«The Last Watch», il documentario per dare l’ultimo addio a «Game of Thrones»
«And now his watch is endend». Nel mondo di Game of Thrones quando uno dei Guardiani della Notte muore, questa è l’ultima frase che viene celebrata prima di accendere la sua pira. È la fine di quella missione che aveva giurato di portare avanti per tutta la vita: difendere la Barriera e le terre abitate dagli uomini.
La notte fra il 19 e il 2 maggio il pubblico si è congedato da Westeros. L’ultima puntata ha sollevato parecchie polemiche fra i fan, così come tutta l’ultima stagione. Da qualche parte si può trovare ancora una petizione per chiedere agli autori di rifare tutto. Adesso ha superato il milione e mezzo di firme.
Qualcosa da vedere, però, è rimasto. Il 3 giungo su Sky Atlantic alle 21.15 verrà trasmesso The Last Watch, un documentario di due ore diretto da Jaenie Family sul making of della serie. Negli Stati Uniti è già andato in onda la sera del 26 maggio. E le prime immagini trapelate sono subito diventate virali.
Le lacrime di Jon Snow mentre legge il copione
In una delle scene si vede tutto il cast riunito attorno a un tavolo. Stanno leggendo il copione di due scene. Prima c’è la morte del Re del Notte, accompagnata da applausi e grida di gioia, poi c’è la scena della morte di Daenerys. Kit Harrington, l’attore che interpreta Jon Snow, piange guardando Emilia Clarke, l’attrice che ha prestato il suo volto alla Madre dei Draghi.
Dalle immagini del trailer, si può intuire che il documentario si concentra anche su tutto il lavoro di produzione che ha portato questa serie a diventare un kolossal in formato piccolo schermo. Solo per l’ultima stagione sono stati investiti 100 milioni di dollari per realizzare sei puntate.
Questo dietro le quinte, in parte, era già emerso nei Game Revealed, i video pubblicati sul canale YouTube ufficiale di Game of Thrones dove produttori, scenografi e esperti di grafica digitale raccontano come è stata costruita ogni puntata. Quello per l’ormai celebre battaglia contro i non morti dura circa 40 minuti.
Gli spin off di Game of Thrones
Si era già fantasticato, e tanto, su quale sarebbe stato il seguito della serie. Ovviamente Hbo non aveva alcun interesse ad abbandonare un prodotto così tanto apprezzato dal pubblico. Per adesso c’è solo uno spin off confermato: Bloodmoon, un prequel ambientato centinaia di anni prima degli eventi di Game of Thrones.
La conferma di questa serie però non è ancora definitiva. Per adesso infatti è stata scritta la sceneggiatura e a giungo inzieranno le riprese dell’episodio pilota. In base a risultato i produttori di Hbo sceglieranno se cominciare con il progetto o abbandonarlo. Inutile dire che l’aspettativa è alta, così come alto è il rischio di rovinare tutto il prodotto.
In un’intervista a Deadline lo ammette anche Casey Bloys, uno dei responsabile della programmazione di Hbo: «Capisco l’entusiasmo, ma vogliamo essere cauti e non uccidere la gallina delle uova d’oro». Aspettando notizie più certe, uno dei possibili sequel che ha già fatto sognare i fan è quello sulle avventure di Arya, alcuni parlano già anche di un titolo: West of Westeros.
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