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Europee, i giovani votano «Grüne». E l’onda verde travolge la Germania

Il partito vola tra i giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni. La Cdu di Angela Merkel perde colpi, ma tiene. Crollo dei socialdemocratici

Alle elezioni europee, la Germania è stata travolta da un’onda verde. La Grüne supera il 20% raddoppiando i consensi rispetto alle elezioni europee del 2014. La Cdu di Angela Merkel tiene, ma si ferma al 28,7%. È ancora il primo partito, ma in calo sia rispetto alle politiche del 2017 che alle scorse europee. Tracollo dei socialdemocratici che precipitano al 15,6%. Al di sotto delle previsioni anche l’Afd, Alternative für Deutschland, i sovranisti di destra alleati di Matteo Salvini, che con il 10,8% guadagnano tre punti rispetto alla scorsa tornata continentale, ma ne perdono altrettanti rispetto alle politiche.

La vittoria dei verdi

Mentre i sovranisti e euroscettici o eurocritici trionfano altrove, come in Italia, dalla Germania arriva una conferma europeista: CDU, Verdi, SPD, CSU e FDP insieme arrivano al 70% dei consensi. Da sottolineare la performance dei verdi che hanno raggiunto il loro miglior risultato nazionale in assoluto di sempre. I temi legati all’ecologia sono stati centrali nei programmi di tutti i partiti europeisti tedeschi, ma i Verdi sono riusciti a canalizzare il voto verso se stessi a scapito degli avversari. Gli ambientalisti vincono a danno soprattutto di Cdu e Spd. Ai socialdemocratici i verdi non sottraggono solo il secondo posto dietro al partito di Merkel, ma anche l’egemonia a sinistra. Grüne sfonda nelle grandi città (Berlino e Monaco sono verdi), mentre non ha avuto lo stesso successo nei Landaer dell’ex Germania Est, dove va meglio Afd, ma senza trasformarsi nella marea nera che qualcuno aveva previsto.

Il partito vola nella fascia dai 18 ai 29 anni

L’onda verde è stata sospinta soprattutto dal vento del voto giovanile. I verdi sono infatti il primo partito fra gli elettori di età compresa tra i 18 e o 29 anni. Secondo le prime stime, in questa fascia d’età i Verdi hanno conquistato il 33% dei voti staccando di 20 punti la Cdu. Si tratta del Paese dove maggiormente il movimento giovanile Fridays For Future, capitanato dalla giovanissima Greta Thunberg, sembra essere entrato nel tessuto politico e essersi concretizzato in un voto nelle urne. Il successo di Grüne era stato preannunciato dal buon risultato delle elezioni nel land della Baviera (avevano conquistato il 17,5% diventando il secondo partito), dove erano arrivati anche i primi risultati negativi per la Cdu che insieme a quello dell’Assia, avevano convinto Angela Merkel ad annunciare il suo ritiro nel 2021.

Difficile dire se le elezioni di questa domenica avranno ripercussioni anche sulla Grosse Koalition. La crisi dei socialdemocratici è aperta da tempo e sembra irreversibile. Il calo della Cdu potrebbe essere collegato allo scarso appeal della nuova leader, Annegret Kramp-Karrenbauer, la piccola Merkel, ma anche dai dati sull’economia che vedono per la prima volta da anni la produzione industriale frenare con conseguenze che si sono ripercosse su tutta l’economia europea. Domani ci sarà un vertice e sicuramente nessuno potrà mostrarsi indifferente ai dati usciti dalle urne. Il segretario generale dell’SPD Lars Klingbeil al quotidiano Bild ha gettato un’ombra sulla Grande coalizione: «Questo risultato elettorale non può rimanere senza conseguenze». Ma i tempi della politica tedesca sono lenti ed è difficile che qualcosa possa cambiare prima della fine dell’anno. Intanto la Cancelliera ha limitato i danni e si prepara già a giocare il suo ruolo nella costruzione del nuovo governo europeo, in cui, ancora una volta il Ppe sarà il centro di gravità.

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