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Europee, l’analisi di YouTrend: «Un elettore M5S su 4 questa volta ha votato Lega»

27 Maggio 2019 - 13:54 Angela Gennaro
Il M5S è «quello che ha perso più voti in correlazione con l'astensione», conferma a Open l'analista politico Lorenzo Pregliasco

Il risultato delle elezioni europee 2019 è ormai chiaro. In Italia è il trionfo della Lega di Matteo Salvini: supera il 34%. Il Partito Democratico diventa il secondo partito più votato, con quasi il 23% e un distacco di cinque punti percentuali da quello che è il grande sconfitto di questa tornata elettorale: il M5s. Il partito guidato da Luigi Di Maio si ferma al 17%. Un anno fa, alle politiche del 4 marzo 2018, i ruoli erano specularmente invertiti: i grillini al 33%, la Lega al 17%.

Colpa dell’astensione, dice Luigi Di Maio nel bilancio amaro che al momento resta l’unico commento del capo politico dei 5 Stelle (la conferenza stampa è prevista per oggi, lunedì 27 maggio, alle 14 al parlamentino del ministero dello Sviluppo Economico da lui guidato).

È così? «Sì, direi di sì», conferma a Open Lorenzo Pregliasco, analista politico e fondatore di YouTrend. «È un elemento che abbiamo evidenziato già ieri mattina, con mappe che mostravano l’affluenza in calo soprattutto al sud e nelle isole. E mostrano anche l’alta correlazione tra il tasso di astensione e le aree in cui i 5 Stelle avevano ottenuto un forte risultato alle politiche di un anno fa».

I flussi «che abbiamo diffuso questa mattina confermano che il M5S è quello che ha patito di più, che ha perso più voti in correlazione con l’astensione».

Come ha votato il Sud?

«Da quanto emerge dagli instant poll Quorum / YouTrend per Sky Tg24, nel complesso ha comunque votato il M5S come primo partito. Ma non abbastanza: ovvero, il Movimento è andato così male al Nord che il risultato pur buono in parti del Sud non è stato assolutamente sufficiente per compensare», spiega Pregliasco a Open.

«Peraltro, con un’affluenza così bassa, il sud ha “pesato” di meno». Secondo i dati del Viminale, il Movimento 5 Stelle porta a casa il 29,16% nella Circoscrizione Italia Meridionale. La Lega il 23,46% e il Partito Democratico il 17,85%. Forza Italia prende il 12,28%.

Dove “pesca” il Pd

I flussi, spiega il fondatore di YouTrend, «confermano che una parte, pur non elevatissima, dei voti al Partito Democratico in questa tornata elettorale viene dai 5 stelle». Poi c’è una parte di afflusso dalle forze che si potevano identificare con Leu: il 20% di quel bacino ora vota democratico.

«E, al di là delle fonti di voto e di consenso, si può dire del Pd che sembra accentuarsi una tendenza che avevamo già rilevato negli scorsi anni», sottolinea l’analista: «Sono molto forti nelle città, in particolare nei centri storici. Per Torino, Milano e Roma, il risultato del Pd nelle circoscrizioni centrali è tra il 41 e il 43%: un dato altissimo».

Dove “pesca” la Lega

Mentre nei quartieri popolari, da Ostia a Le Vallette di Torino, «è la Lega a ribaltare la situazione», dice ancora Pregliasco. Il Carroccio, nella sua avanzata, sembra aver sottratto consensi a Forza Italia e al Movimento 5 Stelle con una percentuale del 26%. Insomma, «un elettore su 4 che aveva votato M5s alle politiche, questa volta ha scelto la Lega».

Titolo di studio

C’è un Pd che cresce al crescere del titolo di studio, sottolinea Lorenzo Pregliasco: raccoglie il consenso del 22% di chi ha la licenza media e sopra il 25% tra i laureati. «La Lega fa un percorso diverso: registra il dato più alto tra chi ha un titolo di studio basso»: il 37%, mentre tra i laureati scende al 27%.

«Lo stesso per il M5S, che scende con il crescere del titolo di studio»: 18% tra chi ha licenza media e il diploma, mentre scende al 13% tra i laureati. +Europa ha un 2% tra chi ha basso titolo di studio «al 5% tra chi ha un titolo di studio più elevato. Lo stesso percorso lo fa Europa verde».

Gli under 25

Secondo gli instant poll Quorum/YouTrend per SkyTg24, dice ancora Lorenzo Pregliasco, tra gli 18-24 anni «i 5 stelle sono il primo partito con il 29%». La Lega ha il 27% e il Pd il 14%, quindi il voto per i grillini «è molto schiacciato a favore delle preferenze giovanili, mentre il Pd resta molto debole in questa fascia d’eta».

Over 75

La fascia opposta vede «il Pd ai suoi massimi», al 27%. La Lega al 32/33% e i 5 Stelle al 12,5%, «quindi molto debole».

Il voto alle europee secondo il genere

La Lega, conclude Lorenzo Pregliasco, per queste elezioni europee «è nettamente più forte tra gli uomini: il 36-37% contro il 30% circa tra le donne. I 5 stelle fanno l’opposto: 18% tra le donne e 16% tra gli uomini. E anche il Pd è più femminile: 24,5% donne e 22,2% uomini».

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