Gli alleati dei Cinque stelle fanno flop alle europee: hanno conquistato un seggio in quattro
Persino il Partito democratico, dato più volte per finito, riesce a far meglio del partito di maggioranza, quello che alle passate elezioni legislative aveva preso il 32%. Il Movimento 5 Stelle si sveglia dalla nottata delle elezioni europee e l’incubo non è finito. Luigi Di Maio si trova con poco più del 16%, perdendo quasi la metà dei consensi in un anno.
Se in Italia è andata male, in Europa non è andata meglio. Gli alleati scelti dal capo politico del Movimento hanno ottenuto percentuali molto basse, pregiudicando la nascita del gruppo all’interno del Parlamento europeo.
Kukiz’15, dato prima del 26 maggio al 5,5%, appena sopra la soglia di sbarramento in Polonia, non riesce a portare a casa nemmeno un seggio. Il partito fondato dall’ex cantate Pawel Kukiz si è fermato al 3,8%. Voleva porre fine alla «colonizzazione di Bruxelles della Polonia», invece la sua esperienza politica potrebbe finire qui.
Non vanno meglio i greci di Akkel, partito dell’agricoltura e del bestiame e i finlandesi liberisti di Liike Nyt. L’unico partito alleato di Di Maio che riesce a prendere un seggio nell’europarlamento è il croato di Zivi Zid che è riuscito a ottenere il 7% nonostante il forte bipolarismo presente in Croazia.
Con ogni probabilità il Movimento 5 Stelle non riuscirà a formare un gruppo nel europarlamento. Stando al regolamento europeo, per la costituzione di un gruppo parlamentare è necessario che vi siano almeno 25 eurodeputati provenienti da sette diversi Stati membri.