Irlanda, reggono i moderati, sorpresa Verde
Ore 01:00 – Aggiornamento: affluenza poco sotto la soglia del 50%, nel 2014 era stata leggermente superiore, 52,4%. È il Partito popolare europeo a beneficiare di più dalle elezioni europee nel Paese, principalmente grazie al partito Finn Gael del premier Leo Varadkar, seguito dalla Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica.
Ore 00:00 – Secondo le prime stime che arrivano da Dublino e da Midlands-North-West, l’onda Verde ipotizzata dagli exit poll potrebbe non essere così sostanziale come inizialmente creduto. Il partito di Leo Varadkar Finn Gael (Ppe) avrebbe retto meglio del previsto. Nonostante questo a Dublino il candidato verde dovrebbe essere arrivato primo.
Ore 23:30 – Undici seggi per circa 5 milioni di cittadini: l’Irlanda è andata al voto per le europee il 26 maggio. Secondo gli exit poll il partito del premier di centrodestra Leo Varadkar Finn Gael (Ppe) sarebbe al primo posto con circa il 25% dei voti, che dovrebbe valere 4 seggi. Ma la vera sorpresa sono i Verdi che sarebbero cresciuti dall’1,6% al 15%, passando da zero a due seggi.
Terzi i candidati indipendenti, quarto invece il partito nazionalista di sinistra Sinn Féin che sarebbe calato di 3 punti al 13%, per un totale di due seggi. Ultimi i liberali di Fianna Fail con 15% di voci e un seggio.
Ore 22:30 – Nel 2014 degli undici eurodeputati eletti all’europarlamento, la maggioranza (4) dei seggi era andata al partito di centrodestra Finn Gael, allora sotto la dirigenza di Enda Keddy. Secondi classificati invece il partito nazionalista di sinistra, Sinn Féin di Gerry Adams, figura di spicco nei trattati di pace tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica irlandese. Terzi classificati, con un solo seggio, il partito Fianna Fail (Alde) di Michael Martin. I rimanenti tre deputati sono attualmente nel parlamento nella veste di indipendenti.