Europee 2019, Salvini: «Il governo va avanti, ma se Di Battista mi prende in giro…»
Gli scrutini per le elezioni europee sono chiusi, confermando il trionfo della Lega che supera il 34%. Matteo Salvini ribadisce lealtà al premier Giuseppe Conte, ma rilancia su autonomia, Tav e conti (mentre per l’Italia potrebbe essere in arrivo una procedura d’infrazione): «3%? Non mi impicco ai parametri». Il Pd è secondo con una crescita di 6 punti rispetto alle politiche. Flop del Movimento 5 Stelle: il partito guidato da Di Maio dimezza i voti delle politiche di marzo 2018 assestandosi sul 17%. Il partito paga l’astensionismo del sud e delle isole, suo bacino elettorale, dove comunque resiste sebbene il più votato al Sud sia proprio Matteo Salvini.
Il vicepremier e leader della Lega ha ottenuto 353.778 voti. Segue, tra i più votati, Silvio Berlusconi che, nella circoscrizione Sud ottiene 186.773 voti ottenendo a 82 anni un seggio all’europarlamento. Terzo il capolista del Pd, Franco Roberti, alla prima prova elettorale, con 148.640 voti. Arriva quarta, fuori dal podio, Giorgia Meloni, capolista di Fratelli d’Italia, con 128.033 preferenze. Luigi Di Maio si è riunito al ministero dello Sviluppo Economico con alcuni esponenti del M5s. Secondo alcune indiscrezioni (poi smentite) dal partito sarebbe arrivata la richiesta di fare un passo indietro. Il capo politico del M5s ha parlato dopo un lungo silenzio: «Ora vertice di governo. Nel Movimento 5 Stelle nessuno chiede le mie dimissioni». In serata Salvini, intervenendo a Porta a porta ammonisce: «Il governo va avanti, ma se Grillo e Di Battista continuano a prendermi in giro…».
Qui la nostra diretta per lo spoglio delle amministrative!
0.00 – Il nostro live blogging sulle elezioni europee finisce qui. Grazie per averci seguito.
23.45 – Sono 34.207 i voti assoluti che dividono in Toscana il Pd, confermatosi il primo partito con 622.934 voti pari al 33,31% (era al 56,35% nel 2014), e la Lega di Matteo Salvini che si è fermata al 31,48% con 588.727 voti, ma con un balzo in avanti del 29% rispetto a cinque anni fa quando aveva registrato il 2,56%.
23.15 – Smentite le voci secondo cui Luigi Di Maio sarebbe intenzionato a chiudere l’esperienza di governo dopo il voto europeo. «Di Maio non ha mai proposto di staccare la spina al governo. Il governo va avanti per altri 4 anni». Lo sottolineano fonti del M5s, smentendo voci di stampa secondo cui Luigi Di Maio, nel vertice con lo stato maggiore del Movimento al Mise, avrebbe chiesto se sia il caso di staccare la spina o no. Domanda che, secondo le stesse fonti, non è mai stata pronunciata dal leader M5s che – si sottolinea – ha ribadito nel corso della riunione che il governo va avanti.
22.50 – Nicola Zingaretti ha attaccato il Movimento 5 Stelle individuando nella tardiva, secondo lui, cosiddetta “svolta a sinistra” del movimento la causa della sconfitta elettorale: «Di Maio e i Cinque Stelle hanno sbagliato tutto negli ultimi due mesi: non si può governare per tanti mesi con Salvini, e poi alla fine, negli ultimi due mesi, cambiare idea improvvisamente.
Credo che gli elettori abbiano premiato la maggiore serietà di Salvini».
Sui nuovi equilibri all’interno del governo all’indomani del voto delle europee Zingaretti ha commentato: «Abbiamo un premier che ormai riceverà ordini da un leader forte come Salvini, ma ha un appoggio parlamentare più forte dai Cinque Stelle: un bel guaio».
22.40 – Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, sempre a Porta a Porta commenta il risultato del suo partito: Il Pd è primo nelle grandi città e oggi abbiamo vinto al primo turno a Firenze, Bergamo, Bari, Modena, Pesaro». Ha poi aggiunto: «Il Pd è tornato a essere il baricentro dell’alternativa al governo Salvini. So che la strada è lunga e sono preoccupato dalla forza di questa destra, ma sono contento perché abbiamo rimesso in campo una proposta politica».
22.30 – Sulla tenuta del governo, Salvini, sempre intervenendo a Porta a Porta, ha detto: «Noi abbiamo avuto 9 milioni di consensi e in Parlamento siamo la metà: mi dicono ‘vai a votare, raddoppieresti i parlamentari’ ma non rompo in base ai sondaggi e alle convenienze. Io ho dato la parola, sono leale ma basta che si facciano le cose». Ha però contemporaneamente avvisato: «Se invece di ripartire, però, ricominciano le polemiche con Di Battista che mi attacca, Grillo che mi prende in giro… Gli italiani mi pagano lo stipendio per fare il ministro, non per litigare con loro».
21.45 – Il vicepremier Salvini alla trasmissione Porta a porta conferma di non aver ancora sentito l’alleato: «Ho sentito stamattina il premier Conte a cui ho ribadito totale sintonia e voglia di lavorare assieme. Di Maio non l’ho sentito: oggi è una giornata difficile…». Inoltre, in merito alle vicende giudiziari che hanno coinvolto alcuni esponenti della Lega, ha commentato: «A Siri e a Fontana dedico una parte della vittoria, aspettando di vedere come va a finire».
21.40 – Intervenendo alla trasmissione televisiva Porta a Porta Matteo Salvini ha commentato i risultati delle elezioni europee relativamente ai consensi dell’alleanza di governo: «L’accoppiata Lega-5S supera il 50%: caso unico rispetto a chi governa in Europa. Ma io guardo ai miei avversari. Io con gli alleati mantengo la parola, sono leale». Ha poi aggiunto: «Spero che M5s continui a crescere, a patto che torniamo a lavorare come prima. Gli italiani – aggiunge – ci pagano lo stipendio per lavorare, non per insultarci».
21.30 – Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, hanno avuto oggi una cordiale telefonata dopo i risultati delle elezioni europee.
21:15 – Ecco il video con le dichiarazioni di Di Battista:
21:00 – Alessandro Di Battista ha parlato all’uscita del vertice degli esponenti del Movimento 5 Stelle al Ministero dello Sviluppo economico. L’ex parlamentare ha escluso che a Di Maio sia stato chiesto di dimettersi a causa dei risultati ottenuti alle Europee: «Sono stupidaggini totali» – ha detto – Noi non siamo come Renzi con Zingaretti o D’Alema con Renzi, è tutta un’altra questione nel Movimento» perché si vince e si perde tutti insieme.
«Questa alleanza – ha detto Di Battista – ci ha consentito di portare a casa il reddito di cittadinanza, una legge anticorruzione, quota cento. L’atteggiamento dell’ultimo mese e mezzo doveva essere assunto prima. Questo è stato senz’altro un errore. Non ‘più guerra’ ma mettersi di traverso su alcune cose».
«Insieme si riparte anche da una grande scoppola come questa: abbiamo avuto momenti drammatici, come quando è morto Casaleggio – ha continuato Di Battista – ma siamo ripartiti. Noi siamo una forza di massa».
21.10 – Uscendo dal vertice del Movimento 5 Stelle, il capo politico del movimento Luigi Di Maio ha commentato: «Nel Movimento nessuno chiede le mie dimissioni».
19.15 – Facciamo il punto degli effetti in Italia nelle elezioni europee. Dopo il risultato delle elezioni che hanno visto un’impennata leghista davanti all’alleato di governo pentastellato, Salvini ha annunciato che il contratto non sarà messo in discussione. Entrambi i vicepremier hanno sottolineato la necessità continuare a confrontarsi sui grandi temi di Tav e autonomia. «I cittadini che hanno deciso di astenersi ci stanno dando un segnale: lavorate il più possibile per realizzare quanto promesso», ha detto Di Maio.
18.40 – «La maggioranza degli italiani è di centrodestra perché l’anima di questo Paese è di centrodestra», ha detto Berlusconi in una nota all’indomani delle elezioni. «E gli elettori lo hanno detto ancora una volta in maniera netta e incontrovertibile votando per i tre partiti che insieme costituiscono la coalizione di centrodestra e dando loro una sicura maggioranza».
Giovanni Toti, governatore leghista della Liguria, punta il dito contro i forzisti che lo avevano criticato prima dei risultati delle europee: «Oggi vedo una fila di conversioni sulla via di Damasco. Credo che molte persone, prima di dare ricette per rilanciare un partito che hanno contribuito ad affossare, dovrebbero fare una seria analisi di coscienza sul loro coraggio, sulla loro capacità di leggere la politica».
18.30 – Conte andrà a Bruxelles domani 28 maggio per partecipare al vertice informale dei Capi di Stato e di Governo dell’Ue.
18.00 – «Gli italiani hanno scelto la vita vera, hanno lasciato gli striscioni sui balconi». Ha detto Matteo Salvini parlando al Viminale. Il riferimento va alle “balconiadi” partite durante le ultime settimane di comizi elettorali in vista delle europee. Sui balconi di diverse città d’Italia erano comparsi centinaia di striscioni contro la Lega.
17.24 – «Non ribalteremo il contratto di governo. Vogliamo la riforma delle tasse e l’autonomia – sono stato il candidato più votato in Calabria, spero che le polemiche siano acqua passata», dice Matteo Salvini in conferenza stampa al Viminale. Il decreto sicurezza bis «è pronto, era già pronto, forse mi è stato chiesto di posticipare per questioni elettorali. Ma è pronto e c’è necessità di chiarezza in vista dell’estate, per quanto riguarda gli sbarchi. Son qua, non vedo l’ora». No, non ha ancora sentito il collega Luigi Di Maio né Silvio Berlusconi né Giorgia Meloni. «Li sentirò certamente nei prossimi minuti. Ho sentito Conte, che mi ha fatto i complimenti». Riferendosi a Matteo Renzi, che alle elezioni europee con il suo (allora) Pd portò a casa il 40%, dice: «A proposito di omonimi, io prenderò questo successo con molta umiltà». E poi la stilettata ai 5 Stelle e Virginia Raggi. Salvini si dice orgoglioso anche del voto dei romani: «Vuol dire che i cittadini romani, dal sindaco, si aspettano molto ma molto di più»
16.42 – Giorgetti commissario europeo? «Non abbiamo parlato di questo. Sicuramente la Lega chiederà una persona competente in industria, concorrenza, commercio internazionale, agricoltura. Non di agenzie viaggi. Qualcuno che si occupi della vita reale», dice Matteo Salvini in collegamento in diretta alla #MaratonaMentana su La7.
16.40 – «Aspettiamo di leggere questa lettera. Ma la Commissione europea deve prendere atto che ieri i popoli hanno votato. Se è una lettera che si basa su parametri vecchi, risponderemo con educazione ma con il volere del popolo. Gli italiani, ma non solo, vogliono più lavoro e meno tasse. E l’aumento dell’Iva, è chiaro, ormai è morto e sepolto», dice Matteo Salvini in collegamento in diretta alla #MaratonaMentana su La7.
16.25 – Coma sarà il prossimo Parlamento europeo? Ecco la proiezione aggiornata.
16.13 – Conferenza stampa di Emma Bonino, Benedetto Della Vedova e Bruno Tabacci di +Europa.
15.55 – La Commissione europea sta considerando di proporre per l’Italia una procedura di infrazione sul debito del 2018 il prossimo 5 giugno. Lo scrive Bloomberg che cita fonti vicine al dossier secondo cui la decisione potrebbe aprire la strada a una sanzione da 3,5 di miliardi di euro.
15.54 – Lega sempre più egemone in Veneto, alla luce dei risultati delle elezioni europee, con una crescita di 17,7 punti percentuali rispetto alle politiche di appena un anno fa; il Pd risale di circa tre punti, tornando a essere il secondo partito in regione, mentre il M5S crolla riducendo le preferenze di due terzi; sembra un declino quello di Forza Italia, sorpassata anche da FdI. L’avanzata del Carroccio non trova ostacoli in regione, con oltre 300 mila preferenze raccolte in più rispetto al 2018, che fanno salire in termini percentuali dal 32,2 al 49,9%. Appare lontano il risicato 15,2% delle europee 2014, quando la Lega prese 364 mila voti, un quarto rispetto ai 1,2 milioni di questa tornata. In termini assoluti, il Pd prende meno voti (468.619 rispetto ai 477.025 di un anno fa) ma risale in percentuale, conquistando il secondo posto tra i partiti in regione; comunque un abisso rispetto alle 899 mila preferenze di cinque anni fa, che avevano lanciato i dem come primo partito con il 37,5%. I Cinquestelle vedono drenare le preferenze da 695.741 a 220.370, che li porta dal 24,4 all’8,9%, in calo anche rispetto alle europee 2014, quando arrivarono al 19,9%. Anche in Veneto prosegue infine la discesa di Forza Italia, che dal 10,6% dello scorso anno scenda ulteriormente al 6% e viene superata da FdI (6,8%).
15.30 – Seguite anche il nostro live sullo spoglio delle amministrative!
15.25 – Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è «molto soddisfatto» per il voto dei milanesi. Lo ha detto rispondendo ai cronisti nel foyer del Teatro alla Scala, dove si è recato per la presentazione della Stagione 2019-2020. La cosa che più gli ha dato soddisfazione è che sia stata smentita dai fatti la «retorica delle periferie, come se – ha detto – fossero luoghi infami e come se la sinistra fosse forte solo in centro e non negli altri quartieri. Questo voto lo sta dimostrando». «Lo stesso discorso può essere fatto anche al contrario – ha aggiunto – rispetto a Salvini: io ho sempre detto ‘non demonizziamo Salvini, cerchiamo di batterlo’. I cittadini poi ragionano con la loro testa, però è innegabile che il nostro lavoro su Milano si sta vedendo. Quindi almeno da questo punto di vista sono molto contento». Quanto alla sostituzione di Pierfrancesco Majorino, assessore comunale alle Politiche sociali eletto al Parlamento europeo, Sala ci sta ragionando: «I cambiamenti – ha detto – verranno fatti dal primo di luglio, perché al 30 di giugno scadono anche i dirigenti a tempo determinato. Ne ho già parlato con Majorino, mi complimento con lui che ha fatto un grande lavoro. Non mi sfuggiva che fosse un test anche per noi: non sarebbe stato bello se un mio assessore, che io ho tanto appoggiato, fosse andato male».
15.08 – La Tav? «C’è scritto nel contratto di governo da sempre: si parla di ridiscussione del progetto. Ed è quello di cui si sta occupando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte», dice Luigi Di Maio.
15.05 – «Ho sentito Conte ed era molto tranquillo. Se ci sono cose che ci deve dire la Lega, mi auguro che vengano di persona a parlarne. Sono finiti i tempi delle dichiarazioni a mezzo stampa», dice Luigi Di Maio.
15.03 – «Siamo la forza politica che ha realizzato 9 provvedimenti su 10 del governo. Prima facciamo il tavolo flat tax-salario minimo, meglio sarà. Il ministro dell’Economia ha detto che i soldi ci sono: facciamo la flat tax», dice Di Maio.
15.01 – «Queste sono elezioni europee», scandisce Luigi Di Maio in conferenza stampa. Dove ha sbagliato il M5S? «La lezione che viene dall’astensionismo non vuole minimizzare il risultato. Tante persone aspettano risposte su molti dossier. Abbiamo fatto il reddito di cittadinanza e molte altre cose, ma il programma non è ancora stato realizzato tutto. È giusto lavorare di più per realizzare quanto previsto dal contratto di governo. I cittadini che hanno deciso di astenersi ci stanno dando un segnale: lavorate il più possibile per realizzare quanto promesso», dice Luigi Di Maio sui risultati delle elezioni europee.
14.58 – «L’autonomia va bene ma non deve creare scuole o sanità di serie c, o sanità di serie inferiore. Dipenderà sempre da come la si scriverà. L’unica cosa che a me interessa è mettermi al lavoro. Tra le promesse che ho fatto agli italiani c’è anche la coesione nazionale. L’autonomia che si farà deve rispettare la coesione nazionale», dice Luigi Di Maio. Sulla Tav «il dossier è nelle mani di Giuseppe Conte». E no, «ho sentito Beppe Grillo, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Davide Casaleggio: nessuno ha chiesto le mie dimissioni. Siamo tutti d’accordo che il movimento deve riorganizzarsi. Ma nessuno ne ha fatto una questione di teste da saltare».
14.55 – «Il tema delle tasse è centrale. Ho sentito il premier Giuseppe Conte e gli ho chiesto di convocare un vertice di governo. Da questo voto dobbiamo imparare molto con umiltà. Imparando dai cittadini, ma anche ascoltando dal Movimento 5 Stelle, che mai come in questo momento ha bisogno della forza di tutti. Il M5S ha bisogno di una riorganizzazione che ricominci dal territorio, per diventare più efficaci e più efficienti. Ma che sia anche un’organizzazione che tuteli l’identità del Movimento. Come forza politica non rinunceremo mai a dire in questo governo quello su cui non siamo d’accordo. Ad arginare le proposte che sono fuori contratto. Tuteleremo il contratto di governo da idee estreme, che a volte possono favorire privilegi, e comportamenti che a volte possono favorire l’illegalità. L’ho promesso agli italiani. Porteremo avanti il nostro lavoro con lealtà al nostro principale alleato di governo. Che è il contratto di governo». Lo dice Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, in conferenza stampa al Mise. Sono le prime dichiarazioni post-voto.
14.54 – «La nostra gente non è andata a votare. Molti si sono astenuti quindi questo vuol dire che tanto c’è da fare. Che queste persone aspettano ancora risposte. Ci sono quindi promesse da mantenere e realizzare, fatte sia l 4 marzo 2018 che in questa campagna elettorale: il salario minimo orario, prima di tutto. Lo faremo. Il provvedimento per le famiglie che fanno figli», dice Di Maio.
14.53 – «Inizio ringraziando i 4 milioni e mezzo di italiani che hanno votato il Movimento 5 Stelle. E ringrazio anche chi non ci ha votato, perché dal loro comportamento prendiamo una bella lezione. Faccio i miei complimenti alla Lega e al Pd e a tutti i partiti che hanno registrato un incremento a queste elezioni europee. Un augurio anche ai nuovi europarlamentari», dice Luigi Di Maio.
14.51 – Arriva in conferenza stampa al Mise Luigi Di Maio.
14.41 – «L’esperienza ha poco da insegnare se non viene vissuta con umiltà. Perché si impara dal fallimento, non dal successo. Dagli errori si impara, si corregge, si riparte senza paura, con umiltà e voglia di fare le cose per il bene del Paese. L’ascolto, la forza di cambiare, di allargare, di far partecipare e di saper davvero premiare la competenza e la meritocrazia sono aspetti fondamentali che non si possono mettere in secondo piano». Lo scrive in un post su Facebook indirizzato al figlio Gabriele, il sottosegretario M5S Stefano Buffagni.
14.40 – Attesa, nel parlamentino del ministero dello Sviluppo Economico, la conferenza stampa del ministro Luigi Di Maio. La convocazione, per i cronisti, era per le 14.00.
13.35 – Scrutinio definitivo Italia: Lega 34,33%, PD 22,69%, M5S 17,07%, FI 8,79%, FdI 6,46%.
🔴 SCRUTINIO #Italia (DEFINITIVO) per #Europee2019
— YouTrend (@you_trend) May 27, 2019
Lega 34,33%
PD 22,69%
M5S 17,07%
FI 8,79%
FdI 6,46%
+EU 3,09%
EV 2,29%
SIN 1,74%
PC 0,88%
PA 0,60%
SVP 0,53%
PdF 0,43%
Casapound 0,33%
PPI 0,30%
Pirata 0,23%
FN 0,15%
ApE 0,07%
PPA 0,02%#MaratonaYouTrend #ElezioniEuropee2019
13:00 – Conferenza stampa anche per Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico. «Grazie a una crescita omogenea in tutta Italia, il Pd, dopo la Lega, è il partito che cresce di più»: e porta a casa il 22,7%. ositiva, per Zingaretti, la vittoria del Ppe e di S&D (anche si sono visti diminuire la presenza in Parlamento). «In Europa l’attacco dei sovranisti è fallito. Ci sono le condizioni per una grande alleanza che guardi al futuro dell’Europa», dice. «Lega e M5S saranno marginali. Noi saremo protagonisti di una alleanza che governerà le istituzioni europee e difenderemo l’Italia. Spero che, ora che è finita la campagna elettorale, sia finito il ritornello del fascismo».
12:00 – Soddisfatta anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: portano a casa il 6,46% dei voti, quasi il doppio rispetto al 3,67% delle scorse elezioni. FdI supera così la soglia di sbarramento del 4% ed entra nel Parlamento europeo.
11:00 – Lealtà della Lega al governo e al contratto. E poi riduzione delle tasse e accelerazione su autonomia e infrastrutture. Parola di Matteo Salvini, in conferenza stampa da Milano. «Non mi interessa il riequilibrio interno», ripete il vicepremier all’indomani della vittoria in Europa che ha visto la Lega trionfante con un 34% dei voti. E a chi gli chiede se ha avuto modo di parlare con Luigi Di Maio: «Sono rimasto ai messaggi di ieri notte. Testa alta, nervi saldi e si va avanti: questo ci chiedono gli italiani».
10:00 – In Europa i sovranisti raccolgono consensi, ma non abbastanza da conquistarla. In tutto il continente mancano le ultime sezioni da scrutinare, per alcuni Paesi si parla ancora di stime e non di risultati effettivi, eppure si può già dire che queste elezioni hanno cambiato il volto del Parlamento Europeo.
09:00 – Stravince la Lega di Matteo Salvini che, però, non conquista il Sud dove il Movimento Cinque Stelle si conferma come il partito più votato. Nelle isole il 29,85% di preferenze per i grillini contro il 22,42% del Carroccio. Stesso discorso al Sud Italia dove il Movimento Cinque Stelle si attesta al 29,16% contro il 23,46% della Lega.
08:00 – I seggi ormai sono stati quasi tutti scrutinati. Le percentuali, decimale più, decimale meno, sono definitive. La Lega vola, superando il 34% dei voti: un risultato quasi sopra le aspettative. Il Pd sorpassa il M5s, che crolla al 17%. Se volete, ecco un articolo che riassume i risultati delle elezioni europee 2019, relativamente all’Italia.
06:00 – Buongiorno! Secondo il sito del Ministero dell’Interno, sono stati scrutinati 59.055 seggi su 61.576. I risultati, in pratica, sono definitivi. Come ampiamente previsto fin dalle prime battute, la Lega stravince, il Pd è il secondo partito italiano, mentre il M5s crolla perdendo quasi la metà dei voti rispetto al 2014. Ecco i risultati:
- Lega: 34,5%
- Pd: 22,8%
- M5s: 16,84
- Forza Italia: 8,69
- Fratelli d’Italia: 6,43
Non superano la soglia di sbarramento del 4% +Europa, Italia in Comune e Pde Italia, La Sinistra, Europa Verde e altri partiti tra cui CasaPound e Forza Nuova che escono molto ridimensionati dalle elezioni europee, nonostante la grancassa mediatica.
05:30 – Rieccoci, dopo una breve pausa, con le prime pagine dei giornali principali. Cominciamo dal Corriere della Sera:
Ecco La Repubblica:
Ora il Fatto Quotidiano:
Passiamo a Il Giornale:
E infine Il Sole 24 Ore:
04:00 – Segnali di distensione fra Luigi di Maio e Matteo Salvini: il capo politico del M5s ha scritto un messaggio per congratularsi con l’alleato. Intervistato dall’AdnKronos, Salvini ha detto: «Fra me e Luigi il rapporto tornerà a essere buono, come nei mesi passati, nel nome del lavoro, per il bene degli italiani».
03:45 – Per il M5s la debacle è doppia: in Italia e in Europa, dice il giornalista de Il Foglio Luciano Capone.
03:15 – Silvio Berlusconi, 82 anni
03:00 – Il punto Ultimo punto prima del mattino, quando avremo i risultati definitivi. La sintesi è questa: esultano tutti tranne il M5s. Secondo i dati Swg La7 (quarta proiezione), la Lega trionfa (34%), il Pd è secondo partito (22,5%), Forza Italia tiene botta (8,5%, quindi meno del 10% di cui si parlava fino a poco fa), Fratelli d’Italia cresce al 6,5%. Per il Movimento 5 stelle si può parlare di un vero e proprio crollo.
Il partito guidato da Luigi di Maio è dato al 17,4%, quasi la metà dei voti presi alle politiche del 2018 (allora si attestò al 33%) e meno delle europee del 2014, quando fu votato da poco più del 21% degli aventi diritto. Anche allora si parlò di crisi. Con molta probabilità, sul crollo del Movimento ha influito anche la scarsa partecipazione al Sud, il suo bacino elettorale. Qui un prospetto del numero dei seggi conquistati (i numerini fra parentesi indicano la variazione dei seggi ottenuti rispetto al 2014).
02:30 – Finora abbiamo parlato principalmente della Lega, del M5s e del Pd. Ecco invece cosa è successo sull’altro versante della destra italiana (Forza Italia e Fratelli d’Italia). Spoiler: Forza Italia ha retto, Fratelli d’Italia ha ottenuto il 6%, quasi due punti in più rispetto alle politiche, e ha invitato ancora Salvini a formare un governo con lei, ma senza Berlusconi.
- Forza Italia: La prima notizia è che a 82 anni Silvio Berlusconi è stato eletto al Parlamento europeo. Secondo le proiezioni, il suo partito ha retto attestandosi in una forbice compresa tra l’8% e il 12% (alle politiche aveva preso il 14%). L’AdnKronos dice che “fonti vicine al presidente” hanno esultato per il risultato dicendo che vale doppio, sia perché la Lega è ai massimi storici, sia perché Berlusconi è stato bersagliato dal fuoco amico di Giovanni Toti (governatore della Liguria) e di altri esponenti azzurri.
- Fratelli D’Italia: Il partito di Giorgia Meloni è dato intorno al 6% (alle politiche aveva preso poco più del 4%): «Siamo cresciuti del 50% rispetto alle politiche ed è tutt’altro che scontato», ha detto la leader di FdI, rilanciando la possibilità di un Governo con la Lega, ma senza Silvio Berlusconi: «Lega e FdI – ha detto – rappresentano una maggioranza alternativa» .
02:20 – Salvini ha baciato il crocifisso in diretta durante la conferenza stampa
02:05 – Dopo Salvini e Zingaretti parla anche il capo politico del M5s Luigi Di Maio. «Siamo stati penalizzati dall’astensione soprattutto al Sud – ha detto il vicepremier – ma ora testa bassa e lavorare, restiamo comunque l’ago della bilancia in questo governo e da qui in avanti più attenzione ai territori»
01:50 – Cominciamo a collocare i risultati italiani nel contesto europeo. Col risultato di oggi, la Lega si avvicina alla Cdu della ormai dimissionaria Angela Merkel.
01:30 – È uscita la terza proiezione Swg. Rispetto alla seconda migliora la posizione della Lega e peggiora quella del M5s
- Lega: 34,1% = 28 seggi (nel 2014 ne aveva 5)
- Pd: 22% = 18 seggi (nel 2014, quando Renzi stravinse le elezioni superando il 40% ne aveva ottenuti 31)
- M5s: 18% = 15 seggi (nel 2014 ne aveva 17)
- Forza Italia: 8,5% = 6 seggi (nel 2014 ne aveva 13)
- Fratelli d’Italia: 6,4% = 5 seggi (nel 2014 non ne aveva nessuno)
01:15 – Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha parlato alla stampa:
«Il bipolarismo è tornato – ha detto -. Il Governo, già paralizzato prima del voto, esce da questa consultazione ancora più fragile. Noi ora, con coerenza, useremo la forza che ci viene da questo risultato per costruire un piano per l’Italia, fondato sulla crescita, sullo sviluppo, sulla giustizia sociale. Il voto ci consegna una grande sfida: quella di costruire un’alternativa a Matteo Salvini che esce come il vero leader di un governo immobile e pericoloso».
01:05 – Matteo Salvini ha commentato le proiezioni di voto in conferenza stampa nella sede della Lega in via Bellerio, a Milano. Il ministro dell’Interno esulta (la Lega è prima partito), ma precisa subito che i risultati ottenuti non avranno alcuna ripercussione sugli equilibri del Governo: «I dati ci danno ragione – ha detto – ma la festa dura poco. Questo è il momento della responsabilità. Non useremo questi consensi per un regolamento di conti. Il mio avversario è la sinistra, gli alleati di Governo sono amici con cui domani tornerò a lavorare serenamente, abbassando i toni. Solo cinque anni fa – ha concluso Salvini – eravamo al 6%, oggi siamo intorno al 30%. Siamo primi anche in tante città del centro-sud. Anche Marine Le Pen è prima in Francia e Farage nel Regno Unito. Segno di un’Europa che cambia».
01:00 – Il punto Ok, facciamo un punto ricordando sempre che parliamo di exit poll e non di risultati definitivi. Secondo le proiezioni uscite finora, la situazione è questa: la Lega trionfa (è data a più del 30%), il Pd supera il M5s ed è secondo, il M5s fa i conti con l’ennesima – pesantissima – sconfitta elettorale. Alcuni sondaggi lo danno sotto al 20% (alle politiche aveva ottenuto il 33%). Nemmeno nel 2014 – e allora si parlò di disfatta – aveva ottenuto un risultato così basso.
Finora gli esponenti della Lega che hanno parlato hanno escluso che i risultati delle elezioni europee possano avere ripercussioni sugli equilibri del Governo, ma la realtà potrebbe essere diversa dai proclami. Quel che è certo è che rispetto alle politiche gli equilibri si sono ribaltati: la scarsa affluenza al Sud (è scesa quasi ovunque), bacino elettorale del Movimento, potrebbe aver avuto un peso non indifferente.
00:40 – Il responsabile della strategia social di Matteo Salvini esulta su Twitter. Ve lo ricordate? Fu lui a pubblicare la foto di Salvini col mitra.
00:30 – La seconda proiezione Swg per La7: Lega 33,1%, Pd 21,7%, M5s 19%, Forza Italia 8,5%, FdI 6,3%, + Europa 2,4%. Secondo l’istituto di sondaggi il margine d’errore oramai è molto ridotto. In sintesi: trionfo Lega, disfatta M5s.
00:10 – Non ride solo la Lega (per ora).
24:00 – Secondo l’agenzia AdnKronos, da alcune fonti del Movimento 5 Stelle filtra “sconforto” per i primi exit poll. Se i risultati fossero confermati (il M5s, secondo le proiezioni, è la terza forza politica dietro al Pd) il M5s avrebbe perso più del 12% dei voti rispetto alle politiche del 2018 mentre la Lega ne avrebbe guadagnati 13 circa.
Il M5s, stando sempre alle proiezioni, avrebbe ottenuto gli stessi voti delle elezioni del 2014. Allora si parlò di disastro. Bisogna ricordare poi che il partito guidato da Di Maio viene da una serie di sconfitte alle elezioni regionali che hanno visto trionfare il centrodestra. Fino a questo momento però. ed è bene ricordarlo, stiamo parlando soltanto di proiezioni.
Ore 23:45 – YouTrend ha fatto una media fra i vari sondaggi. Rispetto a due lanci fa c’è una novità: il Pd è dato al secondo posto, in sorpasso sul M5s. L’ex ministro della giustizia Orlando ha già commentato con toni trionfalistici: «Il Governo è finito, noi siamo pronti al voto».
Ore 23:30 – Salvini festeggia già e ha tutte le ragioni per farlo: anche se si tratta soltanto di previsioni, la Lega sarà il primo partito in Italia. Il partito guidato dal ministro dell’Interno ha ribaltato i rapporti di forza rispetto al Movimento 5 Stelle, guadagnando – lo ripetiamo, sempre secondo le stime – più di 10 punti percentuali rispetto alle elezioni politiche del 2018.
Ore 23:15 – Arrivano le prime reazioni. Le Lega esulta e parla di risultato storico; fonti del M5s fanno sapere che commenteranno soltanto i risultati reali e non le proiezioni. Zingaretti e Gentiloni – dice Ansa – hanno sorriso quando hanno letto i primi exit poll.
Ore 23:07 – Secondo i sondaggi realizzati da Swg per La7, la Lega si conferma primo partito con un risultato compreso tra il 26,5 e il 29,5%. Il Pd – e questo, se confermato, sarebbe già un primo colpo di scena – è dato tra il 21 e il 24%, una percentuale potenzialmente superiore a quella del M5s che si attesterebbe fra il 20 e il 23%. Seguono Forza Italia tra il 9 e l’11%, Fratelli d’Italia tra il 5 e il 7%, +Europa-Iic tra il 2,4 e il 3,5%, la Sinistra tra il 2 e 3%. Gli equilibri tra le varie forze politiche sono confermati anche dai primi istant poll di YouTrend
Ore 23:00 – Seggi chiusi! L’affluenza è data in una forbice compresa tra il 57 e il 61%, percentuale simile o leggermente superiore al 2014. Tra poco entriamo nel vivo con i primi exit poll. Ricordiamo che l’Italia ha diritto a eleggere 73 eurodeputati.
Ore 22:30 – Ecco qualche dettaglio in più fornito ancora da YouTrend: le regioni che vanno dal celeste al blu scuro sono quelle dove, rispetto alle politiche, l’affluenza è aumentata. Quelle che vanno dal salmone al rosso sono quelle dove è in calo. Fatta qualche eccezione, l’Italia è spaccata in due.
Ore 22:15 – YouTrend ha pubblicato una prima mappa dell’affluenza: la partecipazione è molto alta nelle regioni centro-settentrionali e più bassa al sud. Non è una buona notizia per il Movimento 5 Stelle, che alle politiche aveva raggiunto un ottimo risultato proprio grazie alla massiccia partecipazione del Sud.
Inizia il nostro live-blog sulle elezioni europee in Italia, dove si vota fino alle 23 per rinnovare il Parlamento europeo. Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno alle 19 l’affluenza era del 43,84%, in aumento dell’1,7% rispetto alle elezioni del 2014. In Italia i risultati delle elezioni europee potrebbero avere un impatto anche sugli equilibri della maggioranza di Governo, formata da Lega e Cinque Stelle.
Il partito guidato da Salvini punta a raggiungere il 30%, quello di Luigi Di Maio – storicamente sfavorito alle europee – spera di raggiungere lo stesso risultato, equiparando così i risultati delle elezioni politiche. Il Partito Democratico punta a raggiungere almeno il 20% e a superare il M5s, con cui secondo gli ultimi sondaggi si gioca il ruolo di seconda forza politica del Paese.
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