Amnesty, lasciano cinque manager dell’organizzazione: «Ambiente di lavoro avvelenato»
Sono cinque (su sette) i manager che hanno deciso di lasciare Amnesty International dopo che un rapporto, pubblicato nel mese di febbraio, ha denunciato la presenza di un clima avvelenato nell’organizzazione. A far tremare Amnesty ci sarebbero casi di abusi di potere, umiliazioni, discriminazione e bullismo.
Fatti che sono emersi solo grazie a un’indagine fortemente voluta dal segretario generale Kumi Naidoo dopo che lo scorso anno due dipendenti si erano suicidati a Parigi e Ginevra: si tratta di un rapporto, realizzato dal KonTerra Group con l’ausilio di un team di psicologi, basato su colloqui con 500 dipendenti dell’organizzazione di diritti umani.
Le frasi incriminate: «Sei una m*rda! Dovresti andartene»
Nel corso dell’indagine è emerso che i dipendenti sarebbero stati insultati durante le riunioni con frasi del tipo «Sei una m*rda! Dovresti andartene» e ancora «Se resti la tua vita diventerà un incubo». E c’è di più: altri lavoratori hanno denunciato discriminazioni di genere, razziali e ai danni dello staff Lgbt.
Un clima «tossico» dove a pagarne le conseguenze sarebbero stati soprattutto i dipendenti, alcuni dei quali «bullizzati o trattati male» dal 2017 a oggi.
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