalo Ibiza”.

Ore 23.05 – Tsipras, il primo ministro della Grecia, ha annunciato elezioni anticipate a seguito dei risultati delle Elezioni Europee. 

Ore 23.00 – Si sono chiuse le urne in Italia. Secondo il multipoll di Swg per La7, la Lega oscilla tra il 26,5 e il 29,5%. Il Pd supera il M5s. I dem superano il 20% e hanno un margine di crescita di 3 punti sul Movimento. I Cinque Stelle crollano rispetto alle elezioni del 4 marzo 2018 di circa 10 punti percentuali. Forza Italia oscilla tra il 9 e l’11%, mentre FdI di Giorgia Meloni avrebbe guadagnato tra il 5 e il 7% delle preferenze degli italiani.

Ore 22.30 – La Finlandia è il primo Stato europeo a pubblicare i risultati preliminari. 

Ore 22.00 – Le nuove proiezioni del Parlamento europeo:

Ore 21.54 – Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha in programma un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, questa sera alle 22:00: è quanto riferiscono fonti dell’Eliseo citate da BFM-TV.

Il presidente francese Emmanuel Macron, a destra, e sua moglie Brigitte Macron a sinistra lasciano il seggio dopo aver votato a Le Touquet, Francia settentrionale, 26 maggio 2019. Epa/Christophe Petit Tesson
Il presidente francese Emmanuel Macron, a destra, e sua moglie Brigitte Macron a sinistra lasciano il seggio dopo aver votato a Le Touquet, Francia settentrionale, 26 maggio 2019. Epa/Christophe Petit Tesson

Ore 21.53 – Conteggio in corso nel Regno Unito, dove si è votato per le Europee giovedì 23, ma l’apertura delle urne è avvenuta solo stasera e dove – non essendo stati predisposti exit poll – i primi risultati sono attesi dopo le 22 locali, le 23 in Italia. Al momento alcuni media diffondono tuttavia proiezioni sull’affluenza, che sembra attestarsi sull’isola attorno al 38%, in crescita rispetto a 5 anni fa, pur senza l’impennata che si attendeva sullo sfondo della polarizzazione sulla Brexit: in un Paese che in teoria avrebbe dovuto essere già fuori dall’Ue in seguito al referendum del 2016, ma che si è ritrovato a partecipare a questa consultazione causa la mancata ratifica parlamentare, finora, del divorzio. Se il dato sull’affluenza fosse confermato, rappresenterebbe un incremento di un paio di punti sulle Europee del 2014, ma resterebbe qualche decimale sotto il picco di partecipazione britannica del 2004.

Ore 21.52 – «Da domani iniziano i negoziati, dovremmo restare il primo gruppo con una maggioranza solida e questo ci permetterà di orientare il negoziato». Lo ha annunciato la vicepresidente del Ppe Esther de Lange.

Ore 21.50 – Prime analisi del voto tedesco:

Ore 21.49 – Il partito ultraconservatore Diritto e Giustizia (PiS/Ecr) di Jaroslaw Kaczynski è in testa nel voto per le Europee in Polonia col 42,40%. Lo segue a stretto giro la Coalizione europea, la lista unica formata dai principali partiti di opposizione, tra cui la Piattaforma civica di Donald Tusk. Emerge dalle stime sulla base degli exit poll, pubblicate dal Parlamento europeo. Kukiz’15, gli alleati del M5S, col 4,10% non riescono invece a superare la soglia di sbarramento, fissata al 5% in Polonia.

Il leader del partito ultraconservatore PiS Jaroslaw Kaczynski dopo l'arrivo dei primi exit poll a Varsavia, Polonia, 26 maggio 2019. Epa/Jakub Kaminski
Il leader del partito ultraconservatore PiS Jaroslaw Kaczynski dopo l’arrivo dei primi exit poll a Varsavia, Polonia, 26 maggio 2019. Epa/Jakub Kaminski

Elezioni europee 2019: cosa sappiamo alle 21.45

Si vota ancora in Italia, fino alle 23. L’affluenza alle 19 vede un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2014: 43.84% a fronte del 42,14 di cinque anni fa. In Europa l’affluenza nei principali paesi è da record: secondo le stime del Parlamento europeo è la più alta negli ultimi 20 anni, intorno al 51% nei 27 Paesi. Una vera inversione di tendenza rispetto al costante calo nella partecipazione dal 1979.

Il derby tra europeisti e sovranisti vede i secondi in crescita, ma senza l’effetto sfondamento sperato. I centristi, popolari e socialisti, perdono la maggioranza, e la notizia – tra le altre – è il boom dei Verdi, con un risultato oltre le previsioni. I sovranisti potrebbero quindi non riuscire a incidere negli equilibri post-elettorali, se gli altri gruppi decidessero di “coalizzarsi” per contenerli. A cominciare dal primo effetto di peso nella composizione della nuova Commissione europea. Anche se i conservatori Ecr, Enf (il gruppo della Lega di Salvini) e Efdd (il gruppo dei 5 Stelle) si mettessero insieme, arriverebbero a 171 eurodeputati su 751. Resta l’incognita Orban.

Ore 21.30 – In Italia c’è ancora un’ora e mezzo per votare. Le urne chiuderanno alle 23.

Ore 21.14 – Per la seconda volta, alle europee il partito di Marine Le Pen arriva in testa. Nel 2014, con il 24,86% dei voti, diede il via al tracollo di Francois Hollande. Stavolta il distacco dal partito al governo, La Republique en Marche, è più contenuto (23-24% contro 22-23%) ma per la leader dell’estrema destra è la grande rivincita dopo la cocente sconfitta alle presidenziali. «Chiediamo questa sera lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale», le sue prime parole. «Oggi ha vinto il popolo, che si è ripreso il potere», ha esultato Marine Le Pen.

Ore 21.00 – Duro colpo per Popolari e Socialisti al Parlamento europeo, che sebbene rimangano la prima e la seconda forza perdono molti seggi rispetto alle precedenti elezioni del 2014. Cinque anni fa ne avevano rispettivamente 219 i Popolari e 189 gli S&D, mentre secondo le ultime proiezioni ne avrebbero 173 i primi e 147 i secondi. Una possibile maggioranza potrebbe dunque vedere il Ppe alleato agli S&D e ai Liberali dell’Alde, che invece guadagnano: nel 2014 ne avevano 68 e oggi 102.

Ore 20.52 – Le prime proiezioni, scrive l’Associated Press, indicano grosse perdite per i centristi, e un’avanzata della destra estrema e dei Verdi.

Ore 20.48 – I Popolari e gli S&D non avrebbero la maggioranza assoluta dei seggi al Parlamento europeo. Secondo la prima proiezione, sulla composizione del Pe arriverebbero infatti a 320 eurodeputati. Per la maggioranza assoluta ne servono invece 376. In base alla prima proiezione sulla composizione del Parlamento europeo, la sinistra Gue otterrebbe 42 eurodeputati, mentre nella categoria Altri vengono conteggiati 37 seggi.

Ore 20.34 – Prime proiezioni dei risultati sulla composizione del Parlamento europeo.

Ore 20.32 – Marine Le Pen ha chiesto «lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale» dopo il voto di questa sera in Francia e la modifica del sistema elettorale in senso proporzionale.

Ore 20.29 – Secondo Politico in Spagna i socialisti porteranno a casa una vittoria significativa. L’ex presidente catalano Carles Puigdemont (ora residente in Belgio) e il suo ex vice Oriol Junqueras (in carcere in Spagna) potrebbero vincere seggi in Parlamento.

Ore 20.26 – La lista de La Republique en Marche, guidata da Nathalie Loiseau, arrivata seconda alle Europee vinte – secondo gli exit poll – dal Rassemblement National di Marine Le Pen, ha ottenuto «un risultato onorevole», che dimostra che «la maggioranza presidenziale tiene duro». Lo fa sapere l’entourage del presidente Emmanuel Macron. «Non si è mai visto un partito al potere – fanno sapere le fonti – ottenere un risultato alle europee così alto rispetto alle presidenziali».

Ore 20.21 – Il Rassemblement national è in testa secondo tutti gli exit poll dei principali istituti di sondaggio in Francia, con previsioni di risultato finale fra il 23% e il 24,2%. La Republique en Marche di Emmanuel Macron è situata fra il 21,9 e il 22,5%. La lista Jadot (Verdi) è la sorpresa con una
previsione di 12,5-13% di voti. I Republicains (destra) sono fra l’8 e il 9%. Il Partito socialista con Place Publique di Raphael Glucksmann è testa a testa con La France Insoumise (sinistra radicale), con il 6,2-7%. Le altre liste non avranno deputati a Strasburgo.

Ore 20.15 – L’affluenza al voto delle Europee è la più alta negli ultimi venti anni: secondo le stime diffuse dal portavoce del Parlamento europeo per i 27 Paesi si avvicina al 51%. Dipenderà poi dall’affluenza registrata nel Regno Unito, se l’affluenza sarà al 49% o salirà al 52%.

Ore 20.01 – Alle europee in Ungheria il partito di Viktor Orban, Fidesz, si conferma in testa ai primi exit poll con un netto 56%. Emerge dai numeri resi noti da Europe Elects. Il risultato è superiore di 4 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2014.

Ore 20.00 – Secondo exit poll pubblicati dai media belgi, in Francia la lista del Rassemblent National di Marine Le Pen è primo partito con uno scarto di due-tre punti sulla lista Renaissance del partito di Emmanuel Macron. Il primo avrebbe ottenuto tra il 23 e il 25% contro il 19-22% della lista del presidente. Terza la destra con i Républicains all’11-13%, seguiti dalla sinistra radicale della France Insoumise e dai Verdi, entrambi tra il 7 e l’8%. La lista della gauche, guidata da Raphael Glucksmann, supera appena lo sbarramento del 5%.

Ore 19.45 – Alle europee in Finlandia, secondo gli exit poll, i conservatori del National Coalition Party sono in testa con il 20,9%, seguiti dai socialdemocratici al 16,7 (che perdono così il primato ad appena un mese dalle elezioni politiche), dai Verdi al 14,4 e dal Partito di Centro. Indietro i Veri Finlandesi alleati della Lega di Matteo Salvini, che sono al 13,1%: in calo di 4 punti rispetto alle elezioni politiche di aprile che li avevano consacrati come secondo partito.

Ore 19.44 – Primi risultati in Finlandia.

Ore 19.42 – Omaggi per chi vota per la prima volta in Ungheria – dal Live a cura dell’Europarlamento

Ore 19.31 – L’infografica sui risultati nei 28 paesi dell’Ue aggiornata in tempo reale di Le Monde.

Ore 19.23 – In Italia affluenza in aumento anche alle 19: i dati parziali del Viminale la danno al 43,25% a fronte del 41,69% delle elezioni europee precedenti del 2014.

Ore 19.20 – Exit Poll in Croazia secondo YouTrend.

Ore 19.15 – Irlanda, primo il Fine Gael (Ppe), boom dei Verdi. Voto su sfondo Brexit britannica, nessuna forza anti-Ue in lizza. Il Finn Gail (Ppe, europeista) del premier Leo Varadkar si conferma primo partito nella piccola Irlanda alle elezioni Europee, secondo le proiezioni aggiornate di queste ore, con un 29% di voti e una previsione di 4 seggi. Mentre restano al palo gli storici rivali del Fianna Fail (Alde) che nelle parallele elezioni locali sono testa a testa con il partito governo, ma alle Europee rischiano di cedere persino il secondo posto ai Verdi, che volano dall’1,6 al 15%: per di più con 2 seggi probabili (contro solo uno del Fianna Fail) grazie alla concentrazione dei loro consensi in una delle tre circoscrizioni nazionali del Paese, quella di Dublino. Altri due seggi dovrebbero andare allo Sinn Fein (sinistra nazionalista), pur in calo dal 15 al 13%, e due a indipendenti di sinistra (tutti e 4 destinati al gruppo europeo Gue/Ngl). Nessuna forza euroscettica di rilievo era in corsa nel Paese, dove l’affluenza resta attorno al 50%. In totale l’Irlanda elegge 13 deputati, due quali però congelati fino a che il Regno Unito non concederà la sua quota ratificando la Brexit.

Ore 19.00 – In Austria l’affluenza, secondo gli exit poll, oscilla tra il 55 e il 60%. Nel 2014 era stata del 46%.

Ore 18.47 – I Verdi tedeschi avrebbero sottratto un milione di voti ciascuno ai democristiani della Cdu e alla Spd alle europee in Germania: si evince da una analisi dei flussi elettorali presentata dalla Ard sulla base degli exit
poll. A pesare di più sul successo dei Verdi, che per la prima volta sono il secondo partito in Germania e che hanno registrato il massimo storico, sono stati i giovani elettori, di età compresa tra i 18 ed i 24 anni: il 27% di loro ha votato per gli ambientalisti.

Ore 18.41 – In Olanda al Parlamento europeo i laburisti del PvdA di Frans Timmermans ottengono il 18,10%, seguiti dai liberal-conservatori (VVD) del premier Mark Rutte al 15%, mentre i Cristiano democratici (CDA) sono al 12,3%. Sono le prime stime ufficiali del Parlamento europeo basate sugli exit poll. Il partito populista di destra Forum voor Democratie (FvD) dell’esordiente Thierry Baudet è all’11%, mentre è scivolone per il Pvv di Geert Wilders, alleato della Lega di Matteo Salvini, al 4,10.

Ore 18.40 – El Paìs: secondo i primi exit poll del Parlamento europeo, il Partito popolare europeo avrebbe vinto in Germania, Austria, Irlanda, Grecia e Cipro, mentre i socialdemocratici avrebbero prevalso nei Paesi Bassi e a Malta.

Ore 18.30 – Secondo la Zdf, la tv pubblica tedesca, l’affluenza alle urne tocca il 60%: è il dato più alto dal 1989, anno della caduta del muro di Berlino.

Ore 18.26 – Prime reazioni sul voto tedesco: «Deludente». Così il commissario Ue Günther Oettinger (Cdu) ha definito il risultato del suo
partito alle elezioni europee in Germania. Alla tv Ard, Oettinger ha detto che l’unica cosa positiva è che i populisti europei «non saranno determinanti». «Che serata cari amici», ha esordito con voce rotta ed emozionata la leader dei verdi Annalena Baerbock salendo sul palco, dopo aver appreso i risultati degli exit poll che danno il partito fino al 20,5%. “Vi ringraziamo di cuore, questa era una elezione per l’Europa e adesso cambiamo insieme questa Europa», ha detto la co-leader dei verdi «È stata un’elezione per la protezione del clima, per la democrazia, contro il populismo e per i diritti dell’uomo», ha proseguito dal palco. «Non ce l’abbiamo fatta da soli, ce l’abbiamo fatta grazie alle persone, ai giovani e agli studenti che sono scesi per le strade»

Ore 18:22 – In Grecia vincono i conservatori, Tsipras secondo. Il principale partito di opposizione Nea Dimokatia (ND) di Kyriakos Mitsotakis, che fa capo alla famiglia del Partito popolare europeo, è in testa ai risultati in Grecia con il 36%, secondo i primi exit poll diffusi da Europe Elects. Il partito di sinistra Syriza, del premier Alexis Tsipras, tiene con il 27%, ma scivola al secondo posto. Arretra la formazione di estrema destra Alba Dorata, che si attesta al 6%. Nel 2014 Syriza aveva ottenuto 6 seggi (26,57%), Nuova Democrazia 5 (22,72%), Alba Dorata 3 (9,39%).

Ore 18.01 – Chiusi alle 18 in Germania i seggi per le elezioni europee. Hanno ora inizio le operazioni di spoglio. Secondo i primi exit poll Cdu/Csu sono al 27,5% (27 seggi), Spd 15,5% (15 seggi: è il crollo più significativo. Anche un sondaggio della Bild di stamani li dava appaiati ai Verdi), Verdi 20,5% (20 seggi, ma secondo alcune proiezioni potrebbero arrivare al 22%), Linke 5,5 (6 seggi ma -1,9%), i liberali della Fdp 5,5 (6 seggi e -0,6%), i populisti di destra dell’AfD 10,5 (11 seggi: crescono, ma meno di quanto si pensava nei sondaggi, che li davano al 13%), altri 15 (11 seggi). L’affluenza è in crescita rispetto alle scorse consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo: alle 14 aveva votato il 29,4% degli aventi diritto, con un incremento di circa il 4% rispetto 2014 (l’affluenza era stata del 25.6%).

Ore 18.00 – I primi risultati da Cipro. Nell’isola mediterranea, perde terreno ma vince il partito conservatore e membro del Ppe Disy, col 28-32% dei voti, come emerge dai primi exit poll pubblicati da Europe Elects. In crescita anche il partito di estrema destra Elam, che raggiunge il 7,5-9,5%, mentre nel 2014 aveva ottenuto il 2,69%. Tiene la formazione di sinistra Akel membro del gruppo europeo Gue/Ngl col 26-30%. I centristi di Diko, e il movimento dei social democratici Edek entrambe della famiglia dello S&D, ottengono rispettivamente 13-15,5% il primo; e 9-11% l’altro, entrambe in crescita rispetto al 2014.

L’affluenza nei paesi europei

Affluenza boom in Spagna e Ungheria, sorpresa anche in Francia. Alle 16, in Romania l’affluenza rispetto al 2014 era cresciuta del 13,01%, tendenza registrata anche in Slovacchia (+7,95%), Danimarca (+7,44%), Polonia (+7,08%), Repubblica Ceca (con un aumento stimato tra il 2 e il 7%), Estonia (+3,77%), Lettonia (+2,9%), e Cipro (+0,8%). Anche in Olanda, dove le urne si sono chiuse giovedì sera, i dati sull’affluenza sono positivi: +3,88%. In calo invece la partecipazione in Portogallo (0,85%), Malta (-2,2%) e Bulgaria (-3,58%).

Ore 17.50– Il Parlamento europeo invita al voto twittando le parole di Alex Zanardi.

In Austria, secondo le stime della Orf, che si basano su sondaggi e non su exit poll, i popolari passano da 5 a 7 seggi, i socialdemocratici tengono 5, mentre i nazionalisti dell’Fpoe perdono un seggio e scendono a 3. Anche i Verdi perdono un rappresentante (ora 2), mentre i liberali Neos restano fermi a un europarlamentare.

Elezioni europee 2019: 51 milioni di italiani alle urne e affluenza in aumento rispetto alle precedenti elezioni europee del 2014. Alle 12 di oggi, domenica 26 maggio, ha votato il 16,72% degli elettori: nel 2014 erano stati il 16,6%. L’Italia eleggerà 73 euparlamentari (più 3 che saranno in carica a Brexit avvenuta). Chiusi i seggi in Germania: ha votato il 60% degli aventi diritto. Una percentuale mai così alta dal 1989.

Da sapere:
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